Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Il Fuji Kindergarten è la scuola migliore del mondo secondo OCSE ed UNESCO. Costruita a Tokyo, da Tezuka Architects secondo i principi educativi della dottrina montessoriana. a cura di Arch. Emanuele Meloni Indice degli argomenti: Il cerchio, la corte e l’infante Lo spazio aperto e la libertà emotiva Ambiente a portata di bambino Il rumore di fondo La natura e l’educazione ambientale Tecnologia costruttiva Ideata e progettata da Takaharu e Yui Tezuka (Tezuka Architects), Fuji Kindergarten è stata nominata la migliore scuola al mondo dall’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e dall’UNESCO. Un’architettura dell’educazione, generata dai principi del metodo Montessori e costruita a misura di bambino, all’insegna della libertà di movimento e del contatto con la natura. Un luogo senza gerarchie di spazi o elementi, aperto e continuo, permeabile. Un ambiente dove l’apprendimento, il gioco e le relazioni possono avvenire in modo spontaneo e naturale, orizzontale. Dopo aver trattato un magistrale esempio di scuola montessoriana all’italiana (l’asilo nido a Guastalla di Mario Cucinella), che applica i concetti di sostenibilità, uso del legno, energie rinnovabili in una cornice naturale boschiva, vediamo la medesima sensibilità progettuale applicata secondo la visione giapponese. Il cerchio, la corte e l’infante “I bambini amano correre in cerchio. Quando abbiamo portato i nostri bambini al sito originale dell’asilo, hanno continuato a fare cerchi intorno alle sedie. Era come se avessero un bisogno istintivo di farlo, come un cucciolo che cerca di mordersi la coda correndo in cerchio”. Tezuka Architects hanno quindi progettato Fuji Kindergarten in modo che avesse la forma di un cerchio in modo che i bambini potessero continuare a correre, senza mai sapere quando fermarsi. Questo figura geometrica poi, in relazione al contesto e, per preservare gli alberi esistenti, è evoluta in una forma più allungata ellittica. L’asilo è un grande edificio ovale di circa 183 m di circonferenza esterna e 108 m di circonferenza interna, cavo all’interno di modo da ospitare una corte naturale e costruito per ospitare circa 500 bambini. Tutti gli spazi architettonici sono stati progettati per essere alla scala di un bambino, quindi esiste una relazione molto serrata tra la quota del pavimento e il livello del tetto. Tre alberi di Zelkova preesistenti (due di 25 m, uno di 15 m) attraversano l’architettura e sono splendidi punti di arrampicata per i bambini. Non c’è un solo pezzo di attrezzatura da gioco sul tetto, ma è il tetto stesso che diventa strumento da gioco, dove i bambini possono correre e rincorrersi. Lo spazio aperto e la libertà emotiva “Per aiutare un bambino, dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente” – Maria Montessori. La chiave del Fuji Kindergarten è che gli spazi sono ambienti aperti. Tra aprile e novembre le porte scorrevoli dell’edificio sono completamente aperte. La distinzione tra il punto in cui l’esterno si ferma e inizia l’interno, all’improvviso scompare. Non ci sono muri né confini a dividere gli spazi. Solo delle grandi vetrate scorrevoli che possono aprirsi completamente ad abbracciare l’ambiente circostante con cui si dissolve a unicum spaziale. Interno ed esterno, artificio e natura si compenetrano a vicendevolmente. Un flusso ininterrotto di esperienza multisensoriale in cui il bambino è immerso senza interruzione di sorta. “Il preside crede che quando metti i bambini in una gabbia cercheranno di stabilire una gerarchia sociale e gli emarginati vengono segregati; ma quando non si hanno confini, non è necessario creare tali gerarchie.” Tezuka Architects Il gigante tetto ovale è una maestosa area gioco, elemento di raccordo tra l’architettura, natura e lo spazio circostante tutto. L’altezza, che nella parte interna misura circa 2,10 metri, è superata agevolmente e in modo spassoso con scale e dei piccoli scivoli che proiettano il bambino direttamente nella corte aperta centrale. La gigantesca copertura ovoidale è essa stessa strumento di gioco permette al bambino di correre in circolo senza mai fermarsi e fa da legame con i tre alberi di Zelkova esistenti, permettendone l’interazione diretta, il contatto, l’arrampicata. Ambiente a portata di bambino L’arredamento dell’ambiente nel metodo Montessori riveste un ruolo fondamentale. Il metodo Montessori, infatti, inizia proprio dal ricreare ambienti costruiti a “portata del bambino”. Nel Fuji Kindergarten, tutti gli spazi architettonici sono alla scala di un bambino: esiste una relazione molto serrata tra il livello del pavimento e il livello del tetto. È un edificio a un piano, con l’altezza del soffitto limitata a 2100 mm, le dimensioni minime per venire incontro alle esigenze spaziali del bambino. Le stanze contengono mobili delle dimensioni e del peso che un bambino può trasportare, come scaffali per riporre le attrezzature didattiche, sedie e tavoli. I mobili a volte diventano anche grandi elementi costitutivi, che fungono da discreta separazione degli spazi liberi. Il legno che dal pavimento agli arredi è presente in misura massiccia, dona per sua natura un senso di ecologia, intimità, calore e salubrità agli ambienti. Il rumore di fondo Il Fuji Kindergarten attualmente accetta più di 30 bambini affetti da autismo. Secondo il preside dell’asilo Fuji, questi non mostrano segni evidenti di autismo quando si trovano nell’edificio: “Quando alcuni bambini hanno avuto un periodo difficile in altri asili, si sono trasferiti al Fuji Kindergarten e non si sono comportati diversamente dagli altri bambini”. I tradizionali regolamenti edilizi dicono che è necessario avere una classe che funziona come una scatola, un luogo dove un bambino autistico può isolarsi e nascondersi. Ma all’interno di una scatola non possono udire alcun rumore e, è proprio in queste condizioni, che i sintomi iniziano a manifestarsi. A tal proposito, fanno sapere i progettisti: “Uno scienziato che conosciamo ha scoperto che questo ha a che fare con il rumore di fondo. Quando fornisce rumore bianco a una frequenza superiore a 20 kilohertz, i bambini non mostrano più sintomi. Questo è il tipo di rumore di fondo che si verifica naturalmente al Fuji Kindergarten”. Essendo spazi aperti permeabili e comunicanti, ogni stanza del Fuji Kindergarten è piena di rumori di fondo. Mentre una classe sta imparando la matematica di base, un’altra suona il piano nelle vicinanze o corre nella corte. I bambini, in queste condizioni, imparano a selezionare le informazioni dai rumori di fondo. Gli architetti raccontano che “una volta l’asilo è stato presentato in un programma televisivo. La troupe del film mi ha detto che erano molto sorpresi di scoprire che i bambini erano in grado di ignorare la telecamera e di continuare ad ascoltare l’insegnante. È naturale essere esposti a rumori di fondo ad alta frequenza. Non è naturale essere in completo silenzio. Sospetto che il design di edifici scolastici moderni e tranquilli possa essere la causa di molti sintomi autistici nei bambini”. La natura e l’educazione ambientale Già un secolo fa Maria Montessori aveva intuito gli straordinari poteri educativi della natura sul mondo dell’infanzia: “I bambini provano gioia ad ogni nuova scoperta che fanno: ciò dà loro un senso di dignità e di soddisfazione, che li incoraggia a cercare sempre nuove sensazioni dell’ambiente e li rende spontaneamente osservatori”. I “possessori della terra”, così li definisce la Montessori, per sottolineare il valore formativo della natura nel bambino. La cura delle piante e degli animali sono attività che impegnano mente e muscoli, pensiero ed azione, intelletto e mano. Da una parte sono attività sociali, comunitarie, dall’altra stimolano la creatività individuale attraverso la sperimentazione concreta dell’importanza che ha ogni organismo vivente nel sistema biologico naturale, di cui l’uomo fa parte. Il Fuji Kindergarten applica questi principi educativi in due modi: da una parte preserva gli alberi esistenti e li integra assorbendoli nell’edificio, dall’altra creando uno spazio aperto continuo che si relaziona con l’ambiente esterno – la corte e il giardino – senza interruzioni o confini. Per conservare gli alberi esistenti è stato necessario mantenerne intatte le radici. Le radici di un albero di Zelkova si estendono solo fino alla diffusione dei suoi rami, in questo caso dal cortile interno ai bordi della circonferenza dell’edificio. Gli architetti hanno dovuto rintracciare le radici usando il sonar e sviluppare una griglia di travi in acciaio e fondamenta estese per aggirare gli alberi. Nei punti dove la copertura dell’asilo incontra gli alberi, sono stati ritagliati dei buchi. Poi è stata fissata una rete attorno a ciascun albero e al telaio perimetrale, in modo che i bambini possano tuffarvisi dentro (la rete ha una griglia di quadrati da 60 mm per far si che testa di un bambino non possa passarvi) e arrampicarsi sugli alberi. Questa tecnica risolve anche un problema di interazione dei bambini con l’ambiente: gli alberi di Zelkova, per loro conformazione naturale, sono difficili da scalare al livello del suolo, ma non dal tetto. Gli alberi di Zelkova sono infatti caratterizzati dall’avere una conformazione del fusto longilinea per il primo tratto, ma poi, a circa due metri dal suolo cominciano a ramificarsi ed espandersi all’esterno. Questo fa si che dal tetto, la scalata sul tronco, risulti agevole anche per un bambino. Tecnologia costruttiva La struttura è disposta in modo da permettere la conservazione degli alberi di Zelkova. Un telaio – travi e pilastri – in acciaio tinto di rosso che, a livello del tetto, appare liscio ma in realtà è una superficie curva tridimensionale di un guscio iperbolico, che cambia delicatamente. Le saldature finali non sono state eseguite fino a quando il tetto non è stato completamente terminato per garantire che il nodo strutturale fosse finalizzato in modo sicuro. Le travi formano nel piano di copertura un reticolo triangolare che risulta però irregolare. La loro posizione infatti non si rifà ad una misura ritmica ripetitiva, ma si adatta alla conformazione del contesto e soprattutto alla presenza degli alberi. Guarda il video Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto