Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Lo studio Cino Zucchi Architetti ha progettato il magazzino tecnologico della Pedrali, nota azienda nel campo degli arredi. Pedrali, azienda di riferimento nel campo degli arredi ha scelto il design di Cino Zucchi Architetti per realizzare il magazzino automatizzato di Mornico al Serio nella città di Bergamo. Le parole chiave del progetto sono tecnologia, risonanze artistiche e cromatismi “verdi”: la struttura, denominata fili d’erba, riflette i colori del cielo e dei campi della pianura padana. Un connubio di architettura industriale e richiami allo stile di famosi collettivi di avanguardia degli anni Settanta racchiude la nuova struttura della Pedrali, in perfetta armonia con l’ambiente circostante. Il progetto La scelta adoperata da Cino Zucchi Architetti riesce a stupire e a donare alla Pedrali un’architettura unica in grado di mixare tecnologia d’avanguardia all’esigenza di creare una struttura che ben si inserisca nel contesto naturalistico della zona. Il magazzino Pedrali è una raffinata opera hi-tech attiva 24 ore su 24, pensata per permettere lo stoccaggio di quasi 17 mila pallet di prodotti i quali vengono trasportati sulla sopraelevata su binario (Skytrain) che collega i vari reparti di produzione. Verde acceso per i parapetti interni La struttura è alta 29 metri e lunga quasi 150 metri per una superficie di 7 mila mq: lo studio delle misure del magazzino Pedrali ha tenuto conto del rapporto tra funzionalità e spostamento dei macchinari in modo da rendere l’impianto altamente performante. La composizione geometrica ed essenziale di CZA presenta due volumi aggettanti in cui il primo si flette per accogliere i visitatori, mentre la facciata posta a nord-est svela una parte della parete in modo da rendere visibile il funzionamento della struttura. Le due aree si connettono in un punto di raccordo disegnato per ospitare il percorso sospeso riservato al pubblico e ben evidenziato da parapetti di colore verde cangiante. Lamelle d’alluminio che riprendono i fili d’erba Il design L’architettura si fonde e dialoga con l’ambiente circostante, in una soluzione di elegante continuità. Da questo connubio nasce il rimando ai “fili d’erba” della pianura padana i quali vengono rappresentati da elementi lisci di alluminio naturale che a seconda del punto di osservazione appaiono grigi o verdi. I pannelli e le lamelle di alluminio, ben 5000, regalano spettacolari giochi ottici in quanto subiscono il diverso comportamento della luce che cambia in base alle ore del giorno e alle stagioni. Un modo creativo di dare ritmo alla facciata, donando al paesaggio uno spettacolo visivo affascinante. Fabiana Valentini Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto