Opere Pubbliche, perso in 7 anni il 75% del mercato

Opere Pubbliche, perso in 7 anni il 75% del mercato

Nel 2015, i dati relativi alle opere architettoniche scendono a picco; pensare che il 2014 si era chiuso con ottimismo

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Crollo dei bandi di gara di ingegneria e architettura nel 2015

Fino al 2009 si parlava di più di 23 mld di euro in opere di ingegneria e architettura; nel 2015 siamo arrivati a 5 mld, un minimo storico.
Se si guardano le sole cifre destinate ai servizi di ingegneria (esclusi gli importi per l’esecuzione dei lavori), si legge una flessione del 18%: 365 milioni di euro contro i 445 dell’anno precedente.
Crollano notevolmente le gare con esecuzione (parliamo di circa 3 mld di euro in meno per quanto concerne gli importi posti a base d’asta per questa tipologia di gare). Se si considera, invece, i soli bandi senza esecuzione, il calo degli importi destinati ai servizi di ingegneria si attesta intorno al 6%.

Se si guarda alla ripartizione territoriale, la Campania è nuovamente leader tra le regioni per gli importi destinati a questi servizi con quasi 52 mln di euro, seguita dalla Sardegna con circa 41 mln e mezzo di euro.
Nel 2015, poi, sono stati pubblicati complessivamente 3.415 bandi di gara, di cui oltre la metà per soli servizi di ingegneria senza esecuzione.

E’ dunque una fase recessiva, quella che stanno attraversando i protagonisti dell’edilizia.

L’indagine dimostra l’uso ordinario dell’Appalto Integrato nella realizzazione delle Opere Pubbliche e la chiusura rispetto ai giovani professionisti e alle strutture professionali di piccole e medie dimensioni.
Occorre fare molto di più per ottenere l’applicazione della determinazione 4/2015 dell’ANAC e la corretta applicazione del Nuovo Codice che, ispirandosi ai principi contenuti nella legge Delega, dovrebbe migliorare la situazione a favore degli operatori professionali di piccole e medie dimensioni. Più in generale dovrebbe garantire qualità nella realizzazione delle opere pubbliche mettendo al centro della stessa la qualità del progetto”.

Ormai scontata, secondo il Centro Studi CNI, la quasi totale esclusione dei liberi professionisti dal mercato degli appalti integrati e dalle gare del settore dell’ICT, aree di mercato, queste, quasi totalmente in mano alle società. Detto questo, l’analisi mette in evidenza come le possibilità di aggiudicazione delle gare da parte dei liberi professionisti siano particolarmente limitate, anche nei soli bandi di gara senza esecuzione. In quest’ultimo caso, sebbene i liberi professionisti si siano aggiudicati il 70,2% delle gare, hanno ottenuto soltanto il 34% degli importi. Insomma, le possibilità per i professionisti si concentrano, per la quasi totalità, nelle gare di piccola entità.

Le gare continuano ad essere aggiudicate con ribassi che in alcuni casi raggiungono valori “esagerati”. La palma d’oro spetta alla Sicilia dove nel 2015 un bando è stato aggiudicato con un ribasso pari al 95%. Mediamente, le gare senza esecuzione vengono aggiudicate con un ribasso del 35%. Il ribasso medio nei bandi con esecuzione e in quelli del settore ICT si aggira invece intorno al 20%.

Nel 2015 la metà dei bandi era in regola, rispetto ai parametri contenuti nel DM 143/2013.

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