Varianti in corso d’opera nella esecuzione dei lavori

La materia delle “varianti in corso d’opera”, aspetto di particolare rilevanza e di carattere eccezionale durante l’esecuzione dei lavori in appalto, è trattata dall’art. 132 del Codice dei contratti pubblici, emanato con D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163, e dagli artt. 161 e 162 del Regolamento approvato con D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207; le disposizioni normative sono state completate con le interpretazioni dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici e da significativi orientamenti giurisprudenziali e arbitrali. Gli aspetti progettuali e di sorpresa geologica delle varianti in corso d’opera sono stati coordinati con le nuove Norme tecniche per le costruzioni emanate con D.M. 14 gennaio 2008 e con il loro aspetto prestazionale.

Il testo affronta in maniera sistematica:
– gli aspetti interpretativi delle varianti in corso d’opera previsti dall’art. 132, comma 1, del Codice dei contratti;
– gli aspetti relativi alle variazioni superiori al quinto dell’importo del contratto;
– le varianti migliorative dell’opera ai fini della sua funzionalità (art. 132, comma 3);
– gli aspetti di dettaglio di competenza del direttore dei lavori (art. 132, comma 3);
– gli aspetti amministrativi, progettuali e approvativi;
– le modifiche del cronoprogramma e del programma esecutivo dei lavori;
– le riserve e le domande dell’appaltatore;
– le problematiche in caso di sospensione dei lavori;
– lo scioglimento del contratto;
– il coordinamento di tutti i casi ammissibili con le interpretazioni dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici;
– le competenze del responsabile del procedimento;
– le competenze dell’Ufficio di direzione dei lavori.

Principali riferimenti normativi
– Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163)
– Regolamento del Codice dei contratti pubblici (D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)
– Testo unico sicurezza luoghi di lavoro (D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81)
– Norme tecniche per le costruzioni (D.M. 14 gennaio 2008)