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In occasione del 60° anniversario della posa della prima pietra, avvenuta il 12 Luglio 1956, il grattacielo Pirelli, anche conosciuto come Pirellone, progettato nel 1950, ospita una mostra sulla sua storia fino all’11 Settembre 2016 presso il “piano della memoria”, ossia il 26°, teatro dell’incidente aereo del 2002. Il grattacielo Pirelli di Milano Progettato nel 1950 da Gio Ponti, Giuseppe Valtolina, Pier Luigi Nervi, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Giuseppe Rinardi e Egidio Dell’Orto, costruito tra il 1956 e il 1961, il Pirellone, chiamato in questo modo dai milanesi, nasce nel Centro Direzionale adiacente alla Stazione Centrale di Milano. Mentre Gio Ponti aveva seguito tutte le fasi progettuali, Giuseppe Valtolina diresse l’aspetto strutturale, con la collaborazione di Pier Luigi Nervi, Arturo Danusso, Piero Locatelli e Guglielmo Meardi. In questo settore, la consulenza di Nervi fu fondamentale: a causa del rapporto abbastanza ridotto tra larghezza e altezza, la struttura era particolarmente soggetta alle azioni del vento ed è stato costretto la redazione di uno schema strutturale composto da sette rigidi triangolari alle estremità, pilastri cavi e quattro grandi pilastri-pareti centrali, tutti in calcestruzzo armato. Una soluzione senza precedenti per i problemi e i limiti che comportano il cemento armato. Pianta del grattacielo Il Pirellone, un’opera ricca di significato per Milano La realizzazione di quest’opera architettonica importante, simbolo del razionalismo italiano, venne affidata all’impresa Bonomi, in collaborazione con Comolli e Silce. Con i suoi 127 metri di altezza, distribuiti in 31 piani, due dei quali sotterranei, il Pirellone è uno dei grattacieli in calcestruzzo armato più alti del mondo. Inizialmente l’edificio fu costruito per ospitare gli uffici della famosa azienda italiana di pneumatici Pirelli: l’area infatti era occupata già da stabilimenti del gruppo, distrutti tuttavia da bombardamenti aerei durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1978, l’edificio fu acquistato dalla Regione Lombardia per ospitare la propria sede a seguito della ristrutturazione dell’architetto Bob Noorda. Alberto e Leopoldo Pirelli sul grattacielo Pirelli durante la sua costruzione Caratteristiche architettoniche e strutturali Grattacielo più alto d’Italia per 35 anni, la scelta progettuale dei materiali hanno destato non poca attenzione: l’intera struttura portante è in calcestruzzo armato, materiale singolare per realizzare edifici di notevole altezza, dato che solitamente si utilizza l’acciaio. Gli elementi verticali dell’ossatura sono costituiti da quattro piloni, visibili anche dall’esterno, rastremati: mentre alla base hanno una larghezza di due metri, verso la sommità diventano 50 centimetri. Travi orizzontali, colleganti i pilastri, fungono da basi per i solai dei piani. Mentre l’ingresso principale è rimasto per molto tempo l’accesso di piazza Duca d’Aosta, tramite la “collina”, una struttura rialzata rispetto al piano della piazza, composta da un auditoriom, oggi si accede alla sede regionale dal retro dell’edificio. Il grattacielo ha una superficie di 1.900 mq, la sua pianta è lunga 75,5 metri e larga 20,5 metri. La stima di calcestruzzo per la sua costruzione sembra sia di 30.000 mc e l’edificio si valuta complessivamente pesi 70.000 tonnellate per un volume di 125.324 mc. Il Pirellone durante la sua costruzione Il Pirellone è uno dei più celebri simboli di Milano ed è stato per quasi 50 anni l’edificio più alto della città, superato nel 2010 dal Palazzo Lombardia alto 161 m, la nuova sede poco distante della Regione Lombardia e nel 2011 dalla Torre Unicredit, alta 231 metri. Resta in ogni caso una delle costruzioni più alte d’Italia. Il design del grattacielo sarebbe stato inoltre d’ispirazione per la costruzione di diversi grattacieli mondiali, tra cui il MetLife Building a New York, la torre del Banco Atlantico di Barcellona e il grattacielo della Lonza Group di Basilea. È invece certo che gli architetti Schwebes e Schoszberger, dopo aver visitato il cantiere, ne rimasero in tal modo impressionati da ispirarsi per la costruzione del grattacielo Telefunken di Berlino. Interno del 31° piano del grattacielo Pirelli L’ultimo piano, ossia il trentaduesimo del grattacielo, raggiungibile tramite scale dal 31º piano, l’ultimo a cui arrivano gli ascensori, è aperto al pubblico come belvedere panoramico in alcune giornate speciali, e può ospitare mostre temporanee come spazio multifunzionale. Oggi il Pirellone, con i suoi 710 scalini è inserito nelle corse “run up”, una gara in cui gli atleti competono salendo di corsa le scale fino all’ultimo piano del grattacielo. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto