I motivi per i quali la patente a crediti in edilizia può essere sospesa o revocata sono diversi. Le cause che possono portare ad una di queste decisioni sono delle dichiarazioni non veritiere – che ne determinano la revoca – o degli infortuni gravi o mortali che avvengono in cantiere – in questo caso è prevista la sospensione.
Ma entriamo un po’ più nel dettaglio e vediamo in quali casi si rischia di perdere (anche solo temporaneamente) la patente a crediti in edilizia.
Patente a crediti in edilizia, i motivi di revoca o sospensione
A regolamentare i motivi per i quali la patente a crediti in edilizia possa essere sospesa o revocata sono l’articolo 27 del Dlgs 81/2008 e il Decreto Ministeriale 132/2024. Entrando nel dettaglio, la revoca è determinata da delle dichiarazioni non veritiere che sono state rilasciate, mentre la sospensione – che può arrivare per un periodo fino a 12 mesi – è imposta nel momento in cui si verificano degli incidenti in cantiere che portano ad un infortunio grave o mortale. E la cui responsabilità sia in capo al datore di lavoro.
Nel caso in cui i crediti dovessero scendere sotto i 15 punti, l’operatività all’interno dei cantieri viene limitata. È possibile, ad ogni modo, recuperarli attraverso una valutazione della Commissione territoriale competente.
L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, attraverso la circolare n. 4 del 23 settembre 2024, ha spiegato che l’eventuale adozione del provvedimento di revoca non può essere adottato prima di un confronto diretto con l’impresa o con il lavoratore autonomo titolare di partita Iva. E soprattutto non prima di aver opportunamente valutati i fatti e la loro gravità: a finire sotto la lente d’ingrandimento sono principalmente i requisiti connessi agli assolvimenti degli obblighi formativi, in relazione ai quali – benché ci si dovesse trovare di fronte ad una dichiarazione sostitutiva che non risulti essere veritiera – è necessario andare a valutare quanto sia grave l’omissione.
La sospensione della patente a punti può arrivare ad un massimo di 12 mesi nel caso in cui si dovesse verificare un infortunio in cantiere, che determini una inabilità permanente o una menomazione causata da una negligenza del datore di lavoro o del suo delegato. Nel caso in cui l’infortunio sia mortale e le responsabilità del datore di lavoro siano ritenute gravi, la sospensione è obbligatoria.
Cosa succede quando si hanno meno di 15 punti
È necessario ricordare, a questo punto, che quando i provvedimenti di decurtazione riducono il punteggio della patente a crediti in edilizia a meno di 15 punti, le imprese o i lavoratori autonomi non possono operare nei cantieri ai sensi dell’articolo 89, comma 1, lettera a).
A questa regola vi è un’eccezione: nel caso in cui i lavori eseguiti risultino essere superiori al 30% del valore del contratto è permesso completare le attività oggetto di appalto o subappalto in corso di esecuzione.
Patente a crediti in edilizia, la verifica dei dati
Tema delicato – perché sottoposto ai problemi connessi alla privacy e al diritto di verificare se un’azienda sia in regola – è capire se un’impresa abbia ottenuto la patente a crediti e quanti punti abbia. La normativa ha regolamentato l’accesso al portale dell’Inl per le opportune verifiche.
Hanno la possibilità di accedervi i seguenti soggetti:
- gli enti pubblici e le autorità di controllo, tra le quali rientrano l’Inail, l’Inl, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza;
- i committenti e le stazioni appaltanti: vi rientrano, quindi, i Comuni, le Regioni e gli altri enti locali. Ma non solo: vi possono accedere i committenti privati per verificare l’idoneità di un’impresa prima di assegnarle un contratto o, eventualmente, farla partecipare ad una gara d’appalto. I soggetti che abbiamo appena elencato possono accertarsi se l’impresa rispetti i requisiti di sicurezza e regolarità, che sono previsti dalla normativa in vigore sugli appalti pubblici e privati;
- i lavoratori autonomi e le imprese titolari della patente a crediti in edilizia;
- le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria.
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