Chiesa estiva Madonna Immacolata “Capitana da Mar”

Nuova chiesa di Jesolo

Leggera e sinuosa, così si presenta la nuova chiesa dedicata al Cuore Immacolato di Maria e ricordata dai fedeli col nome di “Madonna Capitana da Mar”, realizzata nella città turistica di Jesolo (VE) e inaugurata nella primavera 2014.
Il progetto sviluppato dall’Arch. Devis Rampazzo dello studio adr di Lido di Jesolo su commissione della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, ha preso le mosse da una approfondita analisi del territorio, del paesaggio, dell’architettura e della tradizione locale per confluire in una armoniosa sintesi di funzionalità ed estetica, contestualizzata e permeata di significati spirituali, che tiene conto del carattere della città e delle esigenze della parrocchia.

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Profonda spiritualità ed efficace funzionalità legano le scelte architettoniche e artistiche della nuova chiesa estiva di Jesolo.

“La progettazione di un luogo di culto” – dichiara l’arch. Rampazzo – “è un processo unico, fatto di sensazioni, intuizioni, studio e sensibilità, che richiede un approccio diverso, impermeato sulla consapevolezza dell’importanza che l’opera deve trasmettere alla comunità.”
Ispirato dalla magnificenza e maestosità della tradizione veneziana riletta in chiave moderna e con un’attenzione prioritaria al tema del mare così vicino e vitale per la città, l’architetto ha dato una sua interpretazione narrativa e simbolica al messaggio evangelico legando le forme architettoniche della chiesa alla metafora della navigazione e alla tensione verso la salvezza.
“Nella fase di studio ed elaborazione del progetto della nuova chiesa“ spiega l’arch. Rampazzo “abbiamo tratto ispirazione dalla forte connotazione turistica della città legata al mare, dal nuovo porto turistico, dal rapporto con Venezia e la sua tradizione, dai luoghi mariani e dalla Basilica veneziana di Santa Maria della Salute con la statua della ”Madonna Capitana da Mar” che troneggia sulla sommità della cupola“.
Il progetto si è appropriato infatti del forte parallelismo tra città antica e città moderna, tra innovazione e tradizione, dando vita ad un edificio a forma di nave ormeggiata nelle sabbie del litorale pronta a salpare, spinta dalle vele dell’albero maestro – la croce – e guidata dalla figura di Maria “Capitana da mar” – scultura in bronzo dell’artista Annalù Boeretto posta a 24 m di altezza, sulla sommità della torre campanaria che rappresenta la prua della nave. Il popolo di Dio, accolto e protetto all’interno della chiglia della nave è legato alla terra, alla sabbia, ma con lo sguardo rivolto verso il mare aperto e verso il cielo, pronto a salpare verso la terra promessa.

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La lettura simbolica ed evocativa delle forme e degli elementi

I richiami simbolici sono tanti e ricchi di spunti: la forma del tetto richiama le onde del mare, la grande Croce – opera di Gianmaria Potenza – è “l’Albero maestro” della nave, sostenuto dalle ali degli angeli che fa muovere la nave dei fedeli verso la salvezza eterna. La chiesa con pianta a ventaglio è fondata su 8 pilastri e 4 testate d’angolo che simboleggiano i dodici apostoli. La fisionomia moderna raccoglie dentro di sé moltissime connotazioni tradizionali ed elementi classici dell’architettura sacra: il sagrato antistante alla chiesa accoglie i fedeli, il grande portico assolve la funzione di nartece, tipica delle basiliche dei primi 6-7 secoli del Cristianesimo. Nella facciata e all’interno della chiesa è evidente la tripartizione delle navate, mentre il campanile con la sua forma curva e inclinata richiama le guglie delle chiese gotiche, così come le vetrate artistiche si rifanno alla stessa tradizione, mentre gli arredi si ispirano al periodo romanico.
Le vetrate artistiche poste sul fronte della chiesa – opera dell’Arch. Simona Favrin – accolgono i fedeli con il tema della creazione. Esse assolvono a molteplici funzioni: oltre a quella decorativa e narrativa, sono pensate come frangi sole e fanno da filtro tra l’interno e l’esterno; inoltre, quando vengono aperte, permettono di raddoppiare la capacità della chiesa che può raggiungere i 400 posti a sedere.

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Strutture e superfici sospese fra terra e cielo: i rivestimenti PREFA accarezzano le linee tracciate dai progettisti, accompagnando armoniosamente la visione spirituale dell’edificio

L’edificio è una struttura complessa composta da diversi materiali. La struttura portante è costituita da calcestruzzo, con delle travi reticolari metalliche che definiscono le linee curve della navata centrale e del campanile, mentre la struttura della copertura, con la sua forma ondulata a ricordare le onde del mare, è stata realizzata in legno.
Per i rivestimenti esterni sia delle pareti che del tetto si poneva una sfida complessa, data sia dalle forme sinuose e non convenzionali, sia dalla necessaria resistenza alle intemperie,
all’aggressione della salsedine e alle sollecitazione dei venti, ricercando dunque materiali esteticamente adeguati all’opera che garantissero elevate prestazioni di resistenza, tenuta e
impermeabilità, facilità di posa e sagomatura, una durata garantita nel tempo e una manutenzione minima.
Quindi ecco che in questa occasione è iniziata la collaborazione dei progettisti con l’azienda PREFA, leader europeo nel settore dei rivestimenti in alluminio, insieme alla quale è stato
elaborato e definito il progetto del rivestimento esterno.
“Ispirandoci alle assi di legno delle carene delle navi e delle Galee Veneziane, abbiamo pensato di utilizzare un rivestimento in alluminio aggraffato Falzonal di colore bianco (normreinweiss) per la parte della navata centrale e del campanile, mentre per gli oltre 1000 mq di copertura, caratterizzata da sinuose curve, abbiamo utilizzato sempre l’alluminio aggraffato Prefalz di colore patina grigio.
Credo che il risultato finale appaghi in pieno le aspettative. Vi è stato un ottimo connubio tra idea progettuale e realizzazione. Il pacchetto scelto per le pareti verticali garantisce una perfetta tenuta all’acqua e un effetto estetico di grande pregio che richiama l’aspetto delle doghe di legno con cui venivano fatte le carenature delle navi, mentre per il rivestimento della
copertura le lastre in alluminio aggraffato hanno permesso di seguire l’andamento sinuoso delle curve quasi a ricordare le crespature delle onde del mare” conclude l’architetto.

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Un grande merito va riconosciuto anche alla ditta installatrice Lattoneria M5 di Camposampiero (PD) che ha svolto il lavoro di installazione con professionalità e esperienza.
La particolare forma della chiesa, poi, ha visto coinvolte numerose maestranze e figure professionali che hanno collaborato fruttuosamente per la miglior riuscita del progetto.



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