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ASSOBETON, l’Associazione Nazionale delle Industrie di Manufatti Cementizi, aderente a Confindustria ha censito oltre quaranta famiglie singole di prodotti. Il comparto, secondo i dati dell’Associazione, confermati da un indagine del CRESME ha raggiunto il suo apice nel 2002 quando sono stati sfiorati i 7 miliardi di euro di fatturato complessivo e i quasi 40.000 addetti in termini di occupazione. Il cuore pulsante del business relativo a questo settore, allora come oggi, è certamente rappresentato dalla produzione destinata agli edifici prefabbricati non residenziali destinati al mercato privato, ivi inclusi, oltre a quelli industriali, quelli destinati alla logistica, al commerciale ed al terziario. In quell’anno, solo questo sbocco commerciale è stato in grado di sviluppare un fatturato di quasi 3.400 milioni di € pari a quasi la metà del totale. Il grafico fornito dal CRESME (cfr fig.1, desunta da”Il Mercato delle costruzioni 2007 XIV rapporto congiunturale Tabella 3.2.19 Investimenti nelle costruzioni) dimostra con estrema chiarezza l’andamento parabolico segnato dal mercato, con il picco massimo raggiunto proprio nel 2002 e verosimilmente generato dagli effetti della cosiddetta “Tremonti bis”. L’ufficio studi di ASSOBETON ha condotto sistematici rilevamenti sulle 1250 imprese attive in Italia nel comparto della prefabbricazione ed ha elaborato un’ analisi dei bilanci delle 170 imprese più significative operanti su tutto il territorio nazionale. L’obbiettivo dichiarato è stato quello di approfondire quello che per il settore si è contraddistinto come uno dei periodi più complessi degli ultimi decenni. I dati raccolti dimostrano che il mercato degli edifici non residenziali destinati al mercato privato è risultato passare dai 3.400 milioni di euro del 2002 ai 3.100 milioni del 2003 per attestarsi rispettivamente a 2.950 e 2.900 milioni di euro nel 2004 e nel 2005. Da notare che, se si escludesse il picco del 2002 questi valori segnerebbero un trend preciso in stabile, seppur non vertiginosa, crescita a partire già dal 1996. Di fronte alla super-performance di quell’anno, però, questi appaiono invece come ridimensionamenti di un comparto assolutamente sano che si appresta ora a riprendere un cammino di sviluppo duraturo e consolidato. E’ certamente importante sottolineare come il forte incremento della domanda abbia generato dapprima un deciso incremento dei prezzi seguito, ben presto, da un ampliamento della capacità produttiva. In un mercato in cui la domanda si è poi rapidamente ridimensionata si osserva oggi, una concorrenza molto aspra sui prezzi sempre meno remunerativi, ed un processo di concentrazione tra imprese generato, oltre che da questo fenomeno, anche dalle fase di passaggio generazionale in atto nelle aziende del settore. Un passaggio certamente delicato che però, dati alla mano, sembra essere affrontato con la conferma dell’elevata qualità produttiva e una razionalizzazione del numerosi player presenti ed operanti sul mercato. La curva rilevata dal CRESME, inoltre, prevede una ripresa già da questo 2007. Un valore confermato dalle proiezioni Assobeton che, pertanto, guarda con ottimismo ed attenzione ai prossimi mesi di attività delle imprese del comparto. L’indicazione di fondo è quella di un mercato che sembra aver digerito la perturbazione causata dal post Tremonti bis e che si sta avviando verso “acque meno agitate” sia per effetto della ripresa del settore manifatturiero (da sempre uno dei migliori indici di lettura del nostro comparto), che per lo sforzo di diversificazione dei manufatti cementizi già in atto da alcuni anni. Per informazioni e approfondimenti www.assobeton.it Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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