Ok del Senato sulla Riforma Appalti

Ok del Senato sulla Riforma Appalti
Dopo oltre un anno il Senato ha finalmente approvato la nuova riforma sugli Appalti.
Con 170 voti a favore, 30 contrari e 40 astenuti il testo passa ora nelle mani del Governo che avrà l’arduo compito di riformare il sistema, per un valore complessivo di oltre 101 miliardi di euro, secondo le direttive UE, entro il prossimo 18 aprile.
Il ministro delle Infrastrutture Delrio ha immediatamente evidenziato la necessità di “tempi rapidi in norme semplice”.Ma quali sono le novità del Ddl Appalti?

Alla base della riforma c’è sicuramente l’aumento dei poteri all’ANAC, ed al suo presidente Raffaele Cantone, contro la corruzione.
Tra i nuovi compiti affidati all’Autorità Nazionale Anticorruzione ci saranno la possibilità di bloccare in corsa gare non regolari, appoggiata dall’introduzione di un albo nazionale dei commissari di gara e il divieto di prevedere scorciatoie normative, bypassando o semplificando le gare, per la realizzazione di grandi eventi; le deroghe saranno ammesse solo in risposta a emergenze di protezione civile.
Sempre all’Anac spetterà anche il compito di qualificare le stazioni appaltanti che saranno abilitate a gestire i bandi per fasce di importo in base al grado di organizzazione e competenza, ed eventualmente sanzionare coloro che saranno inadempienti sull’obbligo di comunicazione delle correzioni in corso d’opera negli appalti che superino i 5,2 milioni di euro.
Un’attenzione particolare viene data ai professionisti ed alle piccole imprese che avranno un accesso “facilitato” al mondo degli appalti, con maggiori garanzie sui pagamenti e sulla trasparenza degli appalti stessi.
Farà fede il rating di legalità e lo storico dell’impresa.
Importante novità della delega arriva sull’uso del BIM, Building information modeling, che permette una gestione a 360 gradi dei lavori, dalla progettazione al cantiere, fino alla completa realizzazione dell’opera.

Così il CNAPPC: “Con il nuovo Codice degli Appalti si attua finalmente una svolta nel settore dei lavori Pubblici che premia la qualità e la centralità della progettazione.”.
“Oggi si inaugura una  nuova stagione di trasparenza, di efficienza, di  partecipazione e di tempi e regole certi in un settore vittima, più di altri, di mafie e corruttele; una nuova stagione per riaffermare la qualità dell’architettura che rappresenta l’unica arma contro la cattiva sorte delle opere pubbliche e per avere, finalmente, buone architetture pubbliche, realizzate bene e al giusto costo e che rispondono concretamente ai bisogni dei cittadini”.
“Siamo molto soddisfatti che nel testo siano state recepite tutta una serie di proposte e suggerimenti degli architetti italiani che da tempo si battono per riportare i lavori pubblici al rispetto di quei principi di semplificazione, legalità e certezza nella esecuzione fino ad oggi perduti, spesso a causa di norme sbagliate. Vanno sottolineati con favore alcuni dei più rilevanti punti della nuova legge: il superamento della vecchia Legge Obiettivo; il principio che le gare vengono aggiudicate sulla base di criteri di qualità del progetto con il superamento del principio del massimo ribasso; l’introduzione del débat public volto a rendere tutti i cittadini partecipi di un’opera pubblica; e, ancora, il trasferimento dell’incentivo del 2 per cento per i dipendenti della pubblica amministrazione dalla progettazione delle opere alla fase di programmazione e predisposizione delle gare ed a quella di controllo, con la previsione di sanzioni in caso di mancati controlli e inadempimenti”.
“Ora ci aspettiamo che si predispongano al più presto le conseguenti norme chiare e semplici in modo che il nuovo Codice sia al più presto operativo”.

 

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