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A cura di:La Redazione Auto elettriche, pannelli solari e smartphone, sono solo alcuni dei prodotti che contengono materie prime fondamentali, per le quali al momento l’UE dipende da altri Paesi. Ma le materie prime critiche sono cruciali per la transizione verde e digitale dell’Unione Europea e la garanzia del loro approvvigionamento è importantissima per la resilienza economica, la leadership tecnologica e l’autonomia strategica del Vecchio Continente. Lunedì 13 novembre gli eurodeputati e la presidenza spagnola del Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla The Critical Raw Materials Act, legge volta a incrementare l’approvvigionamento di materie prime strategiche, rendendo l’Europa più competitiva e sovrana. Tra i principali obiettivi l’accordo mira a ridurre la burocrazia, promuovere l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo di materiali alternativi e di metodi di estrazione e produzione più rispettosi dell’ambiente, e sostenere le PMI. Nell’ambito della legislazione saranno introdotti incentivi economici e un quadro commerciale più stabile e sicuro per la realizzazione di progetti di estrazione e riciclaggio, con procedure di autorizzazione più rapide e semplici. La Legge oltre a presentare un elenco aggiornato di materie prime critiche fondamentali per la transizione energetica, stabilisce che entro il 2030 l’UE dovrebbe avere la capacità di estrarre sul proprio territorio il 10%, lavorare il 40% e riciclare il 25% del suo consumo annuale di materie prime strategiche. L’UE dovrebbe inoltre diversificare le importazioni di materie prime strategiche, in modo da non dipendere da un’unica fonte di approvvigionamento per più del 65% del suo consumo. Durante i negoziati, i deputati hanno sottolineato l’importanza di garantire partenariati strategici, e a lungo termine, tra l’UE e i Paesi terzi sulle materie prime essenziali, in modo da diversificare l’approvvigionamento dell’UE, con vantaggi per tutte le parti. Saranno per esempio attuate misure per semplificare il trasferimento di competenze e tecnologie, la formazione e l’aggiornamento professionale, nonché l’estrazione e la lavorazione secondo i migliori standard ecologici nei Paesi partner. Gli eurodeputati hanno inoltre sollecitato una maggiore attenzione verso la ricerca e l’innovazione di materiali sostitutivi e di processi produttivi che potrebbero sostituire le materie prime nelle tecnologie strategiche. Sottolineano poi la necessità di ridurre la burocrazia, soprattutto per le PMI. La Legge prevede la definizione i obiettivi di circolarità per promuovere l’estrazione di materie prime più strategiche dai prodotti di scarto. L’accordo informale deve ora essere approvato in modo formale dal Parlamento e dal Consiglio per diventare legge. Sarà sottoposto al voto della commissione Industria, Ricerca ed Energia il 7 dicembre. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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