Piccoli Comuni, via libera al Piano di riqualificazione 2022: progetti e destinatari

Piccoli Comuni, via libera al Piano di riqualificazione 2022: progetti e destinatari

In Gazzetta Ufficiale il decreto che contiene le misure di riqualificazione dei piccoli Comuni (edifici, terreni, trasporto pubblico e molto altro). Quanto si dovrà attendere per i bandi ministeriali e come partecipare.

a cura di Adele di Carlo

Piccoli Comuni, via libera al Piano di riqualificazione 2022: progetti e destinatari

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In campo ci sono 160 milioni di euro per finanziare il Piano di riqualificazione dei piccoli Comuni italiani, lo prevede il decreto 16 maggio 2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 luglio. Il testo – 5 articoli e un allegato definisce requisiti, termini e condizioni per partecipare ai bandi pubblici.

In particolare, potranno partecipare i piccoli Comuni che presenteranno progetti su:

  • messa in sicurezza del territorio;
  • recupero degli edifici abbandonati;
  • tutela del patrimonio paesaggistico e culturale;
  • manutenzione delle infrastrutture stradali.

Queste sono solo alcune delle tante possibilità di riqualificazione urbana e paesaggistica presenti nel decreto. Di seguito i punti di maggiore interesse per gli operatori del settore contenute nella normativa appena entrata in vigore.

Riqualificazione piccoli Comuni, le modalità di presentazione dei progetti

Prima di tutto, è bene definire chi sono i destinatari del Piano di riqualificazione nazionale; sono i “piccoli Comuni” rientranti nell’elenco presente nella Legge Realacci, detta anche “Salva borghi”: si tratta di 5.518 località con meno di 5.000 abitanti.

Riqualificazione piccoli Comuni, le modalità di presentazione dei progetti

Saranno ammessi soltanto i progetti inerenti alla tutela dell’ambiente, del patrimonio culturale e del paesaggio, il contenimento del rischio idrogeologico, la riqualificazione dei centri storici, la promozione di eventi e attività a vocazione turistica e culturale e l’insediamento di nuove attività produttive.

Passando alle modalità, il decreto stabilisce tassativamente tempi e documentazione necessaria per partecipare ai bandi.

Nello specifico tramite:

“Domanda di inserimento nel Piano nazionale per la riqualificazione dei piccoli comuni sottoscritta digitalmente ai sensi dell’art. 24 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82.”

La domanda, debitamente compilata e corredata delle documentazioni tecniche richieste, dovrà essere presentata tramite PEC dal legale del Comune, dell’unione o del Comune capofila della convenzione.

Tutto sui bandi di riqualificazione

Per partecipare al Piano di riqualificazione, i piccoli Comuni interessati dovranno attendere ancora 90 giorni, ovvero il tempo concesso dalla legge per pubblicare i bandi pubblici. Sarà compito della Presidenza del Consiglio dei ministri valutare e selezionare i progetti presentati attribuendo un punteggio alla qualità della proposta e alla completezza della documentazione.

“Considerata l’eterogeneità delle classi di interventi prioritariamente ammissibili a finanziamento ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge n. 158/2017, si ritiene utile prevedere specifici criteri e punteggi per classe di interventi.”

Nell’allegato del decreto 16 maggio 2022 sono presenti i punteggi massimi attribuibili per ciascuna  tipologia di intervento individuata.

Progetti di riqualificazione, i requisiti da rispettare

Oltre alla documentazione, ogni progetto presentato deve preventivamente aver avuto il via libera per la fattibilità tecnica ed economica da un professionista specializzato. Il decreto stila una serie di interventi “favoriti” che aumentano le possibilità di accoglimento da parte delle Istituzioni. Li abbiamo elencati per rendere più semplice la consultazione:

  • recupero e riqualificazione di immobili esistenti e di aree dismesse;
  • riduzione del dissesto idrogeologico
  • messa in sicurezza  di  infrastrutture stradali ed edifici  pubblici (specialmente scuole e strutture socio-assistenziali);
  • efficientamento  energetico come la distribuzione/produzione di energia da  fonti  rinnovabili;
  •  riqualificazione di terreni e di edifici  in stato di abbandono.

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