Entro un anno potrebbe essere pronto il primo prototipo di un mini ospedale mobile realizzato con materiali innovativi ecosostenibili, di veloce assemblaggio, leggero e interconnesso
Al via il progetto SOS – Smart Operating Shelter, cofinanziato dalla Regione Puglia, a cui partecipano il Centro Ricerche ENEA di Brindisi, con l’industria R.I., Politecnico di Bari, il Consorzio CETMA (Centro di Ricerche Europeo di Tecnologie, Design e Materiali) e le aziende ENA Consulting, Kinema, Mespo, Protom group. Obiettivo del progetto è la realizzazione di mini ospedali mobili costruiti con materiali innovativi ecosostenibili di semplice assemblaggio, leggeri e interconnessi per l’invio e la ricezione di indagini mediche.
In particolare, i ricercatori dell’ENEA in collaborazione con i partner del progetto, stanno studiando dei nuovi pannelli in fibra animale o vegetale, di cui saranno testate le performance termiche, meccaniche e di resistenza a muffe, funghi e al fuoco.
L’Enea sarà responsabile delle prove sulla salubrità e sul comfort abitativo del prototipo finale, che dovrebbe essere realizzato entro il 2019.
Queste microarchitetture, ha commentato Vincenza Luprano del Dipartimento Sostenibilità dei Sistemi Produttivi e Territoriali dell’ENEA, grazie alle loro caratteristiche di sostenibilità, leggerezza e alla possibilità di riciclo, potranno assicurare la continuità di funzionamento degli ospedali in caso di emergenza o ristrutturazione.
Il progetto, continua la ricercatrice, può dare risposte concrete alla necessità che esprime la sanità di operare in presidi mobili, in grado di raggiungere utenti e comunità, evitando lunghe liste di attesa e che siano facilmente smontabili e riconfigurabili sulla base del costante aggiornamento tecnologico a livello di attrezzature diagnostiche e terapeutiche.
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