Tra agevolazioni e bonus casa, ecco quanto si potrà detrarre nel 2025

Il quadro normativo delle detrazioni fiscali potrebbe cambiare sensibilmente: la Manovra per il 2025 introduce un “tetto massimo”. Cosa prevede il nuovo articolo 16-ter inserito nel TUIR.   

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Tra agevolazioni e bonus casa, ecco quanto si potrà detrarre nel 2025

Grazie alle detrazioni fiscali i contribuenti hanno la possibilità di “recuperare” parte di quanto speso nel corso dell’anno al momento della Dichiarazione redditi. Le detrazioni attualmente in vigore riguardano, ad esempio, le spese mediche, i canoni di locazione, le spese legate alla ristrutturazione degli immobili e altro ancora. Il quadro delle detrazioni dei bonus, tuttavia, ha subito diversi interventi negli ultimi anni, al fine di contenere la spesa pubblica.

La Manovra per il 2025, da approvare entro la fine dell’anno, prevede importanti cambiamenti, rivoluzionando gran parte dei bonus edilizi con nuove aliquote e scadenze. Tra le novità più rilevanti, spicca l’introduzione di un tetto massimo alle detrazioni fiscali, regolate dal nuovo articolo 16-ter inserito nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR).

Quanto si potrà detrarre nel 2025? Non c’è una risposta univoca: il tetto alle detrazioni dipende dai redditi dichiarati nel corso dell’anno. Ecco i chiarimenti sulle possibili novità in arrivo.

Quanto si può detrarre nel 2025? Cambiano bonus e agevolazioni

Come annunciato nei mesi passati, il governo ha intenzione di ridimensionare il quadro dei bonus fiscali, favorendo soprattutto le famiglie con figli e le prime case. Per quanto riguarda i bonus edilizi, la Legge di Bilancio per il 2025 prevede un “regime transitorio” e ridefinisce aliquote e tetti di spesa. Confermato per le prime case il bonus Ristrutturazioni al 50% con tetto massimo di spesa di 96.000 euro; cifre che scendono sulle ristrutturazioni per le seconde case, passando al 36%. Tali aliquote sono destinate a diminuire progressivamente:

  • si passa al 36% sulle spese di ristrutturazione prima casa effettuate nel 2026 e 2027
  • e al 30% per le spese di ristrutturazione delle seconde case, nel biennio 2026-2027

Contrariamente alle aspettative, la Manovra ha prorogato l’Ecobonus e il Sismabonus, anche in questo caso con aliquote decrescenti. Per le prime case resta in vigore la detrazione del 50% per le spese sostenute nel 2025, percentuale che si abbassa al 36% nel 2026-2027. Per gli altri immobili, invece, l’aliquota si attesta al 36% per il 2025 e al 30% per il biennio 2026-2027.

Confermato anche il bonus mobili ed elettrodomestici, richiedibile da coloro che effettuano interventi di manutenzione straordinaria o ordinaria, in tal caso limitatamente alle parti comuni in condominio. In particolare, il bonus mobili è stato esteso fino al 31 dicembre 2025 con una detrazione confermata al 50% sul tetto di spesa di 5.000 euro.

Introdotto il tetto massimo alle detrazioni

Tra le novità della Manovra per il 2025, attualmente in discussione, c’è l’introduzione di un “tetto massimo” per le detrazioni Irpef, oltre il quale non si può più detrarre alcuna spesa sostenuta precedentemente detraibile.

Lo prevede il nuovo articolo 16-ter del TUIR che va a modificare gli scaglioni di reddito, ora fissati rispettivamente a 75.000 euro e 100.000 euro. I contribuenti con un reddito compreso tra 75.000 e 100.000 euro avranno un tetto massimo di detrazioni fissato a 14.000 euro; invece chi supera i 100.000 euro l’anno avrà un tetto di 8.000 euro.

In altre parole, la Manovra va limitare le detrazioni per le fasce di reddito più alte, senza toccare i contribuenti che dichiarano meno di 75.000 euro all’anno.

Oltre al reddito, le detrazioni per il 2025 tengono conto della composizione del nucleo familiare. Per esempio l’importo base di 14.000 o 8.000 euro va moltiplicato per un determinato coefficiente che aumenta in presenza di figli fiscalmente a carico. Più figli si hanno e più si alza il massimale.
Il coefficiente è pari a 0,50 in mancanza di figli, 0,70 in presenza di un figlio, 0,85 con due figli e 1 per nuclei con più di due figli o con almeno un figlio con disabilità accertata ai sensi della Legge 104/1992.

Provando a fare un esempio pratico, un contribuente con un reddito pari a 90.000 euro – senza figli a carico – ha diritto ad un massimale di detrazioni Irpef pari a 7.000 euro. Al contrario, un contribuente con lo stesso reddito ma con due figli fiscalmente a carico avrà un tetto alle detrazioni più alto, precisamente 11.900 euro. Questo valore si ottiene moltiplicando 14.000 euro per il coefficiente di 0,85.

Qualora la Manovra fosse approvata senza modifiche, tali novità andranno a calibrare i benefici fiscali sia in funzione del reddito che alla composizione della famiglia, dando maggiori possibilità di detrarre ai nuclei numerosi o con particolari necessità.

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