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Lo studio di architettura di Parma firma il concept e il masterplan della cittadella sportiva nel quartiere Tessera del capoluogo veneto. Sarà un parco attrezzato dove coesistono sport professionistico, pratica quotidiana amatoriale, formazione, svago e intrattenimento. Un investimento di 315 milioni di euro A cura di: Pietro Mezzi Il nuovo stadio del Bosco dello Sport Indice degli argomenti Toggle Lavori al viaIl progetto ispirato ai boschi di MestreLa cittadella dello SportIl progetto del nuovo stadioL’impatto ambientale e la sostenibilitàLa fase esecutivaParla il progettista Davide Marazzi Dopo aver superato diversi ostacoli di carattere finanziario e procedurale, sono iniziati i lavori di costruzione della cittadella dello Sport di Venezia, chiamato, per i suoi contenuti ambientali, Bosco dello Sport. Le opere previste si collocano su un’area di 115 ettari nel quartiere Tessera, non distante dall’aeroporto Marco Polo, facilmente raggiungibile grazie ai collegamenti già esistenti e a quelli in corso di realizzazione, come la nuova bretella ferroviaria e la relativa stazione. Il masterplan porta la firma dello studio Marazzi Architetti di Parma, che ha lavorato in team con F&M Ingegneria (consulenza tecnica), Studio Martini (mobilità), Agriteco (ambiente) e Manens Tifs (energia e impianti). Lavori al via Un anno fa, proprio in questo periodo, il progetto messo a punto dal Comune e dalla Città metropolitana di Venezia sembrava destinato a fallire, dopo che la Commissione europea aveva escluso che l’opera potesse rientrare fra i progetti da finanziare con i fondi del Pnrr. Secondo Bruxelles, la natura del sito non aveva le caratteristiche di degrado sociale e ambientale tali da giustificare un intervento di riqualificazione da 300 milioni di euro. Oggi, archiviata la bocciatura e messo mano a un nuovo piano economico-finanziario, l’opera è arrivata alla fase esecutiva e dopo la gara sono iniziati i lavori, che prevedono un investimento di 315 milioni di euro, finanziato per due terzi con risorse proprie del comune di Venezia (93,5 milioni di euro) e per un terzo dallo Stato, con fondi provenienti dai piani urbani integrati e dal Piano nazionale complementare. La consegna delle prime opere (lo stadio e l’arena coperta) è prevista per la fine del 2026. Il progetto ispirato ai boschi di Mestre Il progetto nasce con l’obiettivo di creare un luogo destinato alle competizioni professionistiche e alla pratica sportiva quotidiana e alla diffusione della cultura della salute e del benessere psico-fisico. La lettura del territorio ha permesso di individuare nella presenza dei Boschi di Mestre, tipici boschi di pianura che cingono i nuclei abitati, l’elemento chiave che ha ispirato il progetto: il paesaggio prende la scena e pervade l’area interessata dalla trasformazione urbana, con 62 ettari e mezzo destinati a bosco, oltre 16 a verde attrezzato e circa 60mila nuove alberature, metà delle quali ad alto fusto. Così facendo, si è inteso dar vita a un nuovo corridoio verde che collega il fiume Dese con la laguna Nord. La cittadella dello Sport Il risultato è un parco attrezzato dove coesistono sport professionistico, pratica quotidiana amatoriale, formazione, svago e intrattenimento e in cui trovano spazio uno stadio per il calcio e il rugby per 16mila spettatori, un’arena coperta multifunzionale da 10mila posti che ospiterà competizioni sportive (basket, pallavolo, pallamano, boxe, calcetto, tennis), concerti e spettacoli, ottomila metri quadrati di attrezzature per lo sport all’aperto (aree fitness, skateboard e pump track; campi da basket, volley e calcetto), cinquemila metri quadrati di spazi per manifestazioni ed eventi all’aperto, duemila metri quadrati di aree bimbi con attrezzature ludiche ed educative, oltre a percorsi e corridoi per l’attività destrutturata (corsa, bici, osservazione della natura…), un campus per la formazione sportiva che, su una superficie di sei ettari, ospiterà istituti di formazione, un centro natatorio indoor e outdoor con beach arena, un raquet centre (tennis, padel, pickleball), un impianto per il calcetto, foresterie e servizi per gli sportivi. Il progetto del nuovo stadio Per il nuovo stadio e per l’arena coperta lo studio Marazzi Architetti ha ideato delle vere e proprie “architetture narranti”, in grado di dialogare con lo scenario del bosco e con il contesto veneziano. Il nuovo stadio emerge come una presenza discreta ed elegante, con una forte identità territoriale e una profonda vocazione ambientale e paesaggistica. La pelle del nuovo stadio del Bosco dello Sport è un omaggio al paesaggio lagunare e ai suoi canneti La struttura è avvolta da una “pelle naturale” che compone un omaggio a immagini ricorrenti del paesaggio lagunare, quali i canneti o le sequenze di pali e briccole utilizzati per l’ormeggio delle gondole e la segnalazione delle vie d’acqua. La struttura iconica dell’arena coperta si ispira invece alle vetrate a rullo tipiche della produzione muranese costituite da dischi di vetro colorato, assemblati e legati tra loro con profili metallici. Il rivestimento esterno richiama la nobile tradizione dell’architettura del palazzo veneziano, in cui la facciata e i suoi riflessi sull’acqua rendono armonioso il rapporto fra i volumi e la massa del costruito con il paesaggio urbano e lagunare. Entrambe le strutture sono concepite per assicurare la versatilità di utilizzo grazie a soluzioni flessibili quali tribune retraibili e pareti modulari, oltre a spazi di servizio e di supporto per gestire il riallestimento degli spazi. L’impatto ambientale e la sostenibilità L’intervento si ispira ai principi del carbon zero, con soluzioni che non prevedono l’utilizzo di combustibili fossili, ai criteri ambientali minimi e del Do not significant harms (non arrecare danni significativi) fissato dal Next Generation Eu. Tutti gli edifici sono progettati secondo i criteri del Near zero energy building e nella loro realizzazione si privilegiano materiali e tecniche costruttive con un basso impatto ambientale dell’intero loro ciclo di vita. Schizzo progettuale della sezione delle tribune dello stadio Le fonti energetiche impiegate sono solo rinnovabili, grazie all’installazione di pompe di calore e di ampie superfici fotovoltaiche poste sulle coperture degli edifici. Per le acque è previsto il recupero e riuso delle acque piovane, cosa questa che consentirà di ridurre al minimo l’utilizzo delle risorse idriche naturali per irrigare e per usi idrosanitari. L’effetto isola di calore sarà mitigato grazie al contenimento delle superfici impermeabili e alla massimizzazione della presenza arborea, mentre l’adozione di Building management system garantirà l’efficienza di gestione dei fabbricati e dei relativi impianti. La fase esecutiva La fase esecutiva è stata suddivisa in cinque bandi di gara vinti, rispettivamente come capogruppo, da Adriastrade (viabilità), Consorzio Leonardo Servizi (opere a verde), Carron (urbanizzazioni), Fincantieri (stadio) e Impresa Cev (arena). Il progetto della nuova viabilità prevede un collegamento tra la statale 14 e la bretella del raccordo autostradale Marco Polo. Il nuovo sistema viario, di 6,5 chilometri di lunghezza, è pensato per garantire l’accessibilità evitando interferenze con la viabilità locale. È anche previsto un sovrappasso pedonale tra la futura stazione ferroviaria e l’area esterna allo stadio, per favorire gli arrivi in treno. Planimetria del complesso Per le opere di urbanizzazione il progetto prevede parcheggi, gestione sostenibile delle acque meteoriche, opere idrauliche e impianti di trattamento delle acque. Al Bosco dello Sport si potrà arrivare in auto, treno e bicicletta, lungo le ciclovie che da Mestre e Tessera condurranno le persone al complesso sportivo. Parla il progettista Davide Marazzi «Tradizionalmente, i grandi impianti sportivi restano inutilizzati per gran parte della settimana e i cittadini possono usufruirne solo da spettatori – dichiara Davide Marazzi, titolare dello studio di progettazione -. Con il Bosco dello Sport proponiamo un modello innovativo, non solo sportivo, ma anche e soprattutto civico per la formazione, l’aggregazione e l’inclusione: un progetto che coniuga, reinterpretandoli con un taglio molto specifico, il riferimento ai campus americani, dove formazione, sport e socialità si integrano perfettamente, e al modello dell’Olympiapark di Monaco di Baviera, luogo di sport e svago nel verde. L’obiettivo è dar vita a un ambito urbano dinamico, vivo e attivo sette giorni su sette, destinato a diventare parte integrante della vita quotidiana della comunità attraverso l’offerta di occasioni per tutti». Il Bosco dello Sport e il suo inserimento nel contesto territoriale Marazzi Architetti Fondato a Parma nel 2005, è uno studio di architettura e progettazione urbana che opera in Italia e all’estero. Tra i progetti più recenti relativi all’impiantistica sportiva di nuova generazione si segnalano il piano finanziario tecnico economico per la riqualificazione del palasport Bruno Raschi di Parma, il concept e il masterplan per il Bosco dello Sport di Venezia e il piano finanziario tecnico-economico per il nuovo palasport di Cagliari. Vari i riconoscimenti ottenuti in concorsi internazionali di progettazione, fra i quali i premi per la riqualificazione dello stadio centrale di Tennis al Foro Italico di Roma e il nuovo stadio del Nuoto per i Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026. Scheda Progetto Bosco dello Sport Località: Venezia, Tessera Committente: Comune di Venezia Concept e masterplan: Marazzi Architetti Consulenza tecnica: F&M Ingegneria Studio viabilistico: Studio Martini Progettazione ambientale: Agriteco Progettazione energetica e impianti: Manens Tifs Superficie intervento: 115.000 mq Superficie a bosco: 62.500 mq Superficie a verde: 16.500 mq Investimento: 315 milioni di euro Appalto stadio: Fincantieri (capogruppo) Appalto arena indoor: Impresa CEV (capogruppo) Appalto opere a verde: Consorzio Leonardo Servizi (capogruppo) Appalto viabilità: Adriastrade (capogruppo) Appalto urbanizzazioni: Carron (capogruppo) Inizio lavori: aprile 2024 Fine lavori: fine 2026 Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto