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Dopo vari anni di gestazione, è finalmente stata approvata dal CEN (Comitato Europeo di Normazione) – e ne è in pubblicazione il recepimento in lingua italiana – la nuova serie di norme europee che descrivono le modalità di prova per la verifica delle prestazioni delle membrane flessibili per l’impermeabilizzazione di coperture. Questa serie di norme sostituisce tutte le norme nazionali sullo stesso argomento precedentemente in vigore nei Paesi che partecipano all’attività del CEN (Paesi membri dell’Unione Europea e dell’EFTA, oltre alla Repubblica Ceca). In Italia il settore delle membrane impermeabilizzanti si era, a partire dal 1980, dotato di un insieme di norme molto dettagliato, sia per quanto riguarda la classificazione e le specifiche di prodotto, sia per i metodi di prova necessari per verificare il soddisfacimento dei requisiti stabiliti nelle specifiche. Le prove, che erano descritte nella UNI 8202, suddivisa in trentacinque parti, e che sono state utilizzate dal settore per due decenni, sono quindi state ritirate dall’UNI per far posto a nuove prescrizioni, comuni ai Paesi europei. Non si può dire che il settore sia impreparato ad affrontare la novità. I lavori di redazione delle nuove norme europee, infatti, hanno visto una partecipazione italiana attiva e costante, pur nei tempi lunghi necessari alla ricerca del consenso che caratterizza le normazione volontaria. Con il coordinamento dall’UNI, le maggiori industrie italiane che operano nel campo delle impermeabilizzazioni hanno preso parte direttamente all’attività del CEN ed hanno contribuito in maniera determinante a condurre positivamente a termine il lavoro. La nuova serie di norme europee già pubblicate, insieme a poche altre ancora da completare, prevede prove per la determinazione delle caratteristiche necessarie a consentire l’uso e a prevedere il comportamento in opera delle membrane per impermeabilizzazione, a partire dai controlli più semplici, di tipo geometrico, fino alla verifica del loro comportamento, se sottoposte a processi di invecchiamento accelerato. Quando non è stato possibile predisporre metodi comuni a tutti i materiali, le norme sono state suddivise in due parti, applicabili ognuna ad una delle due categorie di membrane esistenti sul mercato: bituminose e sintetiche. Resteranno ancora in vigore per un periodo di tempo limitato, ma sono destinate ad essere sostituite anch’esse nel giro di circa un anno, le specifiche di prodotto nazionali. Le norme di prodotto europee che devono tirare le somme e stabilire quando e come i metodi di prova sopra elencati debbano essere usati, devono infatti ancora concludere il loro iter di approvazione. Metodi di prova (in parte) e norme di prodotto europee, pur sviluppate in ambiti e con metodi tipici della normazione volontaria, sono destinate ad assumere il ruolo di strumento applicativo della Direttiva europea 89/106/EC sui “Prodotti da costruzione” e, quindi, a divenire di fatto obbligatorie. L’uscita delle norme sopra citate rappresenta un nuovo passo nella realizzazione di quel “ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli stati membri concernenti i prodotti da costruzione” previsto dalla Direttiva. La Conformità ai sei requisiti essenziali che la Direttiva stabilisce debbano essere soddisfatti dai prodotti, una volta divenuti parte integrante dell’opera edilizia, dovrà infatti essere dimostrata utilizzando proprio alcuni dei metodi di prova elaborati dal CEN, secondo un meccanismo già sperimentato con successo per altre famiglie di prodotti. I giocattoli, ad esempio, hanno beneficiato dei vantaggi in termini di eliminazione delle barriere tecniche alla libera circolazione delle merci nei Paesi UE, che questo approccio ha portato. La marcatura CE, che testimonia la conformità alle direttive applicabili ad un determinato prodotto, è divenuta oramai familiare ad utenti e fabbricanti dei prodotti già coinvolti. In attesa dell’uscita delle norme contenenti le specifiche di prodotto per le membrane impermeabilizzanti (le norme “armonizzate” previste dalla Direttiva) e della pubblicazione del loro riferimento sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, atto che darà il via alla possibilit&sgrave; di marcare CE anche questi prodotti, la disponibilit&sgrave; delle norme sui metodi di prova (che, in questo contesto, funzionano come documenti di supporto alle norme armonizzate) consentir&sgrave; a produttori, laboratori di prova, enti preposti al controllo, utenti ed altre parti interessate di cominciare a rodare il sistema. È importante ricordare, infatti, che la marcatura CE sarà obbligatoria, dopo un periodo transitorio di 21 mesi dalla data di disponibilità della norma di prodotto “armonizzata”, per poter immettere i prodotti sul mercato interno europeo. di Marco Fossi Comparto Costruzioni UNI tel. 02 70024.501, fax 02 70106106 costruzioni@uni.com Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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