Nella periferia della capitale thailandese c’è il MoMA, Museum of Modern Aluminium, un edificio ricoperto di strisce di alluminio di forma e trama diversa. Una forma che ricorda le piume di un soffione e, allo stesso tempo, fa rivivere l’importanza di un materiale come l’alluminio. Un progetto che coniuga architettura e design, capace di donare rifugio al caos della metropoli thailandese.
a cura di Tommaso Tautonico
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Non tutti sanno che la Thailandia è stata uno dei più grandi produttori di alluminio del sud-est asiatico. La sua produzione riusciva a soddisfare sia il mercato locale che internazionale. Nel 1997 però, la crisi finanziaria asiatica ha spinto l’industria dell’alluminio thailandese a vendere profili, a prezzi molto bassi, alle ferramenta di tutto il paese provocando il disordine di insegne pubblicitarie che affollano le strade di Bangkok.
MoMA, abbreviazione di Museum of Modern Aluminium, è il progetto che lo studio di architettura HAS design and research ha realizzato per conto di un gruppo di clienti ambiziosi, con l’obiettivo di far rivivere l’importanza dell’alluminio in Thailandia.
Effetto soffione di giorno, lucciola di notte
Il MoMA si trova in uno degli snodi più trafficati della periferia di Bangkok, lungo Ratchaphruek Road. Da qui, percorrendo le grandi strade del distretto, si può arrivare al Grand Palace, al Wongwian Yai market, all’Università di Bangkok e a Ko Kret, l’unica isola di Bangkok.
Gli architetti di HAS sono partiti proprio da questa isola, dove più di un decennio fa la presenza delle lucciole rendeva Ko Kret un rifugio naturale per gli abitanti della metropoli.
Il MoMA è nato con la volontà di non essere solo uno spazio pubblico, ma un posto in cui evadere dal caos della città. L’edificio è un prolungamento del paesaggio naturale dell’isola di Ko Kret, con una doppia personalità: di giorno grazie alle sue strisce in alluminio che rivestono la facciata, il museo richiama la forma di un soffione, con i suoi petali che sembrano muoversi al vento, portando morbidezza e leggerezza alla trafficata Ratchaphruek Road. Di notte, grazie alla presenza di piccole luci a led al termine delle strisce, il MoMA ricorda il brillare delle lucciole.
Omaggio all’alluminio, dentro e fuori
La facciata del museo è rivestita con decine di migliaia di strisce di alluminio, ognuna con un colore e una trama leggermente diversi, proprio come le piume di un soffione.
Queste strisce, abbinate all’illuminazione a led, si estendono sulla facciata frontale e sulle due facciate laterali, per poi attraversare come un “tunnel” lo spazio espositivo sul lato ovest, filtrando e smorzando i rumori dell’ambiente esterno, così da guidare i visitatori negli spazi dedicati alle mostre.
Il MoMA non utilizza le strisce di alluminio solo come elementi espositivi, ma le utilizza in tutti gli elementi architettonici: negli interni, nell’illuminazione e nei mobili, creando un senso di totalità tra l’interno e l’esterno.
Le strisce di alluminio sulla facciata proteggono anche l’interno dall’eccessiva luce solare, mantenendo un ambiente interno confortevole. La flessibilità dello spazio espositivo può soddisfare una varietà di esigenze e attività culturali.
All’ultimo piano, il giardino pensile, circondato da elementi in alluminio, crea un paesaggio incantato, che ricorda un’isola galleggiante, dove trovano spazio piante stagionali, ideali per favorire la creazione di un sito ecologico urbano per la ricomparsa delle lucciole.
Img by studio di architettura HAS design and research
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