Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Aperto ad Alba il Ferrero Technical Center, nuovo polo tecnologico della multinazionale alimentare. Un progetto industriale integrato al paesaggio, attento alla sostenibilità, alla riduzione dei consumi energetici e al benessere dei lavoratori. Un’architettura semplice e lineare, dal volume compatto, capace di massimizzare gli apporti passivi e limitare le risorse per la sua gestione e manutenzione A cura di: Pietro Mezzi Ferrero Technical Center ad Alba: architettura semplice e lineare. Nella parte inferiore sono ospitate le aree destinate alla produzione, in quella superiore gli uffici (ph, Studio Campo) Indice degli argomenti Toggle Architettura slowIl progetto architettonicoGli uffici del Ferrero Technical Center La sostenibilità ambientaleL’integrazione tecnologica Il nuovo polo della multinazionale dolciaria Ferrero da poco ultimato ha iniziato a funzionare a pieno regime. Il Ferrero Technical Center, così si chiama il centro di innovazione tecnica, progettato da Frigerio Design Group rappresenta la nuova frontiera dell’architettura industriale, pensata per rispondere ai principi della manifattura 4.0, alla produzione automatizzata e interconnessa e in rapporto al suo ecosistema. La tecnologia che caratterizza il Technical Center non è ostentata, ma integrata a un’architettura riconoscibile, da cui è possibile cogliere l’identità aziendale, la storia e il know-how del gruppo. Frutto di un concorso a inviti indetto nel 2017, il nuovo polo Ferrero nasce dall’esigenza di riunire e rendere complementari e interconnesse le attività di engineering dell’azienda, in particolare quelle destinate alla progettazione dei nuovi impianti di produzione con l’officina, dove gli stessi vengono pre-assemblati e testati: un know-how che l’azienda ha voluto nella sede di Alba, città legata alla sua storia, dove ha sede anche il più grande stabilimento italiano della multinazionale. Architettura slow Seguendo il suo approccio della cosiddetta slow architecture, improntato allo sviluppo di progetti dalla ridotta impronta ecologica, che vivono nel tempo e traggono dal contesto le risorse per la loro stessa definizione, Frigerio Design Group ha dato vita a un’architettura iconica e rassicurante, costruita a partire dal contesto naturale e in empatia con lo stesso, che si integra nell’ambiente circostante e crea relazioni con gli elementi più caratteristici del paesaggio delle Langhe. ph, Studio Campo Lo studio approfondito del luogo, oltre a elementi quali il legame con il territorio, la natura e i suoi colori, hanno ispirato il progetto architettonico di Enrico Frigerio, fondatore dello studio, che li reinterpreta attraverso geometrie astratte nelle tonalità calde di un paesaggio autunnale. Capace di affiancare le funzioni direzionali a quelle operative, il nuovo polo, un edificio bioclimatico e nearly Zero Energy Building, si estende su una superficie complessiva di 12.700 metri quadrati e ospita oltre 200 dipendenti. È un’architettura semplice e lineare, che cela alla vista gli impianti e le parti tecniche; il volume compatto massimizza tutti gli apporti passivi e limita le risorse per la sua gestione e manutenzione, ospitando nella parte inferiore le aree destinate alla produzione e in quella superiore gli uffici. La convivenza delle diverse funzioni si esprime attraverso superfici cieche in basso e trasparenti in alto. Sicurezza e comfort sensoriale sono i valori su cui si sviluppa l’intera architettura. Il progetto architettonico Tra terra e cielo, opacità e trasparenze sono studiate per enfatizzare le funzioni per definire un’architettura iconica: le aree destinate agli uffici si caratterizzano per le facciate trasparenti, mentre quelle che ospitano officina e impianti, ai piani inferiori, sono nascoste alla vista. La convivenza delle diverse funzioni si esprime attraverso superfici cieche in basso e trasparenti in alto (ph. Enrico Cano) L’obiettivo primario del progetto del Ferrero Technical Center è dare la giusta accoglienza a funzioni distinte, ma strettamente connesse: l’officina per la produzione dei macchinari destinati agli stabilimenti Ferrero, collocata al piano terra insieme a tutte le attività connesse alla loro progettazione; mentre la quasi totalità del livello superiore è destinata a differenti tipologie di uffici, direzionali e operativi, oltre che a spazi di lavoro, sale meeting e aree a disposizione del personale. La grande hall di ingresso a tutt’altezza, interamente vetrata, destinata all’accesso dei dipendenti e all’accoglienza dei visitatori, concentra in un unico spazio la percezione di tutto il mondo Ferrero ospitato nell’edificio. La scenografica scala metallica di colore rosso nella hall – ph, Studio Campo Al suo interno una scenografica scala metallica, di un colore rosso vibrante, attraversa il volume come una sorta di “passeggiata sospesa” e offre a chi la percorre una prima vista su alcune delle attività nel cuore dell’edificio: sulla tripla altezza della hall si affacciano infatti le ampie vetrate dei mezzanini, locali che ospitano zone sperimentali, sale riunioni, uffici per i consulenti, un’area relax e gli spogliatoi per il personale. Un dettaglio della scala – ph, Studio Campo Tutte le parti tecniche e gli impianti sono integrati nelle facciate o celati all’interno del mezzanino, che con i suoi 3.300 metri quadrati connette la progettazione e la produzione. La struttura è completata da una copertura piana e aggettante, che sporge a sud con una leggera pensilina con un frangisole realizzato con pale a sezione ellittica, a protezione delle vetrate degli uffici dai raggi solari. L’officina di 3.500 metri quadrati, con una campata di 25 metri e una lunghezza di oltre 100, ospita il montaggio dei macchinari. L’officina di 3.500 metri quadrati – ph, Studio Campo La pianta regolare ed essenziale, con strutture di colore bianco, mostra le lavorazioni e gli impianti lasciati a vista. Le aperture nelle facciate catturano la luce naturale e l’aria proteggendo dall’irraggiamento diretto del sole, reinterpretando il tipico shed industriale che qui – per la stratificazione delle funzioni dell’edificio – non poteva essere riproposto: il progettista le definisce “branchie”, veri e propri elementi che permettono all’edificio di respirare. I pannelli di tamponamento che racchiudono il volume industriale sono dotati di faccia interna microforata e fonoassorbente: hanno lo scopo di migliorare la qualità degli ambienti e contenere l’inquinamento acustico verso l’esterno. Gli uffici del Ferrero Technical Center Comfort working: queste sono le parole chiave utilizzate dal progettista per sintetizzare il progetto per gli uffici. Gli spazi ufficio si estendono su un open space di 4.100 metri quadrati (ph, Studio Campo) I materiali e i colori riproducono la natura che circonda l’edificio, rendendo gli uffici un vero e proprio “landscape in quota”. Una serie di patii verdi, sorta di “giardini volanti”, sono stati inseriti al centro del grande open space per assolvere funzione bioclimatica, acustica ed estetica, e assicurare così una migliore qualità sensoriale e un’illuminazione naturale, permettendo al tempo stesso di integrare nella vita lavorativa momenti di relax e incontro, avvicinando la natura interna a quella esterna, anche grazie alla grande apertura sul paesaggio. Uno dei patii verdi – ph, Studio Campo Gli spazi ufficio, collocati all’ultimo piano, si estendono su un open space di 4.100 metri quadrati che ospita sale meeting, spazi privati e aree relax, permettendo ai lavoratori di utilizzare postazioni ergonomiche, proiettate sul panorama esterno. Gli spazi sono caratterizzati da vetrate e aperture modulari, continue e trasparenti, con pochi elementi fissi e geometrie coordinate che offrono la massima flessibilità. Le ampie vetrate garantiscono una vista panoramica sul contesto ambientale della zona (ph, Studio Campo) Tra le scelte dei progettisti vi è anche quella di togliere dalle singole postazioni i cestini per la carta, creando un processo virtuoso di raccolta centralizzata differenziata che coinvolge i dipendenti. Il progetto di interior si sviluppa a partire dall’elemento chiave del colore verde, presente in tre diverse gradazioni: sulle pavimentazioni in linoleum, alternato al legno di bambù e nella successione di giardini aperti e sospesi legati dal richiamo alle materie prime della produzione Ferrero. Pensati dai progettisti, gli spazi assorbono luce naturale e aria e sono stati studiati guardando ai benefici della biofilia, utilizzando il verde anche come sistema per la regolazione del microclima e inserendo piante di caffè, noccioli e melograni. Il progetto ha dato vita a un paesaggio di spazi interni ed esterni dove lavorare e incontrarsi e dove la sostenibilità è al servizio della progettazione di un ambiente di lavoro in grado di garantire il massimo comfort e il benessere delle persone che lo vivono. La sostenibilità ambientale Le parole chiave della progettazione del Ferrero Technical Center sono state flessibilità, modularità e sostenibilità. Secondo i tecnici dello studio Frigerio, per essere pienamente sostenibile, un nuovo edificio industriale deve potersi adattare alle necessità future con il minor costo e il minor spreco possibile di risorse. Il nuovo complesso Ferrero è un edificio bioclimatico e Nearly zero energy building, a consumo quasi nullo di energia: di conseguenza il suo impatto ambientale è ridotto. Planimetria del Ferrero Technical Center (credits, Frigerio Design Group) Gran parte dell’energia proviene dall’impianto fotovoltaico in copertura, che garantisce una produzione di circa 300 kW di picco, quanto basta per alimentare un centinaio di appartamenti. Ma a segnare la differenza è stata la progettazione finalizzata a ottimizzare, in ogni aspetto, il consumo delle risorse. L’edificio è stato disegnato con un volume semplice e compatto per massimizzare gli apporti passivi e limitare le risorse nella fase di gestione e manutenzione, senza per questo rinunciare a una sobria e chiara identità. La forma architettonica è stata scelta per ridurre il numero di pareti esposte agli agenti atmosferici e limitare la dispersione di calore, già minima grazie al rivestimento in materiali isolanti di ultima generazione. Spazi ufficio si affacciano sui patii verdi (ph, Studio Campo) In generale, i materiali di costruzione sono stati scelti per abbattere l’impronta ecologica dell’edificio: i componenti infatti sono prefabbricati, modulari e assemblati in cantiere prevalentemente a secco, per ridurre il consumo energetico delle operazioni. L’edificio è stato pensato con geometrie coordinate, che si basano sul modulo di un metro e 80 centimetri, con un sotto modulo di 60 centimetri, che definisce gli spazi di struttura, facciate, finiture e impianti. Ciò rende flessibile e semplice l’allestimento nel tempo dei vari layout. I componenti edilizi sono selezionati, o derivati dalla produzione seriale, per garantire una elevata qualità certificata, il giusto costo e facilitarne l’approvvigionamento e la realizzazione. La progettazione della luce ha rivestito un ruolo strategico, non solo perché deve rispondere a regole di ergonomia e alle norme, ma perché crea atmosfere e genera emozioni. Il progetto è stato quindi sviluppato con l’obiettivo di massimizzare la resa della luce naturale e ottimizzare quella artificiale. Vista la grande profondità degli spazi, sono stati inseriti delle zone a giardino, che bucano l’ampia manica del piano uffici: contornati anch’essi da vetrate, permettono di avere uno sbocco verso l’esterno perfino al centro del complesso. A proteggere dall’irraggiamento solare le grandi superfici vetrate della Hall e degli uffici, su tutti i lati l’edificio presenta una pensilina, che a sud è ulteriormente protratta verso l’esterno con un grande porticato frangisole, costituito da pale a sezione ellittica. Nell’officina le finestre si trovano nelle branchie, rivolte a est sul lato nord e a ovest su quello a sud, in modo tale che i raggi del sole non colpiscano mai direttamente le vetrature e che la luce entri sempre in modo diffuso. L’illuminazione artificiale è realizzata con corpi illuminanti Led Dali, a bassissimo consumo energetico, ed è regolata automaticamente in modo osmotico: una serie di sensori percepisce la luminosità di ogni ambiente e provvede di conseguenza ad alzare, abbassare o spegnere la luce artificiale, per offrire a chi lavora la condizione di luce ideale. Un sistema simile coordina anche l’illuminazione dei parcheggi esterni, che si accendono soltanto in presenza di traffico, ciò per contenere l’inquinamento luminoso e i consumi. Tutto il complesso è gestito da una supervisione generale BMS, che permette di monitorare e regolare automaticamente gli impianti. La climatizzazione degli uffici avviene attraverso sistemi radianti a soffitto nei quali scorre acqua a 40 centigradi invece dei canonici 70, con un notevole risparmio nei consumi. Con una serie di aperture contrapposte, durante la mezza stagione, le finestre sono apribili per ventilare naturalmente gli ambienti, cosa che riduce l’utilizzo dell’impianto di condizionamento nei periodi dell’anno in cui non è indispensabile, permettendo un abbondante ricambio d’aria. Per garantire un elevato livello di comfort degli utenti, l’officina è climatizzata mediante un impianto a tutt’aria. Le bocchette di mandata dei terminali aeraulici sono state posizionate a un’altezza tale da non arrecare disturbo alle persone, mentre quelle di ripresa sono a filo pavimento, per contrastare il fenomeno della stratificazione dell’aria durante i mesi invernali. La Hall presenta invece un sistema radiante a pavimento che assicura il comfort senza dover riscaldare l’intero volume. L’integrazione tecnologica In modo discreto la tecnologia permea ogni aspetto del Ferrero Technical Center. Le scelte impiantistiche sono state dettate perseguendo gli obiettivi di sostenibilità energetica e di comfort interno degli occupanti. Attraverso la progettazione integrata degli impianti, si sono perseguiti questi obiettivi: 1.- il risparmio energetico nella gestione degli impianti e l’impiego di fonti di energia rinnovabili, non inquinanti; 2.- la flessibilità elevata nell’utilizzo degli spazi e la modificabilità della destinazione d’uso degli spazi con interventi di costo contenuto e di facile e rapida esecuzione; 3.- l’elasticità funzionale degli impianti con possibilità di definire zone e orari di funzionamento differenti, da cui consegue la possibilità di suddivisione degli impianti in funzione delle possibili macro-utenze e la contabilizzazione indipendente dei relativi costi di gestione; 4.- il contenimento dei costi di manutenzione degli impianti e l’ottimizzazione degli stessi. Ingenerale, gli impianti, di condizionamento ed elettrici, sono caratterizzati da una forte centralizzazione. Ciò ha portato a limitare il numero delle macchine e delle centrali tecnologiche presenti, minimizzando i costi di conduzione e manutenzione. Ciò senza che questa scelta fosse a discapito di flessibilità, elasticità e modificabilità degli impianti stessi. Caratteristiche, queste ultime, ottenute attraverso la combinazione e l’integrazione di diversi fattori, quali: 1.- la realizzazione degli impianti in forma modulare, con modulo identico a quello di facciata. Gli organi di distribuzione dell’aria primaria, i moduli dei pannelli radianti, i corpi illuminanti, le torrette a pavimento per la distribuzione dell’energia normale, di continuità e per il servizio telefonico e per il traffico dati, sono localizzati in maniera tale da permettere l’ubicazione delle pareti mobili in corrispondenza di qualsiasi dei montanti di facciata. Conseguentemente, il posizionamento delle postazioni di lavoro avviene in forma modulare; 2.- la realizzazione dell’impianto di condizionamento centralizzato, per il raffrescamento e il riscaldamento, a pannelli radianti. Questa tipologia di impianto unisce elevati livelli di comfort a un notevole risparmio energetico. Gli elementi radianti, realizzati con materiali resistenti alle elevate temperature e al calpestio, sono posizionati a pavimento e a soffitto. L’impianto risulta così invisibile, a tutto vantaggio dell’estetica, consentendo un miglior sfruttamento degli spazi. L’impianto funziona con acqua a bassa temperatura, con l’integrazione con i gruppi polivalenti; 3.- lo schema di distribuzione dei fluidi agli ambienti, in funzione della suddivisione per macro utenze, permette di sezionare l’edificio per piani e per zone. Per una corretta contabilizzazione dei costi di gestione, in corrispondenza di ogni macro utenza, è installato un contatore di energia termica e frigorifera. La flessibilità di funzionamento, unitamente alla possibilità di contabilizzare i costi gestionali associati, permette un utilizzo in autonomia dei vari piani e delle macro utenze; 4.- la scelta di dotare il complesso di pavimento sopraelevato in cui alloggiare gli impianti elettrici, telefonici e di traffico dati; 5.- il sistema di supervisione e gestione centralizzata degli impianti (Building Management System) consente di ottimizzare la gestione degli stessi, sia da un punto di vista energetico che di conduzione e manutenzione. Frigerio Design Group Enrico Frigerio si laurea in architettura a Genova ed entra a far parte del Rpbw di Renzo Piano. Nel 1991 fonda Frigerio Design Group. È promotore della Slow Architecture, filosofia alla base di architettura progressiva a ridotta impronta ecologica. Tra i suoi progetti più significativi, ritroviamo la tribuna ecologica dell’Autodromo Ferrari di Imola (1992), la sede Sambonet a Orfengo (2004), le centrali elettriche del gruppo svizzero Axpo (2008), il Centro sportivo Ferdeghini per lo Spezia Calcio (2013), la nuova Stazione Elettrica Terna a Capri (2018), l’Headquarter Crèdit Agricole Green Life (2018) a Parma, la sede uffici e produzione di Zamasport a Novara (2020), il complesso residenziale a Saronno (2020), il Ferrero Technical Center ad Alba (2022) e il refitting degli uffici Rosenthal a Selb in Germania (2022). Sono attualmente in cantiere la transizione energetica della centrale Enel a Fusina e il complesso residenziale ecosostenibile Albòra a Genova. Scheda progetto Ferrero Technical Center Località: Alba, Cuneo Committente: Gruppo Ferrero Progetto: Frigerio Design Group Progetto strutturale: Redesco Progetti Progetto impianti: Ariatta Ingegneria dei sistemi Progetto giardini: AG&P greenscape Direzioni lavori: Recchi Engineering General contractor: Co.Ge.Fa. Superficie area: 14.500 mq Superfici edificio: 12.700 mq Parcheggio esterno: 4.100 mq Rendering: Frigerio Design Group Fotografie: A. Positano e G. Cambiaggi | Studio Campo, E. Cano Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto