Brevettato da Enea un innovativo materiale, particolarmente adatto in edilizia, che si caratterizza per costi competitivi, ottimo isolamento termico e acustico, resistenza al fuoco e alle sollecitazioni meccaniche
Si chiama BIOAERMAC il nuovo materiale brevettato da ENEA e sviluppato in collaborazione con l’azienda con Fluorsid – specializzata nella produzione di derivati inorganici del fluoro – nell’ambito del progetto INNCED, finanziato dal PoC ENEA 2019, che vanta ottime caratteristiche e trova applicazione principalmente in edilizia, ma non solo.
Si tratta di un materiale che si caratterizza per leggerezza, costi competitivi, ottimo isolamento termico e acustico, grande resistenza al fuoco e alle sollecitazioni meccaniche.
Piero De Fazio, ricercatore ENEA e ideatore del brevetto insieme ai colleghi di un team multidisciplinare formato da Corradino Sposato, Maria Bruna Alba, Andrea Feo e Giorgio Leter dei dipartimenti di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili e di Sostenibilità dei sistemi produttivi e territoriali, spiega che sempre di più negli interventi in ambito edilizio, sia per le nuove costruzioni che per le riqualificazioni, l’affidabilità e l’efficacia di un manufatto dipendono da requisiti tecnici e non solo dalla prestazione meccanica dei materiali, “sono inoltre importanti anche ulteriori requisiti in termini di sostenibilità ambientale ed economica come la durabilità, la salubrità, il recupero delle risorse e la possibilità di riciclo a fine vita. Nello sviluppo del brevetto abbiamo considerato ognuno di questi aspetti”.
Nella realizzazione del nuovo materiale è stata utilizzata l’anidrite, sottoprodotto del ciclo produttivo dell’acido fluoridrico che è uno dei principali asset di Fluorsid, mentre Enea ha seguito l’aspetto del miglioramento delle prestazioni energetiche. Il materiale ottenuto è sostenibile, garantisce ottime prestazioni ed è ottenuto con un forte risparmio di anidride carbonica. “Il prototipo – spiega De Fazio – ha un TRL4, possiede caratteristiche prestazionali allineate e in alcuni casi migliori di quelli dei competitor sul mercato e costituisce la base della collaborazione con Fluorsid, finalizzata a un ulteriore sviluppo della ricerca condotta fino a TRL6, ovvero come tecnologia dimostrata all’interno di un impianto pilota”.
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