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Per soddisfare la domanda di alloggi dei fuori sede, l’università di Scienze e Tecnologia dell’ex colonia britannica ha incaricato Zaha Hadid Architects e Leigh & Orange di progettare un nuovo studentato per 1500 posti letto. Utilizzate le tecniche del Building Information Modeling per l’orientamento degli edifici, l’isolamento e l’ombreggiamento delle facciate e il ciclo di vita utile di materiali e componenti. Il complesso pronto per il 2023 a cura di Pietro Mezzi Indice degli argomenti: Il progetto di ZHA e Leigh & Orange I cluster residenziali La colonna vertebrale centrale I quattro cortili Gli aspetti costruttivi L’uso del BIM Il tema delle residenze per gli studenti fuori sede è un problema che accomuna numerose metropoli del mondo, dall’Italia agli Stati Uniti a Hong Kong. Il caso dell’ex colonia britannica è eclatante: più della metà dei suoi 16mila iscritti alla Hong Kong University of Science and Technology (Hkust), un istituto tra i migliori nel continente asiatico, proviene da altri paesi stranieri. Trovare quindi soluzioni residenziali per questa fetta della popolazione all’interno del campus universitario di Clear Water Bay è diventata un’urgenza. Il progetto di ZHA e Leigh & Orange Per soddisfare tale domanda abitativa, lo studio internazionale Zaha Hadid Architects, su incarico dell’università e in collaborazione con Leigh & Orange, ha messo a punto un progetto in grado di ospitare oltre 1500 studenti, con un intervento residenziale che secondo i programmi verrà ultimato nel 2023. L’ingresso al complesso dalla quota inferiore Il lavoro di ZHA unisce la progettazione digitale del Bim con pratiche costruttive sostenibili, legate anche al ciclo di vita utile dei componenti degli edifici. L’impianto planivolumetrico Le nuove residenze troveranno collocazione nella zona sud-est del campus, in un sito in forte pendenza, con 25 metri di dislivello. La copertura dei nuovi edifici verrà utilizzata come collegamento pedonale, che metterà in comunicazione i blocchi del campus a nord e gli edifici residenziali a sud, evitando lunghi percorsi per gli spostamenti da un sito all’altro. Il camminamento sul tetto degli edifici L’orientamento degli edifici è stato definito grazie all’impiego della progettazione digitale, che ha considerato numerosi parametri e vincoli naturali: il dislivello del terreno, l’irraggiamento solare, le condizioni del suolo, la visuale; mentre la codifica degli spazi interni, sempre con la tecnologia digitale, ha permesso di verificare diversi layout in relazione alla funzionalità e all’adattabilità dei vari ambienti. La zona di ingresso al complesso Gli spazi residenziali si articolano secondo una forma esagonale, che segue l’andamento della collina; tale configurazione ha originato quattro cortili terrazzati, con camere affacciate sugli spazi aperti. I nuovi alloggi, che si sviluppano su una superficie di oltre 5mila metri quadrati, comprendono anche aree per il tempo libero, mentre i cortili sono stati pensati come spazi per il relax. La collina circostante sarà interessata da un intervento di piantumazione per evitare i rischi di erosione del terreno. I cluster residenziali Lo studentato si compone di tre differenti cluster: lineare, V e Y. Ciascuno, con un numero di posti letto differente, è dotato di camere (doppie o singole), bagno e spazi comuni. Il complesso residenziale nella zona collinare di Hong Kong Il cluster lineare è il più piccolo dei tre e dispone di 18 posti letto; ha una cucina a pianta aperta e un’area comune, che all’occorrenza può essere protetta da una parete vetrata pieghevole. Il cluster Y è dotato di 27 posti letto e un ambiente comune centrale, con spazi per lo studio, il relax e la cucina. Il V infine si compone di 36 posti letto: è organizzato su due livelli e dispone di uno spazio a doppia altezza con una scala di collegamento tra lo studio, posto al piano superiore, e la zona pranzo-cucina, a quello inferiore. Ogni cluster è autonomo; vi si accede tramite l’ascensore e le scale, con accesso diretto alle uscite. La configurazione degli alloggi e degli arredi è stata studiata per raggiungere la massima efficacia all’interno dello spazio: i bagni sono in condivisione, ma con doccia e wc separati. La colonna vertebrale centrale La copertura rappresenta la colonna vertebrale del complesso, è lunga 200 metri e assolve diverse funzioni: oltre a essere utilizzata come percorso per gli spostamenti, vi saranno creati spazi di ricreazione, una palestra, punti di ristoro, laboratori di It; tutti ambienti accessibili anche agli studenti non residenti. Spazi comuni lungo la passeggiata sul tetto Alcune aree della copertura, isolata sia termicamente che acusticamente, saranno equipaggiate con pannelli fotovoltaici, il tutto per arrivare ad avere un campus a zero emissioni. In un contesto di questo tipo, non potevano mancare, collocati in punti strategici, ascensori veloci, capaci cioè di trasportare rapidamente le persone lungo i 25 metri del dislivello esistente. I quattro cortili I quattro cortili, posti alla base delle residenze, hanno la funzione di isolamento delle stesse, garantendo ambienti silenziosi. Ciascun cortile assolve però anche altre funzioni, differenti le une dalle altre, secondo la posizione e l’esposizione al transito. Il giardino Zen, ad esempio, fa da cuscinetto tra la nuova residenza e gli alloggi del personale ed è progettato per avere una vegetazione più fitta e riparata. Ai livelli più alti, invece, i cortili est ed ovest sono collocati su quote di terreno differenti, che consentono di svolgere attività più vivaci, come esercizi fisici, incontri, picnic. Il percorso che collega i cortili, grazie all’andamento tortuoso, permetterà agli studenti di fare jogging. Ma servirà anche per facilitare la ventilazione tra gli spazi interni del complesso. Nella parte superiore del cortile ovest si trova una sala polivalente, che grazie alla sua natura chiusa sarà in grado di ospitare diverse funzioni: sportive, ricreative, culturali e musicali. Gli aspetti costruttivi Per accrescere la qualità costruttiva, ridurre i tempi di costruzione e un uso attento delle risorse, le autorità locali hanno fornito regole stringenti: un contesto che ha spinto i progettisti a impiegare componenti preassemblati per le facciate e bagni prefabbricati realizzati off-site. Le facciate sono progettate secondo moduli prefabbricati, capaci di incorporare ulteriori funzioni oltre alle tradizionali, come l’isolamento termico e l’ombreggiamento grazie ai doppi vetri a basso coefficiente. Il ricorso alle tecnologie digitali ha permesso di mappare i percorsi e il guadagno solare e di progettare le geometrie delle alette frangisole esterne, posizionate al di sopra delle finestre degli elementi di facciata. Per garantire il comfort termico, le geometrie dei frangisole variano per profondità e lunghezza in risposta all’esposizione solare di ogni unità di facciata e spazio interno. Sempre grazie alla mappatura digitale, i rivestimenti esterni delle facciate variano di colore in relazione al grado di irraggiamento e ombreggiamento solare, calcolato per ogni modulo. Così facendo si creerà una superficie esterna capace di visualizzare il microclima e le condizioni termiche dell’edificio. Tre saranno i tipi di piastrella in ceramica, che verranno impiegate in relazione al guadagno solare derivante dall’orientamento della facciata stessa. All’interno degli appartamenti i servizi igienici sono stati progettati e configurati per essere costruiti in stabilimento. Il sistema di refrigerazione centralizzato, raffreddato con acqua di mare, è progettato per bilanciare la domanda di energia diurna (negli edifici universitari) e serale-notturna (nelle residenze) e ridurre di molto i consumi energetici. Sarà infine possibile gestire l’impiantistica degli alloggi grazie al controllo intelligente a distanza mediante smartphone. L’uso del BIM Per promuovere l’utilizzo di nuove tecnologie di progettazione e costruzione, le tecniche di Building Information Modeling e di simulazione del progetto sono state adottate sin dalla fase di ideazione. L’applicazione del Bim si è estesa allo studio della modulazione della facciata prefabbricata, all’ottimizzazione della progettazione delle alette frangisole, all’analisi del ciclo di vita utile dei materiali calcolato sui 50 anni e allo studio dei costi di costruzione, funzionamento, manutenzione e sostituzione dei componenti e degli impianti previsti dal progetto. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto