Prezzi delle case: per il 2022 previsti rialzi superiori al 4%

Volano i prezzi delle case e Immobiliare.it per il 2022 prevede aumenti record, in particolare nel nord Italia, a Milano e Torino, dove supereranno il +4%

Da un’indagine di Immobiliare.it realizzata nelle 11 principali città italiane emerge che per il 2022 sono attesi, in gran parte del Paese, aumenti significativi dei prezzi delle case, soprattutto nel Nord Italia. In particolare ottime prospettive di crescita per Milano, in cui entro la fine del 2022 i prezzi al mq potrebbero aumentare del 4,2% e, soprattutto, Torino, per cui è attesa una crescita record del 5.3% (il costo medio passerà da 1.893 euro al metro quadro a 1.994).

Le stime sono state elaborate dalla business unit Immobiliare Insights, specializzata in analisi e studi di mercato, che ha sviluppato un algoritmo in grado di prevedere l’evoluzione dei prezzi delle compravendite nei prossimi 12 mesi, con un basso margine di errore.

Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it spiega che quest’anno si sono confermate le previsioni fatte a inizio pandemia, ovvero che il mattone è resiliente e la casa è diventata sempre più importante e centrale nelle decisioni di acquisto, considerando che siamo stati per diversi mesi chiusi nelle “nostre quattro mura”. “Le proiezioni confermano questa tendenza che si protrarrà per tutto il 2022, salvo eventi imprevedibili che possono impattare sull’economia e di cui non è possibile conoscere in anticipo le conseguenze“.

La città più cara continuerà a essere Milano: il prezzo medio al metro quadro toccherà i 5.107 euro, e per tutte le zone della città (fatta eccezione per Palestro e Maggiolina) è prevista una crescita. Oltre alla già citata Torino, bene anche Bologna, con una crescita attesa dei prezzi del +1,2% e Bari con un aumento del +1,8%; a Roma i prezzi rimarranno più o meno invariati (+0,3%); mentre pesante segno – per Catania: nella città è atteso un calo del 4,8% e un prezzo medio che dovrebbe attestarsi a 1.170. In calo, di circa il 3%, anche Firenze e Palermo.

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