Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Un edificio degli anni Sessanta, già ristrutturato nel Duemila, cambia gli interni e la pelle esterna per ospitare nuovi uffici. E da mono, l’edificio diventa multi-tenant. L’intervento di Degw e L22 Urban&Building rivalorizza il patrimonio immobiliare a cura di Pietro Mezzi L’edificio di viale Sarca 222 a Milano dopo il restyling Indice degli argomenti: Il progetto di Degw e L22 Urban&Building La ristrutturazione degli interni L’edificio prima del lifting Il risanamento edilizio Parla l’art director Un immobile degli anni Sessanta di viale Sarca 222 alla periferia nord di Milano, già ristrutturato negli anni Duemila viene rinnovato sia negli interni che nelle facciate. La nuova scansione di moduli di facciata, una trama di cornici metalliche e di elementi vetrati, mostra oggi un edificio dinamico e luminoso. Il progetto di Degw e L22 Urban&Building La ristrutturazione, firmata dalla società di progettazione integrata Lombardini22, nasce dall’interno, dall’intervento di riqualificazione dell’ingresso e della corte, compiuto da Degw. Il restyling ha riguardato anche la corte interna E’ seguita poi la realizzazione di un nuovo rivestimento esterno, progettato da L22 Urban & Building, che valorizza la scansione dei moduli in facciata e detta il ritmo di pieni e vuoti. Le cornici metalliche vetrate della nuova facciata L’edificio, composto di tre piani fuori terra, è interamente destinato a laboratori e uffici. Il piano interrato è invece occupato da un’autorimessa e dai locali tecnici. La ristrutturazione degli interni Gli interventi di riqualificazione dell’ingresso hanno riguardato la realizzazione di un nuovo accesso più comodo e luminoso, all’insegna delle parole chiave della progettazione d’interni: identità, eleganza, sosta e respiro. Il listelli in legno sono un segno distintivo della progettazione degli interni Una pannellatura di leggeri listelli lignei conduce ospiti e visitatori dall’ingresso alla reception, dove il gioco degli elementi in legno è ripreso come segno distintivo nella zona in cui è stato posizionato il bancone della reception: bianco con un inserto ligneo, a richiamare il filo rosso rivolto all’accoglienza. L’ingresso del palazzo dopo la ristrutturazione La tonalità grigia di arredi e rivestimenti crea un immediato legame con la facciata e con la corte interna, riprogettata ex novo come luogo di aggregazione di tutto l’edificio e concepita come estensione naturale del nuovo ingresso e della sua atmosfera, ora calda e accogliente. La corte interna dopo l’intervento di riqualificazione L’edificio prima del lifting Le facciate esterne dell’immobile presentavano un basamento rivestito in lastre di grès, colore grigio antracite, e si sviluppavano con un’alternanza ritmica di lesene verticali e porzioni in muratura, di colore grigio chiaro e serramenti. Al basamento si aggiungeva un secondo livello esterno di pannelli vetrati disposti a scacchiera su tutti i fronti e ancorati alla facciata in muratura mediante rotules in acciaio. La colorazione delle facciate era in grigio chiaro, con un forte contrasto con il basamento e contribuendo a rendere visibili crepe e danneggiamenti degli intonaci. Il risanamento edilizio L’intervento ha riguardato il risanamento degli intonaci, la pulizia e la tinteggiatura di tutte le porzioni opache a vista con un colore grigio scuro, in continuità con il basamento. Intorno a ciascun pannello vetrato è stata installata una cornice metallica dello stesso grigio scuro della facciata, che ha reso dinamica la superficie ritmata secondo una cadenza di pieni e vuoti. Inoltre, per aggiungere luminosità sono state utilizzate delle pellicole riflettenti. Le cornici metalliche vetrate della nuova facciata dell’edificio I lavori sono anche consistiti nella rimozione di alcuni elementi decorativi metallici che, senza rispondere ad alcuna funzione, erano dislocati sui quattro fronti. Il portale di ingresso sul fronte sud è stato poi mantenuto di colore bianco per meglio identificare l’ingresso principale all’edificio, di per sé poco visibile in quanto laterale alla strada di accesso. L’intervento ha dato maggiore carattere all’articolazione delle facciate rendendo l’immagine complessiva più attuale e affine agli edifici circostanti, con cui l’architettura rinnovata si integra nella colorazione e nei materiali. Parla l’art director «È un progetto che nasce dall’interno – spiega Alessandro Adamo, director di Degw e partner Lombardini22 -. Ci siamo concentrati per prima cosa sugli interni, frazionando gli spazi e cercando di aumentarne la funzionalità. Poi siamo passati alla pelle, che volevamo fosse riconoscibile dalla strada. è stato fatto un vero e proprio lifting alla facciata, un rinnovamento per creare una texture diversa, movimentata. Volevamo dare una nuova immagine al building, curando anche gli spazi esterni, come la corte. Da building mono-tenant molto connotato con il brand (il palazzo era la vecchia sede di Prysmian; nda), è diventato un building multi-tenant, aumentandone il valore sul mercato. Con questa operazione abbiamo contribuito a rivalorizzare il patrimonio immobiliare della proprietà. Abbiamo inoltre collaborato con uno dei nuovi tenant, Prometeon, di cui abbiamo realizzato il fit-out degli uffici». Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto