Catania, il masterplan del water front a Park Associati

Il masterplan ridisegna il lungomare della città siciliana per una lunghezza di quattro chilometri. Il progetto Catania guarda il mare propone un nuovo rapporto tra il centro abitato e il mare. Il concept progettuale è di Park Associati in collaborazione con il Consorzio stabile di ingegneria R1, Coprat e Project Base

a cura di Pietro Mezzi

Render del masterplan del lungomare di Catania

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Park Associati si è aggiudicato il concorso internazionale per il masterplan di riqualificazione del lungomare di Catania. La proposta progettuale degli architetti milanesi ha superato la concorrenza di altri cinque studi, tra cui quelli dell’architetto Calì, secondo classificato, e di Ternullo/Melo Architects di Lisbona, terzo classificato.

Il progetto – Catania guarda il mare – ha come nucleo centrale della progettazione il rinnovato rapporto tra la città e il mare e il sistema delle grandi infrastrutture.

Render del masterplan del lungomare di Catania

Non è la prima volta che il comune di Catania cerca idee per ridisegnare il fronte mare della città: nel 2006 infatti l’allora amministrazione comunale affidò agli architetti catalani Bohigas e Martorell un progetto di recupero e di riqualificazione del lungomare.

Il masterplan di Park Associati – che ha lavorato con il Consorzio stabile di ingegneria R1, Coprat e Project Base, oltre a numerosi esperti in differenti campi di attività – ridisegna il lungomare per una lunghezza di quattro chilometri, riportando Catania a essere una città di mare, anche grazie alla dismissione futura della linea ferroviaria in questa zona.

Catania guarda il mare

Il capoluogo siciliano deve la sua origine e la sua fortuna alla vicinanza al mare: nel tempo, la linea di confine tra l’acqua e il centro storico è stata offuscata, divenendo un fattore di rischio più che una risorsa per la comunità locale, dovuto principalmente alla costruzione di due importanti infrastrutture: la ferrovia e il porto, che crearono un fronte di confine con la vita cittadina.

Render del masterplan del lungomare di Catania

Mettere l’acqua al centro del progetto, come hanno proposto Michele Rossi e Filippo Pagliani di Park Associati, ha voluto affermare l’idea della consapevolezza dei cittadini riguardo le condizioni future delle città costiere, sempre più soggette agli effetti dei cambiamenti climatici. Trasformare i rischi legati alla gestione delle risorse idriche in opportunità è stata la sfida che i progettisti si sono posti nel loro lavoro, per immaginare nuovi spazi di incontro tra la città e l’acqua.

Riscoprire il lungomare ha significato lavorare sui margini e sugli spazi interrotti: la riqualificazione e la creazione di nuovi spazi di convivialità per camminare, fare sport, divertirsi permetterà di ritrovare la continuità urbana tra l’acqua e la città.

I riferimenti, il metodo e le fasi

La natura, le relazioni della città con il mare, i paesaggi del mare e dell’acqua e il riutilizzo dell’esistente sono i riferimenti strutturali del masterplan, le cui azioni sono sviluppate lungo due dimensioni: una temporale, con un traguardo al 2050 per la conclusione delle opere, e l’altra spaziale, che prevede di distribuire e modulare gli interventi nel rapporto con la città.

masterplan del lungomare di Catania, Sezioni del progetto
Sezioni del progetto (Park Associati)

Il masterplan prevede tre fasi di attuazione: la fase 0 (da zero a tre anni) sarà da attuare con gli interventi previsti dal piano del traffico e dal piano parcheggi comunale, oltre che da quelli di Rfi, con l’importante intervento di delocalizzazione del terminal delle autolinee; la fase 1 (da tre a dieci anni), da avviare con gli interventi previsti dalla pianificazione portuale; la fase 2 (da dieci a 30 anni) da realizzare con gli interventi di Rfi per il nodo ferroviario di Catania.

masterplan del lungomare di Catania, Sezioni del progetto
Sezioni del progetto (Park Associati)

Il masterplan prevede radicali cambiamenti. L’ex deposito Locomotive dovrebbe infatti trasformarsi in un’area mercatale ed espositiva, integrata da funzioni direzionali, terziarie e del tempo libero. Il complesso delle Ciminiere 2 dovrà diventare sede di musei, laboratori, spazi di co-working e impianti sportivi ispirati all’acqua, con la delocalizzazione della prevista Cittadella della Giustizia vicino al Foro Biscari.La darsena verrà innovata dalla realizzazione della Stazione Marittima. Per un’altra parte dell’area, infine, è previsto il completamento di un piano integrato di intervento che potrebbe ospitare un insediamento universitario e di trasferimento tecnologico.

Il piano generale di Park Associati prevede anche nuove destinazioni urbanistiche, funzionali alla realizzazione di parte degli interventi.

Gli interventi di resilienza

Più nel dettaglio, le opere previste dal masterplan prevedono di realizzare rive accessibili, specchi d’acqua, discese a mare, alberate, spazi aperti capaci di costituire infrastrutture attive per la regolazione idraulica e la difesa dalle alluvioni, strade come infrastrutture ambientali, il Parco dell’acqua, la trasformazione del viadotto ferroviario in una promenade, il ridisegno della darsena da utilizzare come piazza urbana e, infine, un parco ferroviario di 167mila metri quadrati,

Nuovo Waterfront Catania, Schemi delle idee progettuali
Schemi delle idee progettuali (Park Associati)

Il progetto mira a trasformare Catania, almeno nel suo fronte mare, in una città resiliente e sicura rispetto ai rischi idraulici, con proposte che trasformano il rischio in opportunità di sfruttamento energetico grazie al sistema Water Loop Heat Pumps: lo stoccaggio dell’acqua per ridurre i tempi di corrivazione e l’effetto delle forti piogge e per un loro utilizzo come serbatoio energetico da sfruttare attraverso i sistemi di generazione in pompa di calore con condensazione ad acqua.

Anche i bacini di laminazione potranno essere utilizzati per un loro sfruttamento termico, sia da parte delle singole utenze sia con sistemi di distribuzione dell’acqua, stoccata e trattata, a livello urbano per realizzare loop chiusi ed estesi.

Il masterplan propone anche la realizzazione di una centrale maremotrice per lo sfruttamento del mare come fonte energetica attraverso sistemi che sfruttano il modo ondoso oscillante per produrre energia elettrica rinnovabile.

Un progetto sicuramente interessante e innovativo: speriamo non faccia la fine del progetto di Bohigas e Martorell del 2006.

 



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