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Frutto di una partnership pubblico privato, l’infrastruttura digitale, caso unico, è collocata all’interno di una miniera attiva nelle Dolomiti trentine. Una struttura ipogea a servizio delle imprese del territorio finanziata dal Pnrr e da privati. Intervista all’architetto Pietro Matteo Foglio, ceo di In-Site e progettista dell’intervento A cura di: Pietro Mezzi Indice degli argomenti Toggle Il data center nella miniera attivaNon solo impianto tecnologicoParla il progettista Pietro Matteo Foglio In Italia, secondo quanto riportato da Data Centers Map, a oggi sono stati censiti 142 data center, vale a dire quei luoghi fisici in cui sono conservati un gran numero di server, unità di archiviazione di dati e apparecchiature di rete in cui si memorizzano i dati digitali di aziende e società private e della pubblica amministrazione. Molto probabilmente, il loro numero potrebbe essere già aumentato di diverse unità, tale è il ritmo di realizzazione di queste nuove infrastrutture contenitrici di informazioni digitali. Il data center nella miniera attiva In Val di Non, nelle Dolomiti trentine, sta per nascere un data center originale. Si tratta di Intacture, un contenitore di dati collocato all’interno della miniera attiva di dolomia gestita dall’azienda Tassullo: una struttura ipogea, con l’80% dell’infrastruttura situata fino a 100 metri di profondità. L’edificio e l’area del campus Il progetto si regge sul sostegno di Trentino Data Mine, società originata da un partenariato pubblico-privato che vede come ente responsabile e guida scientifica l’università degli studi di Trento, con il sostegno di un raggruppamento di imprese, tra cui l’acceleratore di tecnologie e business Dedagroup, il Gruppo GPI specializzato in digitalizzazione in ambito sanitario, l’Istituto Atesino di Sviluppo e l’impresa Covi Costruzioni, che detiene la maggioranza delle quote. A firmare il progetto è la società di progettazione In-Site, fondata e diretta dall’architetto Pietro Matteo Foglio. Il costo dell’opera supera i 50 milioni di euro, di cui 18,4 finanziati dal Pnrr e 31,8 da risorse private. Intacture – sostengono i promotori – è la prima infrastruttura di questo tipo in Europa ad essere ubicata all’interno di una miniera ancora attiva: un cambio di strategia ambientale e territoriale significativo (nel nord Europa esistono infrastrutture tecnologiche di questo tipo collocate però all’interno di bunker di natura militare; nda) L’interno della miniera Tassullo La localizzazione offre una protezione naturale difficilmente eguagliabile, forte di 90 milioni di metri cubi di roccia, che garantiscono ai dati che saranno ospitati sicurezza fisica, elettromagnetica e idrogeologica . Non solo impianto tecnologico Il data center della Val di Non è stato concepito non solo come un’infrastruttura tecnologica di ultima generazione, ma come un polo di innovazione che connette dati, competenze e persone. L’infrastruttura – anche se impenetrabile per la sua collocazione – vuole aprirsi alla comunità, con spazi dedicati a eventi e progetti che coinvolgeranno persone e studenti. In linea con la mission dell’università, il nuovo data center sarà dunque un’agorà moderna che mira a favorire l’interconnessione tra innovazione e persone: uno spazio umano, propulsore di reti sociali e strumenti collaborativi per la comunità. In-Site ha progettato Intacture alla stregua di una città greca contemporanea, in cui si fondono tecnologia e umanità. Nella parte superiore, l’Acropoli moderna rappresenta l’infrastruttura tecnologica e le macchine, mentre nella parte inferiore, l’Agorà, è lo spazio pensato per l’uomo. Il masterplan del data center Il data center si compone di tre grandi ambienti: una parte esterna, un’altra ipogea con le gallerie della miniera e un elemento verticale, che nel linguaggio minerario è il fornello, che collega l’esterno all’interno ipogeo. Interno di fatto già realizzato con la presenza delle gallerie. Parla il progettista Pietro Matteo Foglio Infobuild ha intervistato il progettista, l’architetto Pietro Matteo Foglio, ceo di In-Site. Ecco cosa ci ha risposto. «Nel progettare Intacture abbiamo ragionato pensando che questo spazio non fosse solo per le macchine, ma diventasse un campus, uno luogo dove turismo e sviluppo culturale fossero progettati insieme ai centri di ricerca. Il nostro obiettivo è estendere i confini di ciò che un data center può essere, integrando tecnologia avanzata, sostenibilità e sviluppo della comunità. Volevamo creare una infrastruttura non solo funzionale, ma che interagisse con l’ambiente e il territorio. Intacture rappresenta il futuro del data management». La sala polifunzionale interna Grazie al clima alpino (siamo a 600 metri di quota), alla temperatura costante interna della miniera di 12° centigradi e all’energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili, Intacture sarà un data center efficiente dal punto di vista energetico. «L’infrastruttura è progettata per raggiungere un Pue (la potenza usata effettivamente; nda) considerevolmente più basso della media di mercato. Ciò si traduce in risparmio energetico, riduzione delle emissioni di CO2 e ridotto impatto ambientale. Intacture è infatti un Edge Data Center decentralizzato, che permetterà di gestire i dati vicino ai luoghi di produzione e utilizzo, riducendo la latenza e ottimizzando i costi di trasmissione». L’idea di realizzare un’infrastruttura ingegneristica di questo tipo nasce anni fa, da parte di chi ha in gestione la miniera; un’intuizione che nel tempo ha incrociato l’interesse di società che operano in questo particolare settore, con impianti per i quali sono previsti rigidi protocolli di gestione, esigenze di protezione e sicurezza e ridondanze impiantistiche a garanzia del funzionamento in ogni condizione. Lo spazio dove vengono conservati i server «Si è trattato di un’intuizione che ha incrociato da un lato persone dalla mentalità aperta e dall’altro le opportunità finanziarie del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che hanno garantito parte dell’investimento». Ma il progetto di Intacture non è stata un’operazione solo ingegneristica. Su questo punto, l’architetto Pietro Matteo Foglio ci tiene a far cogliere anche un altro approccio. Il lato della montagna che contiene il data center «Per me e per il mio studio il progetto rappresenta la sintesi tra processo ingegneristico e cultura umanistica, che si è manifestata nell’apertura al territorio di un’infrastruttura solitamente poco permeabile. Abbiamo ricercato, pur nei vincoli imposti, di collocare l’uomo, la persona, al centro del progetto, attraverso soluzioni architettoniche che richiamano l’apertura verso il contesto. Si tratta di un’opera che definirei di umanesimo digitale. Penso di esserci riuscito». In-Site È una società di ingegneria e architettura integrata specializzata nella progettazione e realizzazione di infrastrutture complesse. Con oltre 150.000 metri quadri di data center progettati e una potenza complessiva di 100 MW, la società si distingue per la sua capacità di integrare tecnologia, architettura e sostenibilità. Fondata nel 2006 a Milano dall’architetto Pietro Matteo Foglio (ceo e founder), insieme ai partner Giovanni Santambrogio (partner & director) e Roberta Stoppa (partner & HR manager), è specializzata nella progettazione integrata di data center con un’esperienza ventennale dell’intero processo costruttivo. Tra i principali clienti della società troviamo British Telecom Italia, Equinix, Novartis, IBM, KPNQ West, comune di Milano, Asco Tlc, Open Hub Med. In-Site ha progettato, realizzato e allestito su tutto il territorio nazionale data center e server room, disaster recovery, security operation center e network operation center. Fondata da professionisti con background in progetti integrati nell’ambito delle telecomunicazioni, In-Site oggi è composta da un team di 30 persone tra consulenti e professionisti. Scheda Progetto Intacture Località: Val di Non Progettazione: In-Site, Pietro Matteo Foglio Investimento: 50 milioni di euro Finanziamento: 18,4 milioni dal Pnrr e 31,8 da privati Partner: Trentino Data Mine, Università degli studi di Trento, Dedagroup, Gruppo GPI, Istituto Atesino di Sviluppo e impresa Covi Costruzioni. Inizio lavori: giugno 2024 Fine lavori: dicembre 2025 Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto