Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
In Valdaora, in Alto Adige, una nuova sorprendente architettura dello studio di progettazione bolzanino. Una struttura per il benessere collocata su una piattaforma a due livelli, dove quello inferiore è capovolto. E rappresenta il ribaltamento degli orizzonti, il mutamento dei punti di vista A cura di: Pietro Mezzi Indice degli argomenti: Lo spazio benessere aumentato La piattaforma sospesa Tetti rovesciati a doppia falda Parlano gli architetti e la proprietà Per la sua ultima opera realizzata, noa* network of architecture, studio di progettazione di Bolzano, torna a Valdaora, all’hotel Alpin Panorama Hubertus della famiglia Gasser, uno fra i primi luoghi ad aver incrociato la forte carica espressiva dello studio altoatesino. Dopo l’iconica piscina a sbalzo, realizzata nel 2016 in aggiunta alla struttura alberghiera, una nuova piattaforma sospesa ha sfidato la forza di gravità, capovolgendo il concetto di benessere. Lo spazio benessere aumentato Tre anni fa, allo studio di Bolzano fu affidato un nuovo incarico: la progettazione di un ampliamento alberghiero dedicato al benessere. Un compito non facile, quello di rapportarsi a un edificio che aveva già trovato nella piscina il proprio simbolo. Eppure, è stata proprio quest’ultima a fornire l’ispirazione per il nuovo progetto. La nuova spa all’aperto dell’hotel Hubertus in Valdaora Nella fase di ricerca iniziale, il team di architetti ha studiato il nuovo contesto, cercando di captare l’atmosfera dell’edificio inserito nell’ambiente di montagna. Dall’osservazione del paesaggio circostante, riflesso nelle acque della piscina, ha preso vita l’idea compositiva: materializzare ciò che si vede specchiato sulla superficie dell’acqua, come se l’immagine fosse una rappresentazione fugace pronta ad essere convertita in realtà. È un concept progettuale che gioca con la linea dell’orizzonte, con il concetto di dritto e capovolto, con i punti di vista. La piattaforma sospesa La nuova costruzione si colloca sul lato sud-est della facciata dell’hotel, in una posizione speculare rispetto alla piscina. Come questa, anch’essa si stacca dal corpo principale della struttura: si tratta infatti di una piattaforma a sbalzo, sospesa per 15 metri rispetto al livello del terreno, e sorretta da due pilastri rivestiti in tronchi di larice, analoghi a quelli che ritmano il prospetto retrostante. Sezione longitudinale dell’opera (credits, noa*) La piattaforma è raggiungibile attraverso una passerella sospesa, che funge anche da collegamento con la retrostante area relax di nuova costruzione, un parallelepipedo vetrato che accoglie fino a 27 persone. Sulla piattaforma, su due livelli, superiore e inferiore, sono state collocate delle cabine per la sauna, delle microstrutture dal tetto a capanna. Una delle saune con vista sulla valle Elemento sorprendente è il livello inferiore della piattaforma, in cui l’orizzonte subisce una rotazione di 180° e le capanne sembrano ancorate a testa in giù. I due livelli si caratterizzano per un diverso trattamento delle schermature, con spazi esposti sopra e protetti sotto. Al piano superiore si trovano due vasche idromassaggio, due docce panoramiche e uno spogliatoio. La parte superiore ospita due vasche idromassaggio, due docce panoramiche e uno spogliatoio Il piano inferiore è un’area textile free: la parte centrale, al chiuso, ospita il foyer. Da qui si accede alla soft sauna, alla sauna finlandese, a una cabina doccia, alla doccia di nebbia gelata e a una terza piscina all’aperto, da dove lo sguardo può spaziare su tutto il paesaggio circostante. La parte inferiore ospita il foyer, le saune, le cabine doccia e una terza piscina all’aperto “Il livello inferiore della piattaforma provoca nell’osservatore una sensazione di straniamento. Mentre si scende, la temperatura sale e l’ambiente diventa più protetto. Sembra una discesa al centro della terra, con il conseguente ribaltamento dei poli” riassume l’architetto Gottfried Gruber di noa*, che ha supervisionato il progetto. Tetti rovesciati a doppia falda La decisione di lavorare con i tetti a doppia falda rovesciati è una scelta motivata da ragioni formali e funzionali: da una parte, il desiderio di riproporre l’architettura di un villaggio montano; dall’altra, l’esigenza pratica di collocare nel tetto capovolto l’impianto di depurazione dell’acqua nel caso della piscina e le gradinate dove sedersi nel caso della sauna. Inoltre, lo sfalsamento delle capanne e l’orientamento alternato dei colmi permettono una vista a 360° sul paesaggio, vero protagonista del progetto. I tetti a doppia falda ripropongono l’architettura di montagna La scelta dei colori e dei materiali è in concordanza con il paesaggio montano: pannelli in alluminio dalle tonalità brune naturali rivestono le singole cabine così come lo spessore del solaio, formato da una struttura di travi portanti in acciaio. Anche le lamelle che schermano le vetrate sono dello stesso materiale e tinta. I pavimenti sono in ceramica di colore beige chiaro, mentre nella sala relax il pavimento è in legno di rovere oliato bianco. Parlano gli architetti “L’essenza di questo progetto – spiega Lucas Rungger, architetto e noa* fouder – è il ribaltamento degli orizzonti, con il conseguente effetto di stupore per l’osservatore. Se però ci pensiamo, il cambio di prospettive è un esercizio molto comune nelle aree benessere, dove, a seconda che sia stia sdraiati in sauna, seduti nell’area relax, o immersi a testa in giù in piscina, le viste cambiano continuamente”. Assonometria dell’opera (credits, noa*) Per arrivare a questo risultato, che risponde bene ai contenuti originari del progetto, gli architetti di noa* hanno dovuto lavorare a stretto contatto con gli strutturisti e gli impiantisti. Ma alla base dell’idea progettuale c’era il desiderio di stupire. “La richiesta di realizzare qualcosa di sorprendente – aggiunge Andreas Profanter, architetto partner di noa* – veniva espressamente dal committente, da Markus Gasser, che già ci conosceva e che per questa nuova opera chiedeva nuovamente di essere sorpreso. Ciò che siamo riusciti a ricreare non sta tanto in chi osserva la nuova architettura, ma in chi la vive, nell’esperienza che si può consumare utilizzando la struttura che abbiamo concepito. Nell’hotelerie questo è un concetto fondamentale: far vivere delle emozioni. È il racconto dell’esperienza che fa la differenza”. Parla la proprietà Stupire, sorprendere, meravigliare. Sono queste le motivazioni alla base dell’opera realizzata, nate dalla stessa committenza. “Qui in Alto Adige abbiamo forse la più alta qualità dell’ospitalità dell’intera Europa – afferma orgoglioso Markus Gasser, titolare dell’hotel -. Qui, gli albergatori investono molte risorse nelle loro attività. L’esigenza di offrire sempre qualcosa in più ai nostri ospiti è presente. Abbiamo quindi pensato di attirare l’attenzione del turista con qualcosa di sorprendente. Ecco il motivo di questa scelta. Una scelta che secondo noi è in grado di fare la differenza”. Cinque mesi di lavori La nuova spa è stata realizzato in pochi mesi. “In cinque, per l’esattezza – continua Profanter -. I tempi di realizzazione erano molto stretti. Non tanto per noi, che abbiamo avuto circa un anno per mettere a punto il progetto, ma per i fornitori e per i tempi di fornitura dei materiali in cantiere. Abbiamo dovuto correre nell’attività esecutiva di cantiere”. I pannelli delle cabine sono in alluminio di tonalità bruna. Le lamelle che schermano le vetrate sono dello stesso materiale e tinta Fasi delicate ci sono state sia per la parte strutturale che in quella impiantistica. “È vero. Dovevamo garantire la staticità dell’opera, particolarmente ardita, e l’eleganza delle sue forme. E anche far convivere l’estetica con la funzionalità della parte impiantistica connessa alla depurazione delle acque, che avviene all’interno della struttura”. Con la piattaforma di 20 metri di sbalzo dell’Hubertus, noa* network of architecture, segna un nuovo avamposto, che fluttua fra cielo e terra. Un progetto dove la forza di gravità sembra svanire per far largo a scenari inaspettati. I prossimi impegni di noa* Lo studio bolzanino sta ora lavorando alla progettazione di due alberghi in Olanda, alla realizzazione di altrettanti masterplan in Germania e a un nuovo edificio in Croazia. Tra le novità, l’apertura, dopo quelli di Bolzano e Berlino, di un nuovo ufficio a Milano. Scheda progetto Hub of Huts Tipologia: Spa Luogo: Valdaora (Alto Adige) Cliente: Famiglia Gasser Architettura: noa* network of architecture Interior Design: noa* network of architecture Inizio lavori: marzo 2022 Lavori completati: giugno 2022 Volume: 917 mc Superficie: 460 mq Foto: ©Alex Filz Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto