Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
A Egna, a sud di Bolzano, sulle sponde dell’Adige, MoDusArchitects ha progettato una struttura per lo sport e le attività ricreative della comunità locale. È Fieldhouse: un piccolo complesso polifunzionale, un landmark del paesaggio altoatesino, attento agli aspetti energetici. L’edificio è certificato CasaClima A A cura di: Pietro Mezzi La torre fa da contrappeso al corpo disteso di Fieldhouse, diventando a sua volta un riferimento nel paesaggio (foto, ©Gustav Willeit) Con la realizzazione di Fieldhouse, lo studio di architettura MoDusArchitects di Bressanone introduce nel paesaggio altoatesino un nuovo landmark materico, dalle linee essenziali, dedicato allo sport e al tempo libero. L’edificio, situato nella frazione di Laghetti del comune di Egna a sud di Bolzano, è collocato sulla riva del fiume Adige. Indice degli argomenti Toggle L’idea progettualeIl progettoLa strutturaL’architettura delle piccole struttureMoDusArchitects L’idea progettuale I progettisti incaricati della demolizione del vecchio fabbricato che ospitava gli spogliatoi e l’associazione sportiva, hanno proposto un nuovo edificio in ampliamento, per migliorare l’efficienza energetica del manufatto, reimpiegando l’impianto fotovoltaico già presente. Fieldhouse, così si chiama il complesso sportivo-ricreativo, si incunea tra un campo da calcetto a nord, il campo da calcio esistente a ovest e il terreno scosceso a est. Con il suo corpo di fabbrica poco elevato, che si trasforma spostandosi lateralmente lungo l’area, il nuovo fabbricato muta da muro di contenimento a lunga copertura lineare, per poi diventare un paesaggio rialzato che funge non solo da piattaforma panoramica per gli eventi sportivi, ma anche da luogo all’aperto per le occasioni sociali. Per certi versi, Fieldhouse è un elemento di raccordo tra gli insediamenti e i piccoli nuclei abitati che si trovano lungo i bacini vallivi dell’Alto Adige: quartieri residenziali, zone industriali leggere e infrastrutture sportive si affiancano in porzioni di territorio limitate. Il progetto Posizionato nel punto di confluenza tra valle e montagna, il progetto è caratterizzato da una pianta regolare e allungata, ma anche da un ardito prospetto geometrico che si misura con il paesaggio verticale. In sezione, l’edificio media la topografia con due livelli che collegano i vari programmi e punti di vista. Fieldhouse diventa così un nuovo punto di incontro per la comunità, non soltanto dedicato all’attività sportiva, ma anche a quella ricreativa. Nel disegno, il complesso sportivo-ricreativo di Fieldhouse (credits, MoDusArchitects) “Volevamo restituire alla comunità un progetto accessibile, in grado di dare piena visibilità a tutte le attività del programma funzionale, soprattutto a quelle rivolte al pubblico e agli spettatori – afferma Sandy Attia, co-fondatrice di MoDusArchitects -. Da qui la scelta di orientare il volume in senso longitudinale, per accompagnare i visitatori nella fruizione del loro tempo libero, determinando così un nuovo spazio sociale”. La struttura La struttura, a due piani, uno a livello zero parzialmente interrato e uno fuori terra con un’ampia terrazza, è realizzata in calcestruzzo armato faccia vista, gettato in opera con tramezzature in laterizio. Tre differenti modalità di finitura del cemento armato faccia vista (foto, ©Gustav Willeit) La facciata continua segue le geometrie e pendenze del sito, andando a formare un involucro uniforme ritmato da pilastri trapezoidali alternati e da tagli netti in corrispondenza delle aperture. Sul lato est, una slanciata torre d’illuminazione, alta 11 metri e assottigliata verso l’alto, fa da contrappeso al corpo disteso di Fieldhouse. Incorpora i pali dell’illuminazione in un unico elemento, andando a demarcare l’angolo dell’edificio e diventando a sua volta un riferimento nel paesaggio. La torre fa da contrappeso al corpo disteso di Fieldhouse, diventando a sua volta un riferimento nel paesaggio (foto, ©Gustav Willeit) La torre è parte integrante del sistema di copertura, dove 52 moduli fotovoltaici sono distesi sulla superficie piana esterna. Il nuovo edificio, grazie a un impianto in grado di coprire i consumi energetici con fonti rinnovabili pari al 50% del fabbisogno totale, è certificato CasaClima A. Dal piazzale d’ingresso, con un’ampia scala coperta panoramica, si accede al primo piano, dove si trovano l’appartamento del custode, gli uffici, una sala riunioni e per la didattica, lo spazio caffetteria con cucina e area ristoro sia interna che esterna e infine un’ampia terrazza per feste e incontri pubblici. L’ampia terrazza al primo piano per feste e incontri pubblici (foto, ©Gustav Willeit) Al piano terra sono collocati invece i nuovi spogliatoi con docce e servizi per 30 atleti, dotati di un collegamento diretto, sia con il campo da calcio che con l’interno dell’edificio. Qui si trova, oltre ai magazzini per le attrezzature sportive, la nuova sede, separata e indipendente, con un deposito dedicato e un piccolo poligono interno, dei Tiroler Schützen, membri di associazioni che si richiamano agli antichi corpi di tiratori scelti legati alle tradizioni e cultura locali. L’architettura delle piccole strutture Il progetto Fieldhouse di MoDusArchitects riflette sull’architettura delle piccole strutture sportive e sul loro carattere pubblico, tracciando le linee guida di una tipologia poco esplorata nel panorama italiano. In copertura sono collocati 52 moduli fotovoltaici distesi sulla superficie piana esterna (foto, ©Gustav Willeit) La rilevanza che l’opera assume per la comunità locale eleva la natura meramente funzionale del campo sportivo – così come spesso vengono denominati gli impianti agonistici – e genera un edificio dove servizi pensati per gli atleti si fondono con spazi ricreativi per la comunità locale, anche per chi non pratica attività strettamente legate allo sport. Sezione trasversale (credits, MoDusArchitects) Pianta del piano terra (credits, MoDusArchitects) Pianta del piano primo (credits, MoDusArchitects) MoDusArchitects Fondato nel 2000 da Sandy Attia e Matteo Scagnol, lo studio si distingue nel panorama architettonico internazionale con un corpo di opere audaci ed eterogenee che scaturiscono dall’intreccio di due differenti formazioni e background culturali. I progetti nascono dall’intreccio tra linguaggio espressivo e identità dei luoghi: edifici densi di significato e durevoli nel tempo, che bilanciano intuizione, tettonica e dettagli essenziali, senza trascurare la dimensione del fare architettura. Tra i lavori realizzati, l’ampliamento del Museo dell’Abbazia di Novacella, il restauro e ampliamento dell’Accademia Cusanus, il Rifugio Ponte di Ghiaccio, il Centro di Riabilitazione psichiatrica e il Polo Scolastico nel quartiere Firmian a Bolzano, la Casa – Atelier Kostner, la nuova sede della Damiani Holz&Ko, l’ampliamento dell’Hotel Icaro e numerosi progetti di ville private. Scheda Progetto Fieldhouse Località: Egna, frazione Laghetti, Bolzano Committente: Comune di Egna Progettazione: MoDusArchitects, Sandy Attia, Matteo Scagnol Team di progettazione: Sandy Attia, Matteo Scagnol, Anna Valandro Studio di fattibilità: 2017 Fine lavori: novembre 2022 Area di progetto: 430 mq Superficie complessiva: 1.080 mq (piano terra: 650 mq; primo piano: 430 mq) Impresa: Edil Vanzo Costruzioni Progettazione strutturale e impianti: 3M Engineering Calcestruzzo facciavista: Beton Lana Bocciardatura: Designtrend Fotografie: ©Gustav Willeit Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto