Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Il convegno ha focalizzato la sua attenzione sull’evoluzione normativa ed informatica a servizio della gestione degli appalti e del settore delle costruzioni in genere. Alcuni relatori provenienti dai paesi del Nord Europa hanno dimostrato come alcune pubbliche amministrazioni già da tempo utilizzino strumenti innovativi per tutto l’iter di programmazione, progettazione, costruzione e gestione delle opere pubbliche, traendone sostanziali benefici in termini monetari di riduzione dei tempi e dei costi. Il chairman del convegno, Bruno Daniotti (Politecnico di Milano), ha sottolineato che “l’interoperabilità tra diversi sistemi informativi è una realtà oggi già in grado di offrire notevoli vantaggi a tutti gli attori del processo edilizio, e che presto saranno disponibili nuovi strumenti avanzati ancora più potenti: non a caso alcune socie IAI Italia sono sempre più indirizzate allo sviluppo di prodotti CAD “object oriented” che consentano la gestione di informazioni progettuali di dettaglio quali, ad esempio, proprietà tecniche o costi di realizzazione”. L’Italia in questi anni, non è certo stata a guardare; già dal 2003, infatti, Assimpredil-ANCE e il Politecnico di Milano hanno intrattenuto una intensa collaborazione che ha dato vita al progetto di norma UNI (vicinissimo alla pubblicazione) sulla codificazione univoca dei prodotti e delle lavorazioni edili, nota anche come “codice a barre dell’edilizia”. L’innovativo sistema elaborato consentirà il trattamento automatico delle informazioni provenienti dagli appalti, dalla documentazione di progetto ai computi metrici, gettando le basi per la costituzione della prima banca dati nazionale dell’edilizia. Il coordinatore del progetto, Alberto Pavan, ha assicurato che “la pubblica amministrazione potrà presto beneficiare dell’innovazione offerta dal codice a barre dell’edilizia, e auspico che si possa procedere rapidamente anche verso la costituzione della banca dati nazionale”. Il nostro Paese, grazie al progetto di norma UNI, può gettare le basi per la creazione di un sistema nazionale univoco di identificazione, misurazione e valutazione economica delle voci di costo di tutti i progetti di opere pubbliche, con sostanziali ricadute positive in termini di gestione delle procedure, qualità delle opere, riduzione dei contenziosi; Alberto Pavan osserva che “queste problematiche attualmente appesantiscono in modo consistente il normale iter di un lavoro: solo per tempi morti dovuti ad incomprensioni nella trasmissione delle informazioni da un soggetto all’altro si spreca oggi dal 2 al 5% di ogni appalto. Grazie al “codice a barre dell’edilizia” tutte le informazioni saranno gestite attraverso i nuovi CAD di tipo “object oriented”, con grande vantaggio per tutti gli operatori del processo edilizio”. L’innovazione tecnologica nella gestione dei lavori pubblici consente sostanziali risparmi in termini di tempo e di costi: questa è l’esperienza esposta dai rappresentanti delle pubbliche amministrazioni del Nord Europa intervenuti al convegno. Nel convegno si è discusso di come sia possibile, grazie alle più recenti tecnologie informatiche in via di sviluppo presso le socie IAI, gestire con vantaggio di costi e tempi tutto l’iter di programmazione, progettazione, costruzione e gestione delle opere pubbliche. Le imprese di costruzione, rappresentate dal vicepresidente ANCE Piero Torretta, durante i lavori hanno dimostrato di aver compreso le potenzialità imprenditoriali di una simile innovazione. Secondo Torretta “la mancanza di un linguaggio comune è un elemento importante del modello conflittuale tra domanda e offerta che caratterizza il sistema delle costruzioni; il progetto di norma UNI sul “codice a barre dell’edilizia” cerca di risolvere tale problema dando certezza alle regole. Stiamo inoltre lavorando affinché il sistema pubblico degli appalti adotti tale norma per dare –con le sue 15.000 stazioni appaltanti- grande massa e forza d’urto a tutto il settore delle costruzioni. L’interoperabilità delle informazioni è quindi il passo successivo affinché, con strumenti “open source” non proprietari, le informazioni relative a tutto il processo di progettazione-costruzione-gestione-dismissione possano essere scambiate tra gli operatori delle varie fasi senza problemi, errori e costi di adattamento”. Anche la pubblica amministrazione era presente all’evento e si è dimostrata particolarmente interessata alle potenzialità di miglioramento della gestione degli appalti pubblici offerte da queste tecnologie, sottolineando come ciò che fa bene e stimola gli imprenditori, se ben gestito dalla pubblica amministrazione e supportato da chiare linee d’indirizzo, è vantaggioso per essa stessa ma, in primo luogo, per il cittadino. Per Franco Finato, Direttore dell’Assessorato Casa e Opere Pubbliche di Regione Lombardia, “la disponibilità di dati, corretti e continuamente monitorabili, con caratteristiche tali da poter essere utilizzati dai vari operatori per le più varie finalità è un elemento importantissimo per impostare una vera governance delle opere pubbliche. La Regione Lombardia è particolarmente interessata all’interoperabilità e alle sue soluzioni perché già intravvede il potenziale che potrebbe avere a livello di definizione dei prezziari regionali dei lavori, nonché a livello dell’Osservatorio regionale sui lavori pubblici”. Sia i committenti sia gli esecutori delle opere auspicano la creazione, in tempi brevi, di una banca dati nazionale in cui archiviare, grazie al sistema di codifica studiato, tutte le più importanti informazioni utili ai progettisti, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni. L’interesse sul tema è molto vivo: ANCE, infatti, approfondirà il tema in una riunione appositamente indetta per i primi giorni di ottobre. Per maggiori informazioni sul progetto STAND-INN -che terminerà a fine 2008- e sul processo di convergenza tra gli standard IFC (un sistema di classificazione e descrizione in formato elettronico di prodotti e componenti), la realizzazione e la gestione degli edifici, e la serie di norme tecniche a matrice prestazionale sullo sviluppo sostenibile, http://standards.eu-innova.org/stand-inn Per scaricare le relazioni presentate al convegno in formato PDF www.uni.com Per ulteriori informazioni UNI e-mail: news@uni.com IAI International Alliance for Interoperability Dip. BEST Politecnico di Milano e-mail: iaiitalia.best@polimi.it Norme tecniche per la sostenibilità e l’innovazione nelle costruzioni: la soluzione INTEROPERABILITA'” Milano, 21 settembre 2007 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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