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I sistemi di costruzione prefabbricati in legno sono la vera novità del mondo dell’edilizia contemporanea. Permettono di realizzare in tempi ridottissimi edifici di tutti i tipi, estremamente complessi e altamente performanti, con costi paragonabili a quelli dell’edilizia convenzionale e una serie di ulteriori vantaggi. Primo fra tutti l’estrema sostenibilità del materiale di partenza, l’unico che si autorigenera naturalmente sfruttando risorse locali come l’acqua piovana, la luce solare e i nutrienti presenti nel terreno, sottraendo all’atmosfera grandi quantità di anidride carbonica, principale responsabile del riscaldamento globale. L’assemblaggio in stabilimento dei componenti dell’edificio assicura un alto livello di controllo della qualità dei processi, improponibile in un cantiere ordinario, a garanzia di manufatti dalle prestazioni garantite che inglobano minime quantità di energia per produzione, trasporto e posa in opera e che, al termine della vita utile, sono riutilizzabili o riciclabili. Uno di questi evoluti edifici è stato recentemente completato a Scandiano, comune reggiano situato ai piedi dell’Appennino: per la rapidità di realizzazione è stato definito “la casa del miracolo” dagli abitanti del posto. In effetti, i motivi di interesse non mancano, non ultimo il fatto che l’edificio è stato realizzato da Wolf Haus, leader europeo in questo tipo di costruzioni. “Sono fermamente convinta che la prefabbricazione in legno sia la tecnologia del futuro, soprattutto per l’edilizia residenziale – afferma l’arch. Maria Paola Monti, progettista dell’intervento. In termini di risparmio energetico, è sicuramente più difficile ottenere buoni risultati utilizzando il tradizionale sistema con strutture portanti in calcestruzzo e murature in laterizio. A questo fondamentale vantaggio bisogna aggiungere il ridotto impatto ambientale dell’insieme dei processi di prefabbricazione edile basati sul legno e, soprattutto, la loro rapidità. In questo caso, la casa è stata realizzata in soli quattro mesi, escluse le strutture di fondazione e alcune finiture eseguite in opera ma che, volendo, avremmo potuto far applicare in stabilimento.” Ciò nonostante si tratta di una tecnologia ancora poco conosciuta. “Soprattutto in Emilia, dove il laterizio è di casa da secoli. Fortunatamente i committenti si sono dimostrati molto interessati alla proposta e, a lavori conclusi, posso dire che sono molto soddisfatti della scelta compiuta. Non bisogna dimenticare che, oltre agli aspetti ecologici vivere in una casa in legno è decisamente confortevole, molto più di quanto ci si potrebbe immaginare. Inoltre le loro strutture portanti sono estremamente resistenti alle scosse sismiche e, di conseguenza, in sede di progetto offrono margini più ampi alla libertà formale.” Quali sono le complessità che bisogna affrontare nella realizzazione di un edificio in legno? “Poiché il processo edile è altamente industrializzato e dallo stabilimento escono componenti già parzialmente complete, è indispensabile anticipare alla fase progettuale, prima dell’entrata in produzione, tutta una serie di scelte che, molto spesso, vengono affrontare in corso d’opera. Ad esempio, i componenti sono giunti in sito con i serramenti già assemblati, fatto che fra l’altro assicura un maggiore qualità complessiva del manufatto edile. Dal punto di vista del progettista, il principale vantaggio consiste nella possibilità di concentrare il suo impegno professionale in un periodo relativamente breve, con la certezza che in cantiere non ci saranno sorprese.” Anche il portone sezionale Hörmann è stato installato in stabilimento? “No, in quel caso abbiamo preferito far eseguire l’installazione a personale specializzato. Questi portoni sono posati a chiusura dell’autorimessa, un locale non climatizzato per il quale, nonostante le buone prestazioni termoisolanti dei portoni Hörmann, non sono richieste particolari prestazioni, ad esempio per quanto attiene la tenuta all’aria. La scelta si è subito indirizzata verso la casa tedesca, che offre una gamma estremamente ampia di prodotti caratterizzati da un buon rapporto fra qualità e prezzo e che, per esperienza, praticamente non richiedono manutenzione. La loro finitura è stata armonizzata con quella degli altri serramenti, realizzati in legno con strato esterno in alluminio preverniciato.” Qualità al giusto prezzo Il portone sezionale Hörmann LPU 40 con finitura silkgrain (effetto seta) greca media, colore RAL 9006, è ampio 4.000 x 2.250 mm ed è dotato di motorizzazione Supramatic E. I componenti sono realizzati con elementi d’acciaio a parete singola e doppia, in quest’ultimo caso isolati con schiumatura isolante in poliuretano, protetti con mano di fondo a base di poliestere. I portoni sezionali LPU 40 possono essere forniti con larghezza fino a 10 metri e altezze modulari variabili da 1.875 mm fino a 3.000 mm (anche con altezze intermedie a richiesta), dotati di finestre, oblò e infissi a cassettoni e di feritoie di areazione nella guarnizione a pavimento o in rete stirata. La fornitura e l’installazione sono state seguite dall’azienda Metalbi Snc di Biolzi S. & C. di Montecchio Emilia (RE), partner locale Hörmann. 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