Museo del Novecento

L’intervento per la realizzazione del Museo del Novecento ha previsto la demolizione dei volumi interni dell’Arengario, preservando le facciate esistenti da restaurare.Museo del NovecentoIndice:

Gli scavi, eseguiti per poter ricostruire i nuovi volumi previsti nell’area del cortile interno, hanno portato alla luce numerosi manufatti di epoca medievale e romana.

La Soprintendenza per i Beni Archeologici ha provveduto al rilievo dei reperti storici, alcuni dei quali sono stati restaurati e riproposti all’interno del museo.

Nello spazio vuoto all’interno dell’edificio sono state costruite le strutture orizzontali e verticali che hanno definito il percorso museale.Interni del museoI collegamenti verticali sono stati realizzati con impianti elevatori, scale mobili e una rampa di forma elicoidale, contornata da una vetrata curvilinea, che caratterizza la parte di edificio prospiciente piazza Duomo.

Una particolarità dell’intervento è stato il ripristino del collegamento interrato già esistente, che permette di raggiungere il museo direttamente dalla metropolitana.

Il progetto del Museo del Novecento

La trasformazione del Palazzo dell’Arengario in Museo del Novecento, a cura di Italo Rota e Fabio Fornasari, si è posta quale obiettivo fondamentale l’organizzazione all’interno del contenitore storico di un sistema museale semplice e lineare, che permettesse di ottimizzare l’utilizzo degli spazi a disposizione e di restituire un’immagine forte e attraente all’edificio e alla nuova istituzione, così da trasformarlo in uno dei luoghi privilegiati della cultura a Milano.

Nello spazio verticale della torre, è stato inserito un sistema di risalita verticale con una rampa a spirale che dal livello della metropolitana raggiunge la terrazza panoramica affacciata su piazza Duomo.
Lo scalone, la terrazza e lo splendido balcone coperto faranno parte di un percorso che offre su Piazza Duomo una visione particolare ai milanesi e ai turisti.

L’edificio dell’Arengario è direttamente collegato al secondo piano di Palazzo Reale tramite una passerella sospesa.

Questo “pontile”, discreto e minimale non è semplicemente un ponte tra due edifici, ma anche un modo di scoprire l’affascinante stratificazione storica dei palazzi dell’area compresa tra via Rastrelli e piazza Diaz.

www.museodelnovecento.org

Gyproc Saint-Gobain per il Museo del Novecento

Sui nuovi tramezzi e su tutte le murature esistenti in mattoni – spesso notevolmente degradate – è stato applicato l’INTO ALFA, un premiscelato della linea Ecovic con caratteristiche certificate di ecocompatibilità.

Ideale negli interventi di ristrutturazione, INTO ALFA è un intonaco particolarmente indicato per applicazioni in forti spessori perché evita cavillature, crepe e fessurazioni grazie alle sue proprietà di lavorabilità e resistenza meccanica superiori ai tradizionali prodotti calce-cemento per interni.

Nella parte espositiva del palazzo dell’Arengario l’ampia gamma di soluzioni a secco Gyproc ha contribuito alla realizzazione del nuovo progetto museale, permettendo di raggiungere sempre elevate prestazioni tecniche e notevole resa estetica.

Le lastre speciali FIRELINE 13 e LISAFLAM 15 assicurano la corretta protezione antincendio di pareti e controsoffitti a membrana nei locali filtri; alcune contropareti tecniche, applicate in aderenza a vecchie aperture non più necessarie, oscurano la luce naturale e aumentano così le superfici espositive.

Nelle zone di collegamento tra il piano della metropolitana e il museo, la combinazione di lastre in gesso fibrato RIGIDUR e di lastre con barriera al vapore permette di aumentare la solidità e la resistenza all’umidità delle pareti, mentre all’ingresso della rampa elicoidale alcuni controsoffitti in lastre Gyproc dall’andamento curvilineo riprendono il disegno originario a “cassettoni” dell’edificio preesistente.


AdermaLocatelli Group

AdermaLocatelli Group – ha realizzato gli impianti di accesso per la manutenzione delle facciate del nuovo Museo.

L’impianto progettato è composto da un tratto di monorotaia di 12 metri di lunghezza, che serve la facciata continua rivolta in direzione di Palazzo Reale, e da un binario di copertura, che si sviluppa per una lunghezza complessiva di 12 metri, per la gru a braccio telescopico che permette l’accesso alle restanti facciate.

Gli impianti sono realizzati, rispettivamente, con prodotti Rostek e Cox Gomyl, partner internazionali di AdermaLocatelli per quello che concerne i sistemi di accesso.

La trasformazione del Palazzo dell’Arengario in Museo del Novecento curata da Italo Rota e Fabio Fornasari, ha avuto tra i suoi obiettivi, anche quello di restituire un’immagine forte e attraente all’edificio, trasformandolo in uno dei luoghi privilegiati della cultura a Milano – afferma l’Arch. Paolo Valera, Amministratore Delegato di Aderma s.r.l, la società del gruppo AdermaLocatelli che si è occupata dell’installazione degli impianti -. I sistemi di accesso che abbiamo progettato e installato permettono di avere un accesso il più comodo e funzionale possibile alle facciate, per la loro pulizia e manutenzione, ma nello stesso tempo si integrano armoniosamente con l’architettura dell’edificio, senza intaccarne la pulizia delle linee visive“.



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