Macchine per il legno: riflessioni nel primo trimestre 2008

Per le tecnologie italiane per la lavorazione del legno si chiude – purtroppo – un ciclo positivo che durava da tre anni.
Secondo l’indagine congiunturale realizzata dall’Ufficio studi di Acimall, il primo trimestre 2008 ha visto una contrazione del 5,8 per cento degli ordini rispetto allo stesso periodo del 2007.
I motivi sono da ricercare nei fattori ciclici peculiari al settore, ma anche in quegli elementi macroeconomici che hanno causato la recessione dell’economia statunitense e la sostanziale stagnazione europea.
Da sottolineare che nei primi tre mesi del 2007 i risultati erano stati decisamente buoni, un andamento che ha evidenziato oltre misura il rallentamento del periodo gennaio-marzo 2008.
Secondo quanto dichiarato dalle aziende intervistate, la diminuzione della domanda è stata più forte nel mercato interno (meno 8,5 per cento), mentre il calo degli ordini dall’estero è stato del 5 per cento. Nel primo trimestre 2008 i prezzi sono aumentati dell’1,5 per cento (probabile effetto della abituale revisione dei listini che avviene generalmente all’inizio di ogni nuovo anno), mentre risulta sostanzialmente confermato il periodo di produzione assicurata (tre mesi). 
Particolarmente interessanti le risposte delle aziende intervistate su quello che potrebbe essere l’andamento degli ordini nell’immediato futuro, dalle quali si nota un leggero pessimismo: gli ordini interni rimarranno ai livelli attuali secondo il 47 per cento del campione, cresceranno ulteriormente per il 15 per cento e diminuiranno per il 38 per cento. Una previsione di stabilità per il mercato estero nei prossimi mesi secondo il 47 per cento del campione. Più ottimista il 21 per cento, che prevede una leggera crescita, mentre il 32 per cento teme una ulteriore contrazione.
Su queste ultime considerazioni fanno sentire il proprio effetto le preoccupazioni per il tasso di cambio sfavorevole e la perdita di competitività del sistema Italia. “Nel passato– ha commentato Ambrogio Delachi, presidente di Acimall – abbiamo affrontato sfide più impegnative e raggiunto ottimi risultati, grazie alla capacità dei produttori italiani di rispondere alla domanda dei propri clienti attraverso la ricerca della qualità e la personalizzazione delle soluzioni. Ma i nostri prodotti devono diventare più competitivi e per questo è necessaria una politica che incentivi gli investimenti degli imprenditori, sia con una concreta politica di detassazione – quali, ad esempio, la liberalizzazione delle quote di ammortamento degli investimenti in mezzi di produzione – che con iniziative che siano di sostegno alla formazione di tecnici e specialisti.Il Sistema Paese può e deve rappresentare un punto di forza, specialmente nei momenti più complessi, ed è dunque indispensabile un impegno comune di tutte le parti interessate. Un esempio viene dal disegno di legge “Industria 2015”, recepito nella Finanziaria 2007, che fornirà importanti strumenti alla innovazione tecnologica, un incentivo a cui il mondo imprenditoriale italiano guarda con grande interesse”.

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