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All’interno dell’ospedale Meyer è in funzione il centro educativo della Andrea Bocelli Foundation. Scopo: potenziare l’esperienza educativa e scolastica dei bambini e delle bambine ricoverati in ospedale. I progettisti hanno pensato a una copertura leggera e sinuosa per proteggere dall’irraggiamento e calibrare l’ombra negli spazi interni. Il cuore del padiglione ospita un laboratorio musicale polifunzionale A cura di: Pietro Mezzi Indice degli argomenti Toggle L’iniziativa della Andrea Bocelli FoundationL’architettura del centro educativoIl cuore dell’edificioLe aree e il laboratorioLa struttura portanteParla il progettista Massimo Alvisi Da sei mesi circa, all’interno dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, è in funzione l’Abf Maria Manetti Shren Educational Center, il nuovo centro educativo ideato e promosso dalla Andrea Bocelli Foundation e progettato dal Alvisi Kirimoto. Scopo della nuova struttura è potenziare l’esperienza educativa e scolastica delle bambine e dei bambini ricoverati in ospedale, con l’obiettivo di fornire loro un rifugio sereno, stimolante, immerso nella natura. L’iniziativa della Andrea Bocelli Foundation Il Centro fa parte dell’iniziativa nata nel 2020 per volontà di Afb, l’Andrea Bocelli Foundation, H-Labs per la scuola in ospedale, che supporta il diritto a un’istruzione di qualità in contesti complessi e difficili come gli ospedali pediatrici italiani. Il cuore del progetto è il focus sui linguaggi dell’arte e della musica e sulle risorse offerte dalle nuove tecnologie per l’educazione. Il Centro è collocato su un giardino in lieve pendenza L’Educational Center, aperto alle bambine e ai bambini ricoverati, promuove un programma di attività integrate che, oltre ad accogliere le iniziative della scuola in ospedale, potenzia le esperienze socio-educative presenti nell’ospedale con una programmazione giornaliera organizzata attraverso una progettazione partecipata in sinergia tra Abf, ospedale Meyer, fondazione Meyer, istituti scolastici e le realtà che già si occupano di educazione, pet, clown e music therapy. L’architettura del centro educativo L’area di progetto, nel verde, si trova nella zona nord del complesso ospedaliero, su un giardino in lieve pendenza tra il volume esistente dell’ospedale e il muro di confine con via di Careggi. L’area è collocata in una posizione privilegiata, caratterizzata da spazi naturali, aree didattiche e zone gioco, mentre il progetto si articola in un nuovo volume indipendente, che rispetta e preserva l’architettura esistente pur mantenendo la propria identità. L’edificio si trova nella zona nord del complesso ospedaliero Una copertura leggera e dalle linee sinuose è l’elemento iconico dell’intervento, sotto il quale sono raccolte tutte le funzioni, con vista a 360° sui giardini sensoriali circostanti, ridisegnati per diverse attività, tra le quali anche un’area attrezzata ad orto scolastico. Di pianta rettangolare, costituita da due fogli a forma di mezzaluna, la copertura è pensata per proteggere dall’irraggiamento e calibrare l’ombra negli spazi interni, migliorando così la sostenibilità dell’edificio. Il cuore dell’edificio Il cuore del padiglione, cui si accede attraverso due porte a scomparsa che all’occorrenza lo mettono in continuità con gli ambienti circostanti, ospita un laboratorio musicale, adatto anche a concerti, proiezioni, opere teatrali, e rimodulabile persino come sala conferenze. L’ingresso dell’Educational Center Concepito come una sorta di “carillon”, si presenta come un volume ovale, che nasconde ciò che avviene al suo interno, in modo che si trasformi in un gioco scoprirlo tramite due oblò posizionati su lati contrapposti. Particolare attenzione è data all’acustica della sala grazie al rivestimento fonoassorbente delle due superfici curve che la delimitano, al controsoffitto microforato e a nuove tecnologie in ambito musicale. Un taglio lungo l’asse centrale del laboratorio conferisce infine permeabilità visiva dall’ospedale fino al giardino. Attorno al “carillon” ruotano le altre funzioni. Le aree e il laboratorio A ovest si trova l’area Coding e Stem, uno spazio dedicato alla realtà virtuale e alla robotica; l’area Digital e di Lettura, un luogo pensato per lo studio individuale e di piccoli gruppi, dotato delle più sofisticate tecnologie, completato da uno spazio biblioteca. A est, invece, sono collocati il laboratorio Arte e Scienze, che offre le condizioni per sperimentare, studiare e approfondire linguaggi scientifici e artistici – con attività che possono estendersi all’esterno – e lo Spazio Adulti, che accoglie sia la dimensione collegiale che situazioni più raccolte, come un colloquio con le famiglie o una sessione di studio che richiede maggiore concentrazione. Da qui si entra in un piccolo magazzino, che permette l’accesso a un locale tecnico dotato di copertura verde senza soluzione di continuità con il giardino esterno. Lo spazio esterno del centro Elemento fondamentale del complesso è il volume del connettore, che oltre a ospitare l’ingresso al nuovo intervento, permette il collegamento diretto con l’ospedale. Grazie alla sua struttura leggera e alle pareti in doppio vetro, garantisce continuità visiva con il verde circostante e offre condizioni di comfort climatico e riparo dalla pioggia. Le grandi vetrate favoriscono la relazione interno-esterno La scelta dei materiali rende la nuova struttura coerente con l’ultimo ampliamento dell’ospedale pediatrico. Interamente trasparente, l’edificio si presenta come una facciata continua vetrata, che favorisce la relazione interno-esterno e dissolve il volume nel contesto. Un sistema domotico di tende permette di proteggere gli ambienti dall’irraggiamento e dall’abbagliamento dovuto alla luce naturale. La struttura portante Dal punto di vista strutturale il padiglione coniuga calcestruzzo e acciaio. Se le fondazioni, i muri perimetrali di contenimento e del corpo centrale, il laboratorio di musica sono in cemento armato per privilegiare la resistenza sismica, i pilastri posizionati intorno al padiglione e la struttura della copertura sono elementi in acciaio con sezioni ridotte, per conferire leggerezza e dinamicità. Parla il progettista Massimo Alvisi «Il nuovo padiglione è un luogo protetto di crescita e di scoperta – spiega l’architetto Massimo Alvisi, co-fondatore dello studio -. È un gesto semplice, una foglia leggera, sospesa tra il cielo e il verde dove mettersi al riparo. Il nuovo volume si inserisce con chiarezza tra l’ospedale e le bellissime mura medicee, attivando il giardino e trasformandolo in un’aula en plein air, dove si impara dalla natura avventurandosi tra gli alberi, i giochi, le piccole serre, l’orto, la storia e l’architettura». Una delle stanze che affacciano sulla stanza ovale Scheda progetto ABF “Maria Manetti Shrem” Educational Center Località: Firenze, Ospedale Meyer Committente: Andrea Bocelli Foundation – Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer Progetto: Alvisi Kirimoto Team di progetto: Massimo Alvisi, Junko Kirimoto, Daniel Costa Garriga, Silvia Rinalduzzi Inizio lavori: agosto 2023 Fine lavori: marzo 2024 Area di progetto: 250 mq (padiglione), 1.900 mq (aree esterne) Impresa: Vanoncini (Marco Vanoncini, Cristiano Calandra, Marino Testa) Progettazione strutturale, sicurezza, direzione lavori: AEI Progetti (Niccolò De Robertis, Alessandro Romei) RUP: Paolo Bianchi Progettazione impianti: Zeta Ingegneria (Benedetta Zambaldi) Acustica: Andreas Hoischen Geologia: Terra & Opere (Michele Sani) Impianto audiovisivo: Videworks Fotografia: ©Marco Cappelletti Planimetria generale Pianta piano terra Sezioni Schizzo di progetto Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto