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A cura di: Fabiana Murgia Il Mies van der Rohe Award, indetto dalla Fondazione Mies van der Rohe nel 1987 e divenuto dal 2001 premio di architettura ufficiale dell’Unione europea, è una competizione di architettura contemporanea che si ripropone ogni due anni per selezionare progetti che lasciano spazio allo sviluppo di nuove tecnologie in ambito architettonico in Europa. Mies van der Rohe Award 2022 I 40 progetti selezionati per questa edizione provengono da 18 diversi paesi europei e mostrano la crescente attenzione ai temi della sostenibilità e della circolarità, nonché dell’inclusione sociale e della ricerca estetica. Sono diversi i progetti che affrontano il problema abitativo collettivo concentrandosi su edifici/complessi residenziali ed esprimendo preferenza, tra gli edifici ad uso misto, nei confronti della funzione abitativa. Non manca il raggruppamento degli edifici culturali, nel quale troviamo edifici pubblici e privati come musei, gallerie, centri artistici, sia di nuova costruzione che oggetto di interventi di recupero e ristrutturazione. La Scuola Enrico Fermi progettata dallo studio BDR bureau L’unico progetto italiano in concorso, nella categoria “Educational”, è quello della Scuola Enrico Fermi progettata dallo studio BDR bureau, degli architetti Alberto Bottero e Simona Della Rocca, realizzata a partire dalla trasformazione di un edificio scolastico degli anni 60′. I progetti vincitori saranno annunciati a fine aprile e la premiazione è programmata per il 12 maggio nel Padiglione Mies van der Rohe a Barcellona. I sette progetti finalisti del Mies van der Rohe Award Sono sette i progetti che si aggiudicano la finale del Mies van der Rohe Award, di cui cinque nella categoria «architettura» e due nella categoria dei progettisti emergenti. Tra i cinque «big» spicca il nome di Francesca Torzo con l’addizione del museo Z33, progetto realizzato a seguito della partecipazione a un concorso internazionale di progettazione, inaugurato a marzo 2020 e già pluripremiato. Il museo Z33 di Francesca Torzo Il progetto per il museo Z33 amplia e rinnova l’edificio espositivo preesistente, inserendosi nel giardino dell’antico beghinaggio, e lo fa giocando sul rapporto tra luce e ombra, mettendo in risalto dettagli quali la texture muraria. Questa architettura è caratterizzata da facciate che si chiudono sulla strada per aprirsi sul giardino e si pone in continuità con gli edifici esistenti intorno al beghinaggio. Un nome italiano anche tra gli emergenti. Si tratta di Bdr Bureau con la riqualificazione della scuola Enrico Fermi a Torino, un’architettura che genera un dialogo tra nuovo ed esistente. L’edificio è caratterizzato da un semplice telaio ripetuto in facciata e da nuove addizioni che riorganizzano gli spazi della scuola e ne mettono a disposizione di nuovi, rispondendo alle più moderne esigenze didattiche e aprendo la scuola al territorio. Tra i progetti finalisti troviamo, poi: il complesso di 85 unità di social housing a Cornellà de Llobregat dello studio peris+toral.arquitectes, l’edificio per le arti, l’istruzione e le industrie creative Frizz 23 a Berlino dello studio Deadline, il progetto La Ferme du Rail, edificio che mette insieme agricoltura urbana e solidarietà finalizzato al reinserimento sociale di persone svantaggiate, creato da Grand Huit and Melanie Drevet Paysagiste, l’innovativo esempio di cooperativa di abitazione, realizzato a Barcellona da Lacol arquitectura cooperativa, tra i progetti emergenti assieme alla scuola Enrico Fermi, il progetto Town House – Kingston University, a Londra, dello studio irlandese Grafton Architects. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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