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Indice degli argomenti: Cosa prevede il bonus filtri e depuratori d’acqua Spese sostenute nel 2022, invio comunicazioni a febbraio 2023 Il futuro a cui auspichiamo è sempre più green, sostenibile e soprattutto plastic free: l’utilizzo della plastica impatta ancora in maniera davvero grave sull’ambiente, distruggendo interi ecosistemi. Secondo il WWF ogni anno finiscono nelle acque del Mar Mediterraneo ben 570 mila tonnellate di plastica, proprio come se “3.800 bottigliette di plastica venissero gettate in mare ogni minuto”. Come fare per non venire sommersi da questo “mare di plastica”? La risposta è semplice: adottando alcuni comportamenti virtuosi come quello di ridurre l’uso delle bottiglie d’acqua in PET, prediligere il consumo dell’acqua del rubinetto e razionalizzare l’uso di questa preziosissima risorsa. Perché preferire l’acqua del rubinetto? È un’autentica risorsa a km 0, controllata e sempre disponibile nelle nostre case. Come riporta Aqua Italia – Associazione Costruttori Trattamenti Acque Primarie federata ANIMA Confindustria: “l’acqua degli acquedotti italiani è una delle più controllate al mondo, è sicura e di qualità, inoltre aiuta a ridurre il consumo di plastica in modo considerevole, basti pensare che in Italia attualmente l’80% delle bottiglie di plastica viene trasportato su strada con evidenti impatti sull’ambiente”. Preferire il consumo di acqua “direttamente” dal rubinetto alla bottiglia in PET significa, nel proprio piccolo, aiutare a ridurre l’inquinamento che affligge la Terra. Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2021 ha introdotto un importante incentivo per chi ha deciso di adottare un approccio più green soprattutto in tema di spreco di risorse idriche: il Bonus dedicato a filtri e depuratori d’acqua per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022. La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato il bonus per tutto il 2023. L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato nel 2021 il provvedimento che stabilisce i criteri di fruizione del Bonus e il modello di comunicazione che gli utenti devono trasmettere alla stessa Agenzia via web. Il bonus è ora operativo: fino al 28 febbraio si possono comunicare, esclusivamente per via telematica sul sito dell’Agenzia delle Entrate, le spese sostenute nel 2022, inviando il modello predisposto dalla stessa Agenzia. Una volta avuta conferma, il credito d’imposta riconosciuto sarà utilizzabile in compensazione tramite F24 o nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e agli anni successivi fino al totale utilizzo del bonus (per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo). Le comunicazioni relative alle spese sostenute nell’anno in corso andranno inviate nel 2024. Cosa prevede il bonus filtri e depuratori d’acqua Il “Bonus acqua potabile” è destinato all’acquisto di sistemi volti a migliorare la qualità dell’acqua da bere in casa o in azienda, riducendo il consumo di bottiglie di plastica. Rientrano tra i prodotti che danno accesso al Bonus i sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare. Possono avere accesso al credito d’imposta per l’acquisto dei depuratori tutti i soggetti privati e i soggetti attività d’impresa e professionisti. Ma non solo: questo Bonus riguarda anche i soggetti non commerciali (compresi gli enti del terzo settore) e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Come per tutti i bonus, conditio sine qua non per poterne usufruire è la tracciabilità dei pagamenti. A quanto ammonta il rimborso della spesa? I beneficiari avranno diritto a un rimborso pari al 50% delle spese sostenute nel 2022 – fino a una disponibilità di 5 milioni di euro l’anno – per l’acquisto dei sistemi ammessi al bonus e entro un massimo di 1000 euro. La cifra aumenta nel caso degli esercizi pubblici e commerciali che possono avere accesso a un credito d’imposta fino a un massimo di 5000 euro. La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato il Bonus al 2023, con una disponibilità finanziaria di 1,5 milioni di euro. Considerando che le risorse sono limitate l’Agenzia ogni anno fissa il credito che spetta a seconda del numero di richieste presentate. Per quest’anno l’aliquota non è stata ancora fissata. A titolo di esempio nel 2021, visto l’alto numero di richieste ricevute, l’aliquota era al 30,4% dell’importo del credito richiesto. L’acquisto di un impianto di depurazione ha un costo di circa 1000 euro in media: grazie al Bonus Idrico sarà possibile pagarlo circa 500 euro, mentre nel caso di locali e aziende si arriva fino a 2500 euro. Una spesa da valutare in prospettiva: l’acquisto di un depuratore permette di ridurre l’acquisto di acqua in bottiglia e le relative problematiche legate allo smaltimento della plastica. Nella Legge di Bilancio rientrano non solo i depuratori, ma anche i sistemi di affinaggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica. Selfizz di Culligan: eroga un’acqua affinata, leggera e priva di batteri con la possibilità di scegliere tra acqua a temperatura ambiente, fredda o calda, liscia o frizzante Un esempio di soluzione da poter valutare grazie al Bonus idrico? Selfizz Osmosi di Culligan: questo sistema permette di erogare un’acqua affinata e leggera e di regolare il residuo fisso a proprio piacimento, adattandola ad ogni palato. Si tratta di un prodotto tecnologico e dal design moderno in grado di integrarsi in tutte le cucine. E’ disponibile sia in versione soprabanco che sottolavello. Secondo i dati di Culligan, l’acquisto di un sistema di questo genere permette a una famiglia di 4 persone, che beve acqua in bottiglia, un risparmio economico annuo di 876 euro e la minor immissione in ambiente di 72 kg di plastica. Spese sostenute nel 2022, invio comunicazioni a febbraio 2023 Il documento pubblicato dall’Agenzia delle Entrate stabilisce che i contribuenti debbano inviare il modello approvato alla stessa Agenzia per le spese sostenute nel 2022, tra il 1 e il 28 febbraio 2023. Per ottenere il bonus è necessario avere la fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia presente il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. I privati devono fare il pagamento con bonifico bancario o postale e comunque non in contanti. La comunicazione va inviata tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate e il bonus si potrà utilizzare in compensazione tramite F24 o, per le persone fisiche, nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus. Le informazioni sugli interventi realizzati devono essere inviate all’Enea che effettua il monitoraggio e la valutazione della riduzione dei consumi. Aqua Italia sottolinea che “Per la prima volta le tecnologie di trattamento acqua al punto d’uso godono di un incentivo nazionale per il loro contributo alla riduzione della plastica e dell’anidride carbonica e la nostra volontà è di chiedere che il Bonus diventi strutturale per molti anni a venire e di chiederne l’estensione ai condomini”. Prima pubblicazione 2 febbraio 2021 – Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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