Manovra, quante critiche dalle associazioni: dall’edilizia all’ambiente, il fronte dei contrari 15/11/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Realizzare un nuovo tetto o ristrutturare quello esistente: materiali, tecnologie e detrazioni fiscali 18/11/2024
Palazzo Sidera è il quartiere generale della società attiva nella grande distribuzione organizzata. In un contesto industriale anonimo, l’edificio progettato da tissellistudioarchitetti propone un’architettura razionale e pragmatica. Un fabbricato di 100 metri di lunghezza e 33 di altezza, collocato su un podio a tre metri sul piano campagna. Gli interni ispirati alla neuro architettura A cura di: Pietro Mezzi Indice degli argomenti Toggle Il contesto territoriale e il progettoLe scelte architettonicheIl progetto interno e la neuro architetturaI materiali Scheda progetto HQ Conad – Palazzo Sidera A Forlì, Conad, operatore della grande distribuzione organizzata, ha realizzato il proprio quartier generale. Un edificio, palazzo Sidera, che colpisce per la sua immagine e le sue dimensioni: 100 metri di lunghezza e 33 di altezza, collocato su un podio di tre metri dal piano campagna. Il progetto è di tissellistudioarchitetti, studio di architettura fondato dall’architetto Filippo Tisselli. Il contesto territoriale La nuova sede si inserisce in un contesto industriale, non lontano dal casello autostradale e a pochi chilometri dal centro storico. L’architettura dell’edificio è una sorta di risarcimento a un territorio di scarsa qualità. L’ingresso principale alla sede Palazzo Sidera vuole essere un organismo vivente e creativo, che nega la logica dell’ortogonalità, evita qualunque costrizione statica e fugge da simmetrie monumentali e banali. Il progetto Tre i temi a cui il progetto ha dovuto rispondere: massima flessibilità nella configurazione degli uffici, evitando la formula dell’open space e garantendo spazi lavorativi esclusivi per una o due persone; ciascuno dei sei dipartimenti in cui si articola l’edificio doveva essere ospitato su un unico livello; realizzare un auditorium da 200 posti e uno spazio refettorio, da riconvertire in uffici in caso di necessità. La scelta progettuale non ha privilegiato la ricerca formale, ma ha dato invece spazio alle esigenze funzionali e logistiche. La forma è il risultato di un processo creativo che paradossalmente assorbe la razionalità e il pragmatismo della cooperativa, facendo dell’headquarter stesso la prima rappresentazione del rigore aziendale. Le scelte architettoniche La pelle esterna dell’edificio è realizzata con l’impiego di soli tre materiali: alluminio (sei chilometri di pinne verticali), cemento pigmentato nero e vetro (circa cinquemila metri quadrati di superficie vetrata in facciata). La facciata principale dell’edificio L’alluminio naturale previsto per le lamelle è predominante e riflette elegantemente la luce naturale assumendo connotazioni e colori differenti nelle varie ore del giorno e a seconda delle condizioni atmosferiche. Questa scelta, unita al ritmo serrato delle pinne frangisole, fa percepire l’edificio come un blocco opaco o trasparente a seconda del punto di visuale. Il concetto di involucro non riguarda solo le superfici perimetrali, ma include la copertura, intesa come una sorta di quinto prospetto. Originale infine il tema vernacolare del tetto a falde, inedito per un contesto industriale: sei falde inclinate si articolano sfruttando i tre grandi lucernai come anelli di congiunzione, alla ricerca di un dialogo con i vicini Appennini. Il progetto interno e la neuro architettura Lo studio degli interni è stato affrontato come un progetto integrato a quello esterno: era infatti chiara l’intenzione di non affidare la rappresentatività dell’intervento al solo involucro, ma di far sì che questo fosse la pelle di un organismo più complesso. La reception I precetti della neuro architettura hanno guidato gran parte delle scelte progettuali, tese alla ricerca dello spazio lavorativo ideale: fattori esterni come luce, aria, suoni, visuali, entrano nell’edificio sotto forma di componenti architettoniche calibrate e controllate e non casuali. L’auditorium La pelle di vetro dell’edificio controlla il flusso di ingresso dell’illuminazione naturale che illumina ogni spazio lavorativo; i corpi luminosi seguono il ritmo circadiano delle 24 ore; le tecnologie per il controllo della ventilazione e la totale assenza di finestre apribili rendono l’aria interna pulita e salubre; da ogni spazio interno e da qualunque livello è possibile avere un’ampia visuale del verde all’esterno. La sala formazione del personale Tutti questi fattori, uniti al controllo dell’isolamento acustico, garantiscono condizioni lavorative di benessere psicofisico, che inevitabilmente si traduce in una maggiore qualità del lavoro. I materiali Nella scelta dei materiali, legno, alluminio e cemento rivendicano orgogliosamente la loro natura e questo vale anche per i molti arredi in corian. La sobrietà dell’edificio in questo senso riflette la serietà e il pragmatismo dell’azienda. Una citazione meritano le grandi scale interne, che si propongono come il vero tema di rottura dell’intero impianto: si caratterizzano per essere l’unico ambiente da cui il Sidera può essere goduto in tutta la sua altezza. La scala centrale del complesso Le linee ipertrofiche e sinuose giocano di contrasto, attirando il visitatore; il nastro del parapetto si snoda come un organismo vivente. Riguardo gli spazi comuni, spiccano i grandi ballatoi che ospitano comode sedute; piccole piazzette e diversi punti di incontro invitano le persone a fermarsi e a interagire tra loro. I momenti di socialità tra i dipendenti vengono così incentivati, convinti del fatto che la condivisione di idee e la creazione di relazioni positive siano fattori fondamentali per garantire il benessere generale alla base della produttività. Una delle stanze del management L’ingresso, gli spazi distributivi, la sala assemblee e l’ultimo piano si articolano in un gioco di compressione alternata tra pareti e soffitti, superfici inclinate e sfaccettate. È prevista la piantumazione di 300 nuovi alberi e oltre 22mila piante. Esploso dell’edificio tissellistudioarchitetti Fondato a Cesena nel 1998 dall’architetto Filippo Tisselli, lo studio si avvale delle competenze dell’architetta Cinzia Mondello e dell’architetto Marcin Dworzynski. Nel corso degli anni i progetti dello studio hanno spaziato dall’edilizia residenziale al terziario, dall’architettura d’interni al design. Lo studio si propone come una realtà locale, che mantiene nella sua organizzazione interna le dimensioni tipiche della struttura di provincia, dove convergono le esperienze maturate e vissute, lo studio del linguaggio, la ricerca di tecnologie e materiali, la cura del dettaglio esecutivo. Pianta del piano interrato Pianta del terzo piano Sezione trasversale Sezione longitudinale Scheda progetto HQ Conad – Palazzo Sidera Località: Forlì Committente: Conad Progetto architettonico: tissellistudioarchitetti Progetto strutturale: AEI Progetti Progettazione sistemi meccanici: Idrotermica Coop Progettazione elettrica: SBE Progettazione paesaggistica: Paisa’ Progettazione acustica: Andrea Farnentani General contractor: CMB Facciate e porte: Gecal Costruzione metallica: Falm Verde: Arcadia Vetrate: AGC e Ipasol Copertura: VMzinc Porte automatiche: Geze Elevatori: Kone Murature: Lecablocco, Porotherm Isolamenti: Stiferite, Soprema, Ursa Impermeabilizzazioni: Derbigum Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto