Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
L’isola abitata più vicina a Venezia è Murano, che, grazie al sistema di trasporto pubblico, può essere considerata facente parte del quartiere storico del capoluogo. Simbolo della sua identità è la lavorazione vetraria resa possibile dalle fornaci che vennero trasferite dal Duecento su quest’isola per questioni di sicurezza: per questo, Murano è universalmente conosciuta come “l’isola del vetro”, ed è il punto di riferimento mondiale per la produzione di manufatti artistici di vetro di pregio. La storia delle Conterie Nata nel 1898 dall’unione di produttori locali che operavano nei pressi del Museo del Vetro e della Chiesa di San Donato, l’antica industria delle Conterie, produttrice di perle e perline (appunto le “conterie”), dopo la severa concorrenza orientale, è stata acquistata nel 1995 dal Comune di Venezia, che decide di avviarne il restauro, con l’obiettivo di realizzare una residenza studentesca e un complesso residenziale (entrambe oggetto di un concorso internazionale), un ampliamento del Museo del Vetro e delle attività artigianali e commerciali. Una parte del lotto è stata destinata privatamente ala costruzione di un hotel. Le Conterie, area industriale dismessa di Murano Il recupero progettuale Il recupero delle aree industriali dismesse è sempre più uno strumento per avviare operazioni più vaste di rigenerazione urbana, perché si tratta normalmente di aree di dimensione consistente, in posizione centrale o comunque strategica e con proprietà non frazionate. Il principale dibattito sulle possibili operazioni di recupero si possono ridurre schematicamente tra la conservazione dei manufatti e il loro adeguamento per accogliere funzioni ad esso compatibili, da una parte, e la demolizione completa con sostituzione con nuovi volumi dall’altra. Il connubio tra ciò che è stato ristrutturato e le nuove costruzioni Il caso delle Conterie dimostra che ci sono infinite soluzioni tra queste due alternative: infatti, si è scelto di trattare in maniera differente i due edifici che saranno denominati di seguito A e B: mentre per l’edificio B è stata prevista la conservazione delle capriate ad arco in cemento armato, l’edificio A verrà demolito, ad eccezione della facciata nord, tema principale del progetto. Il progetto, che rientra tra gli interventi della “Variante al P.R.G. per l’area delle Conterie di Murano”, si pone i seguenti obiettivi: la ricostruzione di un organismo di sedime e volumetria inferiori a quello esistente, il mantenimento, sul fronte nord, della facciata esistente e l’apertura di un sottoportico pubblico tra il nuovo campo a sud e calle delle Conterie, al fine di garantire una connessione tra le zone residenziali esterne e l’ambito dell’area delle Conterie. Uno dei passaggi tra i nuovi spazi Scopo del progetto è quindi, pur conservando la memoria dell’area industriale, quello di dare all’intervento la scala adeguata a un insediamento residenziale, con particolare attenzione alle relazioni con il contesto urbano circostante. Gli elementi che più hanno motivato le scelte progettuali sono riassumibili in: un’area di circa 120 m x 20 m, un fronte nord vincolato dalla facciata esistente con tre ordini di aperture, poste a un interasse di 5.10 m, un affaccio verso sud su un fronte continuo di circa 10 m di altezza su tutta la lunghezza, e una facciata costituita da due livelli di grandi archi sovrapposti. Gli archi delle facciate La facciata conservata La facciata, realizzata all’inizio del secolo, il più possibile in aderenza all’andamento spezzato del muro di perimetro lungo la calle delle Conterie, serviva ad ottimizzare l’uso dell’area disponibile, in modo di trovare un allineamento costante e regolare per realizzare la struttura dell’edificio. La lunghezza di 120 m, fuori scala rispetto alle dimensioni delle costruzioni circostanti, è ammortizzata dalla presenza di volumi in aderenza alla facciata che ne impediscono la percezione completa. L’edificio centrale tra le due ciminiere, di cui il piano di recupero consentiva la demolizione, è stato volutamente conservato e ristrutturato proprio a questo scopo. La facciata e il muro di confine sono collegati tra loro da pareti perpendicolari che de finiscono passaggi di attraversamento e di accesso agli alloggi e cortili privati a uso degli appartamenti del piano terra. Parte della facciata e del muro perimetrale conservati Le coperture Zintek Per la realizzazione delle coperture degli alloggi, è stato scelto lo zinco-titanio prodotto da Zintek, società veneziana con sede a Porto Marghera che da tempo si occupa di progetti di restauro conservativo. La decisione di ricorrere al laminato zintek® è stata dettata da due serie di motivi: da un lato le caratteristiche tecniche del materiale, che si è ormai affermato in ambito architettonico per la sua estrema versatilità, la resistenza agli agenti atmosferici e alla corrosione, l’efficacia nell’abbinamento a pacchetti di ventilazione che consentono di controllare il consumo energetico; dall’altro, le sue potenzialità applicative, che ne permettono l’adattamento a ogni genere di disegno progettuale. Le regolarità geometriche previste dal progetto, indispensabili per ottenere quell’effetto di alternanza tra pieni e vuoti che alleggerisce il complesso nel suo insieme e allo stesso tempo ne movimenta l’andamento, sono state sottolineate ed enfatizzate dall’uso dello zintek® e dalla sua applicazione secondo la tecnica detta “tedesca” (o “belga”) con giunto a listello, per marcare le giunture tra le lastre. Una dettagliata progettazione esecutiva e l’intervento di manodopera qualificata hanno permesso di ottenere installazioni precise e un risultato finale impeccabile. Coperture in laminato in zinco-titanio zintek® Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto