Osservatorio Oice/Informatel: a settembre appalti pubblici in ripresa

Prosegue anche in settembre la ripresa cominciata ad inizio estate nel settore degli appalti pubblici di ingegneria e architettura. Tuttavia, il miglior andamento di giugno, luglio, agosto e settembre è insufficiente a recuperare la flessione registrata da gennaio a maggio rispetto all’anno scorso.
Infatti, secondo l’Osservatorio OICE/Informatel, le gare indette nel mese di settembre sono state 267 (di cui 36 sopra soglia) per un importo complessivo di 47,6 milioni di euro (35,8 sopra soglia). L’incremento in valore rispetto a settembre 2006 è del 29,2%, risultante da un +88,3% rilevato per i bandi sopra soglia e un -33,8% sotto soglia; in merito al loro numero, i bandi risultano invece dimezzati in totale (-49,4%), ma la riduzione riguarda esclusivamente il mercato sotto soglia (-54,2%), giacché il numero delle gare di grande importo è aumentato del 50,0%.
Nel periodo gennaio-settembre sono stati emessi complessivamente 3.998 avvisi di gare per complessivi 530 milioni di euro. Il confronto con i primi nove mesi del 2006 è ancora decisamente negativo: numero e valore sono inferiori rispettivamente del 35,7% e del 15,8%. Di particolare rilievo negativo è l’andamento dei ribassi che gli aggiudicatari degli appalti hanno offerto sull’importo a base d’asta, in conseguenza dell’intervenuta abrogazione dell’obbligo dei minimi tariffari: il ribasso medio nelle gare aggiudicate nei primi nove mesi è stato infatti del 27,7%, con tendenza in aumento.
“I dati di settembre – ha dichiarato Nicola Greco, presidente OICE – mostrano, per il quarto mese consecutivo, una certa tenuta del mercato; ci auguriamo che con la Finanziaria si accelerino gli investimenti per le infrastrutture necessarie al Paese e si prevedano interventi ulteriori per ridurre la progettazione interna dei committenti pubblici, dopo la norma del Decreto Bersani sulle società miste degli enti locali. Guardando poi all’aumento dei ribassi nelle gare di progettazione – ha proseguito Greco – è ormai indifferibile un intervento normativo che offra alle stazioni appaltanti strumenti efficaci per contenere il fenomeno delle offerte anomale. E’ anche necessario – ha concluso – che ci si convinca che la qualità progettuale non può essere ottenuta con il metodo del massimo ribasso, ma con quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.
L’analisi dei bandi pubblicati nel periodo gennaio-settembre dalle diverse stazioni appaltanti conferma la forte riduzione di attività delle amministrazioni comunali che, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, hanno fatto registrare una flessione del 42,3% in numero e del 56,6% in valore: in termini assoluti ben 186,3 milioni di euro in meno rispetto al 2006. La flessione interessa sia i piccoli e medi che i grandi comuni: in particolare, in quelli con più di 100.000 abitanti il valore dei servizi di ingegneria e architettura richiesti nei primi nove mesi rappresenta appena il 10,5% dell’importo rilevato nel corrispondente periodo dell’anno precedente. Anche depurando il dato del 2006 del rilevante contributo imputabile al megabando del Comune di Roma per l’affidamento delle attività di servizio della gestione del condono edilizio dell’importo di 151,5 milioni di euro, la flessione dei comuni di maggiori dimensioni si attesta al 30,1%. I Consorzi di Comuni e le Comunità montane contraggono la loro domanda in misura meno accentuata (-27,5% in numero e -14,6% in valore). In flessione appare anche la domanda espressa dalle amministrazioni dello Stato (-7,5% in numero e -31,1% in valore), dalle province (-48,4% e -9,2%) e dagli ex IACP (+68,2% in numero ma -78,5% in valore).
Una maggiore propensione all’acquisto di servizi di ingegneria e architettura è evidenziata dalle amministrazioni regionali (+106,5% in numero e +86,1% in valore), dalle aziende sanitarie e ospedaliere (-35,3% in numero, ma +86,0% in valore), dalle università e dagli enti di ricerca (-37,2% e +61,6%), dalle società concessionarie e dai privati sovvenzionati (+21,5% e +49,6%).
L’analisi territoriale conferma le difficoltà della domanda pubblica in tutte le grandi aree geografiche del Paese con l’unica eccezione del nord ovest, dove il valore dei servizi richiesti risulta in aumento del 45,3% pur in presenza di una contrazione numerica (-35,6%). Contenuta la flessione nei bandi delle amministrazioni del nord est, ove il valore è diminuito del 2,0% (-43,7% il numero).
A livello internazionale, il numero delle gare italiane pubblicate sulla gazzetta comunitaria è diminuito del 2,5%, passando dalle 354 dei primi nove mesi del 2006 ai 345 dello stesso periodo dell’anno in corso; invece, nell’insieme degli altri paesi dell’Unione Europea il mercato è cresciuto dell’8,5% (10.129 bandi nel gennaio-settembre 2006 e 10.986 nei primi nove mesi di quest’anno). L’incidenza del nostro Paese sul mercato europeo della domanda pubblica di ingegneria e architettura continua ad attestarsi su quote del tutto modeste: 3,0% nei primi nove mesi del 2007, di gran lunga inferiore alle quote detenute dalle nazioni di paragonabile rilevanza economica (Francia 37,4%, Spagna 13,4%, Gran Bretagna 7,5%, Germania 7,5%), e comunque più bassa o uguale a quella di paesi recentemente entrati a far parte dell’Unione europea (Polonia 4,9%, Romania 3,3%, Lituania 3,0%).
La domanda indiretta che si esprime attraverso la pubblicazione delle gare per l’affidamento congiunto di lavori e servizi di ingegneria mostra un rallentamento: sono 76 le gare pubblicate in settembre per un valore complessivo accertato di 247 milioni di euro. Nel confronto con settembre 2006 il valore si contrae del 56,7% ancorché il numero delle gare sia aumentato del 22,6%. Nei primi nove mesi sono state bandite 896 gare per un importo accertato di 7.874 milioni di euro: rispetto al 2006, a fronte di un incremento del 24,4% in numero, una flessione in valore del 21,7%.

Per ulteriori informazioni
www.oice.it

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