Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
La Forgiatura, che ha rappresentato per decenni l’eccellenza del settore metallurgico Italiano e internazionale, racchiude il fascino dell’architettura industriale storica valorizzata con le idee più innovative del design contemporaneo rendendo i diversi spazi altamente flessibili e facilmente adattabili alle esigenze dell’utente finale, garantendo allo stesso tempo un’elevata qualità di vita grazie a numerose aree verdi, a colline piantumate e ad un impianto geotermico carbon free, unico a Milano. L’intervento, per un investimento complessivo pari a circa 50 milioni di euro tra acquisto dell’area e lavori, è stato realizzato dall’impresa di costruzioni GDM SPA, che si è aggiudicata la gara di appalto nel luglio del 2009. I lavori sono stati ultimati ad aprile di quest’anno. Palazzina Raimondi L’edificio si articola su 8 piani fuori terra (due dei quali inseriti all’interno di una collina artificiale), con una superficie di circa 10.000 mq (compresa la collina sottostante). Le strutture sono concepite in modo tale che tutti i piani siano “appesi” ad un’elegante travatura reticolare, che corre lungo il perimetro degli ultimi due livelli. Questa particolarità, alla cui base stanno complessi calcoli strutturali e una notevole perizia costruttiva, consente di ottenere l’utilizzo di ampie metrature senza l’interruzione rappresentata dalle colonne portanti, garantendo così la massima flessibilità possibile. All’esterno l’edificio è caratterizzato da due elementi fondamentali: la facciata continua, che avvolge completamente la maglia strutturale consentendone la sua leggibilità anche dall’esterno; la “pelle” di rivestimento, che è costituita da un sistema di controllo della luce solare ottenuto tramite lamelle in alluminio preverniciato montate su una struttura leggera, ancorata all’edificio. Tale elemento è caratterizzato da un camminamento di ispezione, posto ad ogni piano, tramite una passerella costituita da un grigliato metallico. Con la stessa logica dell’edificio, la collina è pensata per essere autoportante; le travi metalliche che la compongono, incernierate tra loro tramite elementi di sezione cilindrica, formano un’unica grande cupola a maglia triangolare che poggia su setti perimetrali in cemento armato. Lo spazio contenuto all’interno, che gode di luce zenitale, è privo quindi dell’ingombro dei pilastri. Edificio Meccanica La struttura originaria viene mantenuta, operando un profondo taglio centrale, con andamento diagonale, che consente l’inserimento di una collina verde che sale verso l’edificio Raimondi. Nella parte terminale la collina presenta una cupola in vetro, come un diamante sfaccettato, che consente di illuminare gli spazi produttivi al suo interno e dalla quale si può accedere all’edificio stesso. L’involucro esterno dell’edificio è ripensato completamente: la facciata principale, sulla corte comune, è caratterizzata da un lungo portico in legno, chiuso da un grande portale che incornicia la parte di edificio con volta a botte. Sui prospetti interni, affacciati sulla collina, sono stati ricavati sei patii privati, ritmati da facciate in corten, che si presentano come veri e propri portali sulla collina. Le strutture esistenti rimangono a vista. Ogni unità internamente è caratterizzata da uno spazio a doppia altezza (fino a 10 mt) in parte soppalcato e da un patio privato che consente un’elevata illuminazione e aereazione degli interni e di affacciarsi direttamente sul verde. Edificio Tempra Insieme alla “Forgia” è sicuramente uno degli edifici più caratteristici grazie alla particolarità delle strutture esistenti, che nel progetto vengono mantenute integralmente e valorizzate il più possibile. Si tratta infatti di vere e proprie “cattedrali” in ferro, concepite con lunghe navate affiancate tra loro e con capriate metalliche in copertura. Esternamente l’involucro è delimitato da eleganti setti in cemento lisciato, intervallati da serramenti a tutta altezza che ritmano l’andamento verticale. I fronti sono realizzati con un sistema di facciata continua in vetro, a montanti e traversi, con andamento a fasce orizzontali. All’interno dell’edificio viene creato un grande patio sul quale si affacciano le 3 unità previste. La superficie “sottratta” dal patio, che si configura come un giardino condominiale interno, viene recuperata: anche in questo caso vengono realizzati ampi soppalchi interni con altezze intermedie superiori a 3 mt e che si affacciano sugli open space a tutta altezza. Le capriate in ferro esistenti sono valorizzate da questo gioco di volumi e dall’accostamento dei materiali: in particolare nella copertura gli elementi in ferro, verniciati di colore bianco ghiaccio, contrastano con il perlinato in legno soprastante. Edificio Forgia L’edificio può essere considerato il gemello della “Tempra”, condividendo con questa le stesse caratteristiche architettoniche. Qui però le strutture originarie hanno una maggiore imponenza sia per dimensioni che per altezza, ciò ha consentito di poter realizzare un interpiano interno oltre al soppalco. Sono infatti previste due unità costituite ciascuna da uno spazio a doppia altezza soppalcato, alto oltre 6 mt, e da una porzione di interpiano soprastante, con altezza media di circa 5 mt, che gode della presenza delle capriate in ferro esistenti. Entrambe le unità si affacciano su un patio interno caratterizzato da un ampio deck in legno e da una piccola “collina” verde. Particolare cura è stata prestata alla progettazione delle nuove strutture: come anche per tutti gli altri edifici “storici”, le nuove strutture si inseriscono in modo armonico affiancandosi alle esistenti, senza sovrastarle. Tutti i soppalchi e gli interpiani sono risolti con strutture metalliche realizzate da pilastri tondi (di sezione inferiore a 25 cm) e con travi reticolari disegnate sulla base dei profili metallici “originari”, per garantire continuità stilistica con il passato e ottenere grandi spazi interni, senza l’ingombro di pilastri intermedi. Edificio Tecnica E’ stato rispettato quasi integralmente il suo aspetto originario, cercando di valorizzare le facciate in muratura esistenti, caratterizzate da ampie finestre incorniciate da lesene in cemento armato. All’interno è stato ricavato un piano aggiuntivo, sfruttando le altezze disponibili, illuminato da ampi lucernari in copertura e impreziosito dalla presenza di un’ ampia terrazza posta al di sopra del vano scala che conduce al parcheggio interrato. L’edificio, situato nel cuore dell’area, è quello che più degli altri potrebbe accogliere attività di servizio e di interesse per l’intero condominio, quali ad esempio un ristorante e un asilo nido. Palazzina Uffici Pur mantenendo la struttura portante invariata, il nuovo rivestimento di facciata conferisce alla palazzina un’estetica in sintonia con gli edifici circostanti: esternamente le facciate sono caratterizzate da un serramento continuo suddiviso in fasce orizzontali (tre fasce per ogni piano per quattro piani fuori terra) e intervallate da lesene in legno lamellare. Questo gioco di superfici vetrate è opportunamente bilanciato da pareti opache che incorniciano le zone di accesso all’edificio. Sulla copertura è previsto un corpo architettonico aggiuntivo, posto in posizione asimmetrica rispetto all’edificio preesistente, in modo da creare un grande sbalzo in aggetto sull’ingresso principale da via Varesina. La parte aggiunta si presenta come un prisma sfaccettato, con diverse altezze e finiture: verso l’area condominiale è completamente vetrato, quasi a voler dialogare con il nuovo edificio di Via Raimondi, verso via Varesina invece è rivestito con lastre metalliche. All’interno dell’unità vengono ricavati un soppalco e un’ampia terrazza piantumata sull’angolo tra via Varesina e via Raimondi. L’intervento di Schüco Le grandi superfici di facciata realizzate con i sistemi Schüco sono elementi distintivi di tutto il complesso, offrendo agli utenti ampia luminosità e trasparenza. L’edificio principale di 8 piani fuori terra più quello interrato è caratterizzato dalla facciata a telaiSchüco USC 65 dove trovano collocazione ampie superfici vetrate protette dal frangisole fisso in alluminio dell’azienda tedesca. Per consentire un’aerazione di tipo naturale in facciata sono presenti le aperture a sporgere di tipo parallelo Schüco AWS 102 con movimentazione elettrica. Gli altri edifici del complesso mostrano un ottimo esercizio di risanamento in cui le strutture esistenti in acciaio vengono mantenute per divenirne il tratto distintivo. Le facciate realizzate con il sistema a montanti e traversi Schüco FW 50+ integrano superfici apribili a scomparsa Schüco AWS 106 e le facciate di tipo semistrutturale Schüco SFC 85 sostituiscono parte delle preesistenti strutture edili. Oltre ai prodotti di sistema, mirando a ottenere vetrate di particolari dimensioni, è stato studiato e realizzato uno speciale sistema di facciata con anima in acciaio rivestito con appositi profili estrusi. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto