APPARECCHIATURA PER ANALISI DELLA CORROSIONE CANIN+

Campo di impiego

Controllo della corrosione delle armature

Descrizione del prodotto

CANIN+
Sviluppata con il supporto scientifico diretto dell'”Istituto per lo Studio dei Materiali da Costruzione, della Chimica dei Materiali e della Corrosione” dell’ETH di Zurigo, l’apparecchiatura per analisi della corrosione e della resistività CANIN+ permette di accertare in modo non distruttivo la corrosione delle armature e scoprire la ruggine prima che provochi gravi danni.

Misura potenziale di corrosione
CANIN+ è in grado di misurare – in maniera totalmente non distruttiva – il potenziale elettrico sulla superficie del cemento armato, segnalando le aree dove il gradiente del potenziale è indice di fenomeni corrosivi in atto.
L’utilizzo del sistema è estremamente semplice; una volta completata la preparazione dell’elettrodo puntiforme (che dovrà essere riempito di una soluzione satura di solfato di rame) si procede con le misurazioni sulla superficie da analizzare. Le misure di potenziale elettrico, effettuate in corrispondenza dei nodi di una maglia, possono essere automaticamente memorizzate e visualizzate a display, in toni di grigio o in forma numerica, secondo una vera e propria mappa di coordinate X-Y.
L’interpretazione delle misure è possibile grazie al nuovo software per PC CANIN ProVista che consente lo scarico e l’elaborazione dei dati, generando una mappa di potenziale, un diagramma di frequenza relativa e cumulativa, così come una vera e propria mappa della distribuzione del potenziale.

Misura della resistività
Sostituendo semplicemente la sonda di potenziale con l’apposita sonda di resistenza Wenner-Proceq, CANIN+ misura anche la resistività del calcestruzzo con il metodo dei quattro punti. Questa misura può infatti variare in modo considerevole in relazione alle condizioni locali e alle influenze ambientali e aiutare nell’l’individuazione delle zone a maggiore rischio di corrosione. Misure combinate di resistività e potenziale possono quindi fornire informazioni ancora più precise e dettagliate sulle condizioni di corrosione dei rinforzi.

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Approfondimento tecnico
Applicazioni
• Individuazione delle aree a rischio di corrosione nelle strutture in c.a.

La corrosione dei rinforzi metallici
L’acciaio a contatto con il calcestruzzo sano si trova in una forma stabile, protetto da un ossido passivante, stabile a pH circa 13, tipico della matrice cementizia.
Esistono tuttavia delle circostanze in cui lo strato passivante può venir meno, in particolare in caso di carbonatazione del copriferro o in presenza di cloruri.
La depassivazione del metallo segna l’inizio dell’attività elettrochimica nel sistema, che procede fintantoché vi sia presenza di umidità e disponibilità di ossigeno. Il rinforzo metallico si comporta così come una pila, in cui coesistono zone anodiche dove il metallo viene ossidato e zone catodiche dove si hanno le reazioni di riduzione di ossigeno e acqua.
Il passaggio di corrente avviene per trasporto di elettroni nel corpo del metallo, e per trasporto di specie ioniche nella soluzione che permea le porosità del calcestruzzo. Questo flusso di corrente è accompagnato da una variazione del potenziale elettrico tra diverse zone del rinforzo: le zone anodiche saranno caratterizzate da valori di potenziale minori (più negativi) mentre quelle catodiche avranno potenziali maggiori.
Scopo della misura è quindi la determinazione della differenza di potenziale fra un polo positivo, costituito da un contatto diretto con l’armatura (o con un altro tipo di messa a terra), e il polo negativo, costituito dall’elettrodo di misura.
Secondo le specifiche ASTM sono da considerare non affette da corrosione con una confidenza del 90% quelle regioni dove il potenziale letto sia meno negativo di -200mV, mentre con la stessa probabilità le zone con potenziali più negativi di -350mV corrispondono a siti anodici dove la corrosione è attiva.
Successive revisioni nate dall’esperienza di vari operatori suggeriscono che il valore corrispondente alla depassivazione dell’acciaio (innesco del fenomeno corrosivo) sia di circa -240mV, che è diventato quindi il valore soglia adottato dall’ “American Federal Highways Administration”.
Altri fattori di variabilità possono essere dovuti alle caratteristiche del conglomerato cementizio, alle caratteristiche superficiali del rinforzo, all’ambiente di esposizione.
In ogni caso il responso ottenuto da questo tipo di indagine, sottoforma di mappatura, permette di definire “zone di attenzione” in cui la verifica diretta ed i risultati delle prove correlate (misure di spessore di copriferro, profondità di carbonatazione, contenuto di cloruri) sono determinanti ai fini della diagnostica della corrosione.
Anche la resistività del calcestruzzo può variare in modo considerevole in relazione alle condizioni locali e alle influenze ambientali. Misure combinate di resistività e potenziale possono fornire informazioni ancora più precise e dettagliate sulle condizioni di corrosione dei rinforzi.

Accessori
In alternativa all’elettrodo a puntale singolo compreso nel sistema base sono disponibili vari sistemi di elettrodi puntiformi o a rotella; questi ultimi, collegati ad un odometro, consentono la mappatura speditiva di vaste superfici.

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