Disegno e conoscenza

Un argomento, però, che si offre oggi a rinnovate valutazioni, legate anzitutto alle nuove enormi potenzialità e ai relativi interrogativi metodologici portati dalle rapide e continue espansioni delle nuove tecnologie, ai quasi quotidiani aggiornamenti offerti (e richiesti a ogni operatore) e ai relativi ripensamenti non solo sulla teoria e sulla prassi delle attività rappresentative, ma anche su ciò che significhi, oggi, il disegnare in sé. Le innovazioni strumentali, fertili di nuove applicazioni, apportatrici di innegabili potenziamenti e di doverose revisioni metodologiche, non alterano tuttavia nella sostanza il nodo fondamentale del disegno (come di ogni altra attività del fare umano): quello della relazione tra l’occhio, la mano e la mente, che si esplica in conseguimenti tanto più validi quanto più è consapevole e meditato l’impiego che viene fatto di qualsiasi strumento, per quanto potente e rapido esso sia; anzi, si dovrebbe dire, tanto a maggior ragione quanto più esso è potente e rapido.