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La nuova cantina è un prezioso oggetto architettonicamente: uno scrigno di pietra, acciaio e vetro con una possente anima di cemento armato. Le colonne di metallo a richiamare un filare di viti, si innalzano verso il cielo a sorreggere il tetto e inglobano le grandi vetrate che permettono di vedere la struttura interna e godere del panorama verso l’esterno. Una grande terrazza invisibile da terra accoglie il visitatore, offrendogli un’impareggiabile vista tutt’intorno sul lago e le colline circostanti. Nel piano interrato trova posto la nuova cantina e la barricaia per l’affinamento dei grandi rossi veronesi. Pietra e acciaio per la nuova cantina Azienda a conduzione familiare situata nel cuore della Zona Classica di produzione del Bardolino, in un territorio a forte vocazione turistica nella sponda sud del Lago di Garda, la Cantina Valetti da tre generazioni cerca il meglio dalle uve coniugando tradizione e tecnologia. «Di giorno le ombre dei sostegni disegnano segni grafici sui muri bianchi, di notte le linee luminose dell’illuminazione invertono il rapporto, dando all’edificio un carattere fortemente iconico». Particolare dello scheletro in acciaio La composizione del nuovo volume fuori terra è tutta giocata sul rapporto tra un esile esoscheletro in acciaio assemblato sopra a dei setti rivestiti in pietra, in una allusione formale e cromatica a due elementi tipici della campagna, i pali di sostegno delle viti e le marogne dei terrazzamenti. Vista complessivamente, la cantina mette quindi assieme due diverse idee del costruire: il paradigma murario e massivo della pietra e l’assemblaggio tettonico della struttura in acciaio. Sezioni di progetto La nuova cantina si compone di due livelli fuori terra per zone di vendita, degustazione ed imbottigliamento e un livello interrato per aree produttive; staccandosi dall’edificio esistente forma una corte chiarendo il rapporto di forza tra vecchio e nuovo. Il volume non cerca la mitigazione ma impone la sua presenza mettendo assieme diverse idee del costruire: il paradigma massivo della pietra e l’assemblaggio tettonico della struttura in acciaio, in una allusione formale e cromatica ad elementi tipici del paesaggio circostante, le marogne dei terrazzamenti e i pali di sostegno delle viti. La struttura in acciaio viene alleggerita grazie alla piega data ai sostegni esterni che seguono una logica “organica”; il muro in pietra si inclina verso lo spazio a doppia altezza dell’ingresso e accompagna il visitatore ai piani superiori dove si spalanca una splendida vista lago. L’edificio di notte diventa iconico; le linee luminose, come segni grafici, rivelano prospettive, scorci e volumi. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto