Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Nuova costruzione di edificio a destinazione d’uso mista sportivo-collettivo La struttura è inserita nell’area Est di Milano lungo l’asse urbano Piazza Novelli, via Beato Angelico e via Amadeo; dalla periferia storica milanese, formatasi sulle tracce di piani Beruto Albertini, fino a raggiungere il bastione ferroviario della linea Milano – Bologna. Dall’analisi urbana risulta che l’area oggetto d’intervento è notevolmente radicata nel tessuto metropolitano, passaggio di quella continuità formatasi nel corso della varie fasi dell’espansione della città del ‘900 di cui anche l’importante rilevato ferroviario è ormai elemento costitutivo pienamente integrato. Scorcio dell’area Fitness Club Virgin Active Italia Ortica Nessun “vuoto” da colmare, nessuna “porta” da inventare. Il progetto quindi cerca nel contesto un rapporto di continuità in scala urbana con la città, il quartiere, la ferrovia, rispondendo con il suo particolare linguaggio alle necessità proprie della contemporaneità. Viste della struttura del Virgin Action La barriera acustica naturale Per l’immediata vicinanza della linea ad alta velocità su rilevato MI-BO, l’edificio si propone come barriera acustica naturale a tutto il quartiere Ortica, cercando anche con un alto grado di fonoassorbenza di limitare fenomeni di riflessione acustica verso i prospicienti edifici residenziali. L’esigenza di un forte abbattimento acustico per un comfort interno (superiore alle richieste della normativa vigente in materia) e una importante performance di fono assorbenza, condizionano fortemente le scelte progettuali, che spingono così a ricercare particolari sistemi di facciata che provano ad andare oltre all’unico prodotto edilizio acustico oggi in commercio, rimanendo ovviamente attenti alle logiche di mercato. Particolari del rivestimento esterno con pannelli fonoassorbenti Fonoisolamento acustico Il rivestimento di facciata proposto ha una composizione stratigrafica che soddisfa le caratteristiche di fonoisolamento e garantisce il rispetto del requisito acustico passivo (isolamento di facciata) richiesto dal D.P.C.M. 5/12/97 per gli edifici di Categoria F (Edifici per attività ricreative). Le caratteristiche di fonoassorbenza acustica del rivestimento di facciata sono in linea con quelle attese per il fonoassorbimento del rumore tipico generato dal transito dei convogli ferroviari, per evitare effetti negativi di riflessione verso i ricettori prospicienti il corridoio ferroviario. Il progetto propone un alternativo sistema composto da pannelli prefabbricati in cemento microforati di dimensioni diverse con interposto materiale ad alta capacità fonoassorbente, posizionati nei punti di maggior criticità acustica della struttura. Disposti su tre ordini, alternati ad altri e diversi pannelli macroforati e lisci, accoppiati internamente con ulteriori materiali isolanti, i pannelli prefabbricati costituiscono il sistema di facciata certificabile per l’abbattimento acustico richiesto, garantendo allo stesso tempo il rispetto dei requisiti in materia di risparmio energetico della struttura. Dopo il periodo di maturazione del pannello, la superficie del cemento allo stato grezzo è stata trattata con una particolare verniciatura agli ossidi di ferro che rende il pannello idrorepellente ed inattaccabile dagli agenti atmosferici. Allo stesso tempo il pannello assume una colorazione calda grigio blu scura evidenziando e portando in superficie il carattere del materiale e rivelando la propria essenza con forme disomogenee e chiaroscuri. Le tonalità dei singoli pannelli varieranno dalla concentrazione casuale dei suoi inerti. In contrasto con la superficie opaca e scura dei pannelli, il basamento dell’edificio (h 2,8 m) è realizzato in lamiera grecata di acciaio inox lucido trattato con anti finger (su strada microforato per evitare riflessi). In questo modo, rispecchiando l’intorno, il complesso diventa leggero e permeabile, quasi galleggiante. Il progetto è completato dal rivestimento in tavole di larice ossidato e trattato in autoclave per esterni per i volumi dei locali tecnici al piano copertura, i cancelli carrai e le recinzioni. Lo spazio all’ultimo piano viene trattato come un volume a sé stante posizionato in copertura della torre, ma traslato e a sbalzo, quasi arroccato in copertura verso la città, punto focale e finale della torre. Sezioni del progetto Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto