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Siamo oramai molto vicini all’inaugurazione del nuovo Gardaland Adventure Hotel, l’ampliamento della struttura ricettiva del famoso parco divertimenti, già operativa. L’hotel è composto da tre edifici indipendenti che ospitano rispettivamente le diverse tipologie di camere, le aree di ristoro ed infine il corpo centrale adibito ad uffici e reception, tra di loro collegati da un ampio percorso coperto. Per la realizzazione e la fornitura delle decorazioni esterne dell’intero complesso, l’impresa di costruzioni si è affidata alla pluriennale esperienza ed alla qualità della ditta Eleni di Padova che si avvale della ormai consolidata collaborazione con il mio studio per affrontare progetti di particolare complessità. La sinergia tra impresa e professionista ci permette infatti di affiancare la clientela durante la fase di definizione degli esecutivi offrendo una consulenza specializzata rivolta all’ottimizzazione di tutto il flusso produttivo. Data la complessità del cantiere, la documentazione grafica delle decorazioni esterne ricevuta era ancora in fase preliminare. Chiaro il risultato complessivo che dovevamo rispettare, abbiamo iniziato con il suddividere per complessità le varie decorazioni, in modo da poter procedere con la produzione degli elementi semplici e contestualmente approfondire tramite mirati sopralluoghi in cantiere i particolari più complessi. Ed è proprio in questi casi che la versatilità degli articoli Eleni, realizzati in polistirene espanso trattato con intonaco fibrato per esterni, ha permesso di realizzare con soddisfazione anche per la direzione lavori, le imponenti colonne del corpo camere. Si pensi che tali colonne con una altezza di circa nove metri e con un diametro di circa un metro, sono state applicate successivamente, sopra al cappotto dell’involucro edilizio. L’ingegnerizzazione di questo tipo di decorazioni prodotte con materiale dalle caratteristiche isolanti elevate, si sviluppa anche tenendo presente che, oltre alla loro funzione principale di decorare, contribuisce ad incrementare l’azione coibente dell’involucro, soprattutto in posizioni critiche come spigoli e imbotti finestre, diventando fondamentali per eliminare tutti i ponti termici. In questa struttura le lavorazioni più particolari le troviamo nel corpo ristorante, dove la sfilata di colonne apparentemente tutte uguali, hanno messo alla prova la nostra abilità di problemsolving. Questi elementi infatti, a seconda della loro posizione nel prospetto, oltre al fine estetico dovevano assolvere a funzioni tecnicamente differenti. Nel portico retrostante per esempio, si dovevano utilizzare per incapsulare la struttura portante, trasformando così pilastri in calcestruzzo da 30×30 in colonne circolari dal diametro di circa 55 cm, abbellite da un capitello di importanti dimensioni, avente un diametro di circa un metro. Su alcune di queste doveva essere previsto uno scasso interno per il passaggio del pluviale, che ha obbligato l’aumento del diametro di tutti i fusti, modificando di conseguenza tutte le proporzioni della composizione. Lo sviluppo dei disegni esecutivi doveva tenere in considerazione anche un aspetto fondamentale: la semplicità di applicazione. Tutti gli elementi sono stati studiati ad hoc in base ai problemi specifici della posizione a cui erano destinati, come i capitelli delle colonne di passaggio tra il corpo ristorante ed il percorso coperto. Per risolvere questo nodo sono state proposte diverse opzioni ed assieme al cliente è stata poi scelta quella che ottimizzava la posa in opera e che soddisfava il progetto iniziale richiesto dalla direzione lavori. Portare a termine con successo cantieri di questa complessità è sempre una grande soddisfazione, soprattutto per il carico di esperienza che solo le grandi sfide possono lasciare. Francesco Lovison Architetto Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto