Nobilitazioni storiche

Dopo anni di oblio, per decenni oggetto di imbarazzo, si recupera l’ambasciata italiana di Berlino. L’edificio, fatto costruire ai tempi dell’Asse fra Roma e Berlino e derubricato a residuato bellico durante la guerra fredda, e’ stato a lungo una vestigia dimenticata di un passato che nessuno voleva più’ ricordare. Voluta da Hitler e dal suo capo urbanista Albert Speer nel quartiere diplomatico del Tiergarten, la vecchia ambasciata fu anch’essa vittima della seconda guerra. Costruita nel ’38-’42, non fu mai veramente inaugurata e non conobbe mai i fasti alla quale era stata destinata. Nel periodo della guerra fu bombardata e gravemente danneggiata dagli alleati (le bombe della Raf centrarono e lesionarono malamente le stanze destinate al ministro degli esteri). Durante il suo lungo letargo, l’ambasciata ha rischiato anche di essere venduta poco prima della caduta del Muro nell’89. Molti diplomatici pero’ hanno preso a cuore il suo destino per assicurare la continuità della proprietà dello Stato italiano. Adesso, dopo oltre due anni di lavori, la vecchia ambasciata e’ quasi ultimata e il count-down per la riapertura e’ iniziato: fra sette mesi esatti, il 28 febbraio 2003, i restauri saranno finiti e le imprese che eseguono i lavori dovranno consegnare le chiavi. Nei mesi successivi si procederà ai ritocchi interni e all’arredamento: poi l’inaugurazione ufficiale. Il progetto dell’architetto Vittorio De Feo e’ rigorosamente conservativo: la vecchia ambasciata, salvo poche eccezioni, e’ stata ristrutturata nella sua forma originale. Tutti i manufatti storici sono stati restaurati e anche i segni delle bombe sulla facciata e i cornicioni sono stati lasciati. Il colore dell’edificio, trasformatosi nel corso degli anni in rosso pompeiano, e’ stato riportato al colore originale: rosa antico. Il costo e’ di circa 15 milioni di euro; il progetto di Hetzelt (iniziato nell’ottobre 1938 e finito a giugno 1942) costò 4,5 milioni di marchi d’epoca. I Beni Culturali di Berlino, trattandosi di un immobile sotto tutela artistica, hanno seguito passo passo i lavori e consigliato anche quali parti restaurare (in Italia, a Perca) delle grandi boiserie che rivestivano le pareti di tre sale.

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