Ex Banca del Monte di Pietà S. Agata

Un edificio ottocentesco nel centro storico di Catania è stato completamente ristrutturato per adibirlo ad albergo. Interessante la soluzione adottata per l’isolamento del tetto tramite il sistema di pannelli ISOTEC® di Brianza Plastica.
Nel centro storico di Catania l’ottocentesco palazzo ex Banca Monte di Pietà S.Agata è stato recentemente acquistato da una società privata che ha
deciso di trasformarlo in una struttura alberghiera. L’edificio ha quindi richiesto un intervento di restauro e un recupero funzionale.
Si tratta di un palazzo con pianta a elle che presenta uno stile definito “neo-barocchetto”, una sorta di liberty con alcuni elementi neogotici.
La facciata principale, di un certo pregio, si distingue per una serie di bifore in pietra bianca che ne ritmano la lunghezza. I vari cambi di proprietà e di destinazione d’uso che si sono succeduti nel tempo hanno apportato varie modifiche anche incongrue rispetto al progetto originario.

Il progetto di restauro
L’intento principale dell’intervento di restauro è stato quello di rispettare il progetto originario per cui è stato deciso di eliminare tutti gli interventi succedutisi nel tempo che da esso si discostavano. E’ stata anche prevista una serie di adeguamenti strutturali, come la realizzazione di nuovi solai e del vano ascensore, per rendere l’edificio adatto alla nuova destinazione d’uso e si è, ovviamente, messo in atto un intervento di risanamento per tutte le situazioni di degrado come l’umidità da risalita nelle murature, ma soprattutto il rifacimento delle coperture con la realizzazione di un tetto ventilato e isolato che favorisce lo smaltimento dell’umidità garantendo un efficace isolamento termico e una protezione dal surriscaldamento estivo.

Le coperture e i relativi interventi
La struttura originale del tetto, sovrastante le volte di canne e gesso della sala destinata alle aste del primo piano era in legno e si componeva di capriate e travi a sostegno di un manto di coppi siciliani.
Il pessimo stato delle coperture era dovuto, oltre che alla vetustà, alla presenza di insetti silofagi che avrebbero potuto causare un collasso delle stesse con crolli parziali o totali. Nell’ottica di un intervento di tipo conservativo si è cercato di mantenere tutte le parti sane.
Il legname è stato risanato con trattamenti antitarme, antimuffa e impregnanti.
Laddove è stato indispensabile effettuare delle sostituzioni, si sono scelti forme e materiali compatibili con quelli esistenti.
L’impermeabilizzazione e la coibentazione sono state realizzate ex novo tra il tavolato di copertura e le tegole.
I coppi alla siciliana sono stati mantenuti e reintegrati, dove necessario, con coppi artigianali in argilla a pasta rosa come quelli esistenti.

Il tetto ventilato
Vediamo ora nel dettaglio com’è stata composta la stratigrafia della falda e con quali materiali.
Dopo aver realizzato il tavolato di copertura sulle capriate lignee, è stata posata la membrana impermeabile traspirante Elitex-N di Brianza Plastica, composta da due strati di tessuto non-tessuto in polipropilene abbinato a un film in polietilene.
Questo prodotto crea una barriera protettiva, principalmente contro il passaggio dell’acqua in caso di rottura o spostamento delle tegole.
Grazie alla sua permeabilità, permette la naturale circolazione dell’aria e allo stesso tempo mantiene asciutta la struttura.
Su di essa sono stati successivamente fissati, con semplici chiodi da carpentiere, i pannelli prefiniti ISOTEC®.
La posa in opera di questi pannelli, prodotti da Brianza Plastica, realizza un impalcato portante che integra una serie di funzioni: barriera al vapore, isolamento termico, seconda impermeabilizzazione, micro ventilazione, orditura metallica di supporto al manto di copertura. Appena posati e fissati, i giunti sono stati impermeabilizzati superficialmente con l’apposito nastro di alluminio butilico.
Nella parte bassa della falda è stato fissato il listone di partenza, scanalato nella parte inferiore, per l’eventuale deflusso delle infiltrazioni accidentali d’acqua, sul quale è stato fissato il correntino portategole e il listello di gronda in PVC con pettine parapasseri che impedisce l’accesso dei volatili nel sottotegola. Grande attenzione è stata prestata alle zone di giuntura fra le falde che sono state opportunamente raccordate con schiuma poliuretanica e protette con la guaina in alluminio butilico. Infine, sono stati posati i coppi per il completamento della copertura.

TRE DOMANDE AL PROGETTISTA, ING. CESARE COSTANTINO
Per il recupero della copertura è stata scelta la soluzione del tetto ventilato utilizzando il sistema ISOTEC®. Quali sono le ragioni tecnico progettuali della scelta?
Conosciamo e utilizziamo il sistema ISOTEC® da circa vent’anni, avendo apprezzato la possibilità di garantire, con un unico prodotto, portanza, impermeabilità e ventilazione al di sotto del manto di tegole con conseguente miglioramento delle prestazioni di isolamento termico.

Nel caso specifico come è avvenuta la posa di ISOTEC® e come si compone quindi la stratigrafia del tetto?
L’esigenza di una piena fruibilità del sottotetto, requisito richiesto dal progetto di ristrutturazione dell’immobile, ha comportato la sostituzione della originale struttura lignea, costituita da capriate e travi che lasciavano a vista l’intradosso del manto di coppi siciliani, con una nuova struttura portante, costituita da colonne e travi di colmo e displuvio in acciaio e travi di falda in legno lamellare. L’ipotesi progettuale di falde rigide nel proprio piano è stata garantita dotando il tavolato di legno, previsto all’intradosso, di diagonali di controvento ottenute con bandelle di lamiera di acciaio zincato avvitate alle sottostanti travi in legno lamellare in corrispondenza dei loro incroci.
Sul tavolato si è disposto il telo impermeabile e traspirante Elytex-N e su questo i pannelli ISOTEC®. Lo strato inferiore di tegole è stato sostituito con nuovi coppi dotati di dente per migliorarne l’aggrappo al listello in acciaio del pannello ed evitarne lo scivolamento, il che ha consentito che i coppi originali recuperati fossero sufficienti a garantire la ricomposizione dello strato superiore a vista.

Quale spessore di ISOTEC® è stato utilizzato e per quali ragioni?
Il pannello ISOTEC® adottato ha spessore pari a 8 cm, che si è verificato essere sufficiente a garantire il contenimento della dispersione termica richiesto dalle norme.

Scheda Tecnica
Progettazione strutturale: ing. Antonino Russo, ing, Cesare Costantino – RCC Ingegneria di Tremestieri (Ct)
Consulenza studio vulnerabilità: prof. ing. Ivo Caliò – Università di Catania
Modellazione della struttura: ing. Daniele Piazzese e ing. Anna Lombardo
Direttore tecnico di cantiere: geom. Giovanni Panzera
Realizzazione e montaggio delle strutture in acciaio: Officine Calcagno S.r.l. – Misterbianco (Ct)
Realizzazione della struttura in legno lamellare del tetto: CO.MA.ED. S.r.l. Piano Tavola – Belpasso (Ct)
Montaggio della struttura in legno lamellare del tetto e del sistema Isotec: Salvatore Imbrosciano – Adrano (Ct)
Coordinatore sicurezza in fase di esecuzione: arch. Orazio Coco



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