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Il nuovo Munchmuseet si configura come un’imponente torre in acciaio riciclato dedicata al grande pittore scandinavo Edvard Munch a cura di Fabiana Valentini Photo: Ivar Kvaal Indice degli argomenti: Una torre verticale, 11 sale espositive e tutto il lavoro di Munch Un edificio contemporaneo e ad impatto zero Estudio Herreros firma il progetto del nuovo Munchmuseet di Oslo, il più grande museo al mondo dedicato all’opera e al genio di Munch. 13 piani per circa 60 metri d’altezza: una struttura imponente pronta ad accogliere il vasto lavoro di uno dei più grandi talenti del modernismo scandinavo. L’edificio, un’alta torre che svetta sullo skyline della città di Oslo, riflette la personalità di un artista come Munch. Un gigante dell’arte che ha sfidato le regole convenzionali ed è riuscito ad esprimere in modo unico una natura drammatica e lirica. Il suo lavoro farà da apripista all’espressionismo, la corrente artistica europea dei primi del ‘900 che spazzerà via il naturalismo e l’impressionismo per imprimere un tocco più intenso, violento ed espressivo all’arte. Photo Einar Aslaksen Una personalità “sui generis” come quella di Munch ha spinto Estudio Herreros a definire un’architettura dalla forte presenza. “Ok, eccomi qui. Conservo l’eredità dell’artista più importante della Norvegia e guardo incantato Oslo e il fiordo perché è la città e i suoi sogni che mi hanno costruito”. È Juan Herrero, socio fondatore dell’omonimo studio di architettura, a pronunciare queste parole. Herreros, insieme al partner Jens Richter si è occupato della progettazione della struttura museale a Bjørvika. La prima pietra del Munchmuseet è stata posata nel 2016 e l’architettura è stata ufficialmente inaugurata lo scorso 22 ottobre. L’idea progettuale alla base del lavoro di Estudio Herreros è stata quella di creare un “museo verticale” in cui le funzioni principali seguono la struttura verticale . L’alta torre affacciata sui fiordi offre oltre 26.000 metri quadrati di spazi espositivi che si snodano in 13 piani per culminare nell’ultimo ambiente che offre una vista suggestiva sulla città. Una volta chiuso il museo di Tøyen, è finalmente arrivato il momento di scoprire le opere e il mondo personale di Munch nella nuovissima e contemporanea sede di Bjørvika. Una torre verticale, 11 sale espositive e tutto il lavoro di Munch Il percorso museale si muove lungo 11 sale espositive che includono le opere chiave dell’artista come L’Urlo e Alma Mater. Il nuovo spazio accoglie la grande eredità artistica che Edvard Munch ha deciso di donare alla città di Oslo: alla sua morte, nel 1944, l’artista ha lasciato un patrimonio di circa 27 mila opere d’arte, lettere, fotografie, disegni e molto altro. Il Munchmuseet segna un record importante: è una delle strutture museali più grandi al mondo dedicate ad un solo artista. Photo Einar Aslaksen Ma il museo è molto di più: l’edificio ospita anche spazi per conferenze e concerti, una spettacolare terrazza panoramica, bar, ristoranti, zone lounge e un bookshop. Da spazio museale ad hub culturale: l’ambiente del Munchmuseet si configura come un luogo poliedrico dedicato alla cittadinanza. I visitatori potranno tuffarsi in un viaggio unico nella ricca collezione museale: gli spazi della galleria sono stati progettati per ospitare opere di scale molto diverse tra loro. Gli architetti hanno predisposto ampi spazi (come quello dedicato al murale Alma Mater, opera di 11,5 metri di larghezza) e ambienti più intimi dove presentare opere di formato più ridotto. “La diversità degli spazi della galleria distribuiti su un numero ancora maggiore di piani consente ampie variazioni nell’altezza del soffitto e nelle dimensioni delle stanze” sottolinea il team di Estudio Herreros. Una delle sale del Museo. Photo Einar Aslaksen L’obiettivo degli architetti è che i visitatori scoprano le opere del grande artista, ma anche Oslo e la sua storia. Come sottolinea Jens Richter: “La facciata darà a MUNCH una presenza enigmatica e in continua evoluzione nella baia di Bjørvika, riflettendo le straordinarie condizioni di luce di Oslo che cambiano costantemente durante il giorno e durante le diverse stagioni”. L’edificio, che si affaccia sui fiordi nel vivace quartiere di Bjørvika, diventa simbolo di una nuova città rivolta verso il futuro. Un edificio contemporaneo e ad impatto zero La facciata del Munchmuseet non passa di certo inosservata: la torre di 60 metri è avvolta da pannelli riflettenti e perforati realizzati in alluminio riciclato. L’involucro lo rende perfettamente visibile e riconoscibile nello skyline di Oslo. Il tema della sostenibilità, del riciclo e del risparmio energetico sono stati centrali nel lavoro dell’Estudio Herreros. Il museo dedicato a Munch, progetto di punta per la città di Oslo, è stato realizzato seguendo i criteri FutureBuilt. Per rientrare nel decalogo FutureBuilt è necessario che gli edifici dimezzino le emissioni di gas serra rispetto alle architetture convenzionali. Juan Herreros sottolinea che “L’edificio, il suo approccio concettuale e i suoi sistemi costruttivi, vuole essere un’espressione degli impegni collettivi della società norvegese nei confronti dell’ambiente, facendo eco alle sue sfide attuali e al desiderio di innovazione che avanza con fiducia verso un futuro migliore”. Photo Einar_Aslaksen Ventilazione parzialmente naturale, finestre di alta qualità sono solo alcuni dei dettagli studiati dagli architetti per ottenere il massimo in termini di risparmio energetico. L’edificio è suddiviso in due “parti”: una zona statica e una più dinamica. Il museo è dotato di camere d’aria per controllare la temperatura e l’umidità nei punti di transizione tra le due zone dell’edificio. Molte delle scelte di Estudio Herreros sono determinate dal clima. Ma c’è di più: il museo dedicato ad Edvard Munch è stato costruito impiegando materiali innovativi come il calcestruzzo a basso tenore di carbonio e acciaio riciclato. L’utilizzo di materiali riciclati soddisfa gli standard Passivhaus per la costruzione di architetture rispettose dell’ambiente. Img by estudio Herreros Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto