Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Fuori, metallo, dentro, cioè all’intradosso, legno lamellare. Tutto con una struttura portante curvilinea che definisce una forma architettonica integrata nel paesaggio urbano e naturale circostante. A Caldonazzo, provincia di Trento, l’ampliamento di una stazione di servizio di carburante, con annesso bar tavola calda, è ampliato nelle volumetrie per ospitare anche un’attività di officina meccanica, con funzione di centro di revisione per le automobili; in più, adiacente a questo è realizzato anche un nuovo edificio che ospita l’abitazione del proprietario e un magazzino. La struttura elaborata riprende le tipologie tradizionali di costruzione ma impreziosendole con una copertura curvilinea elaborata e ad alte prestazioni: un pacchetto che parte dalle travi armate di legno lamellare (rinforzate da un’armatura con una o più barre metalliche su tutta la lunghezza) e arriva a chiudere con le lastre metalliche di lamiera grecata dotate di strato isolante termoacustico. Il progetto è della società di ingegneria Armalam di Pergine Valsugana (TN), dei progettisti Claudio Cattich e Luca Gottardi. Della costruzione è stata incaricata l’impresa Ires Costruzioni di Trento. L’edificio è strutturato secondo diverse zone: la zona che riguarda l’officina è costituita da travi curve a sezione doppia, curvate verso l’alto, con una lunghezza di carico di circa 12 m e con travetti orditi in direzione ortogonale con passo di 1 m. Poi c’è la zona collocata all’altezza dell’abitazione, dove sono state utilizzate travi a sezione doppia alle quali è appeso il soppalco con tiranti d’acciaio; quindi queste travi reggono sia il tetto che il soppalco, appeso all’orditura principale superiore. Su questa struttura si appoggia la stratigrafia del pacchetto di copertura, composto – dall’interno all’esterno – da perline di abete da 2 cm di spessore, da uno strato di freno vapore, dall’isolante, da una guaina impermeabilizzante e dal manto di copertura di lastre grecate di alluminio con strato di poliuretano integrato. Il resto delle strutture è in cemento armato con tamponamenti convenzionali. La copertura La scelta di rivestire il lato esterno della copertura con lastre di alluminio della linea Tek 28 di Alubel è legata alle caratteristiche del prodotto, che consentono di elevare resistenza, comfort e lunga durata del manufatto. Si parla infatti di vantaggi come: riduzione del rumore da impatto diretto di pioggia e grandine, con il miglioramento del comfort acustico interno; riduzione dell’effetto condensa con la circolazione dell’aria sottomanto che preserva l’isolamento termico dai ristagni di umidità e condensa, soprattutto in inverno, e dal surriscaldamento interno dei locali dovuto all’effetto del sole nei mesi estivi (effetto tetto caldo-ventilato); ottima pedonabilità nel caso della manutenzione senza ammaccature; riduzione dei danni da grandine; eliminazione dei ponti termici con l’isolamento dell’intradosso della lamiera e dei rischi di corrosione galvanica delò materiale prodotta dal contatto fra metalli diversi, separati fra loro dallo strato di poliuretano. In un mese di tempo, le lastre grecate e isolate termoacusticamente Alubel Tek28 sono state posate in opera da squadre composte da due operatori, semplicemente posizionando il prodotto e graffettandolo, con un processo di posa rapido e pulito che ha sfruttato le proprietà del prodotto. Le prestazioni In un ambiente climatico come quello della provincia trentina, scegliere un sistema come Tek28 ha portato a realizzare una copertura altamente performante, in grado di integrare lunga durata all’azione degli agenti atmosferici (pioggia, vento e neve in primis, ma anche i forti carichi inquinanti nell’aria) e durabilità elevata sia del manto sia del substrato di poliuretano espanso con alta densità da 60 kg/m3 e spessore costante di 10 mm, perfettamente aderente al metallo e indissolubile dalla lastra nelle consuete applicazioni di utilizzo. I posatori – della ditta specializzata Plantschner – hanno prestato attenzione a rispettare alcune semplici regole per effettuare una posa corretta del prodotto, in particolare rispetto alla collocazione precisa delle onde e delle aree destinate alla sovrapposizione dell’elemento contiguo e delle lastre sottostanti libere dal rivestimento di poliuretano, in modo che questo rimanga continuo nelle giunzioni all’intradosso e senza problemi di tenuta all’acqua della copertura, lungo i fianchi delle lastre e sulla connessione di testa. La rigidezza di ogni lastra Alubel Tek28, con la possibilità di camminarvi sopra in caso di manutenzione, è garantita dalla natura composita del prodotto con l’integrazione fra la lamiera e l’isolante; una caratteristica di resistenza che non ha compromesso la possibilità di lavorare le lastre con tacchettatura per raggiungere la curvatura adatta e seguire l’andamento fluttuante della struttura sottostante di legno lamellare, garantendo nel contempo l’unitarietà dello strato isolante in ogni punto del manto. L’altro fattore chiave nella scelta e nell’applicazione del sistema Tek28 è relativo alle proprietà fonoisolanti, particolarmente importante per gli spazi destinati all’abitazione. La struttura elastica a celle del poliuretano assorbe e riduce fortemente i rumori aerei, a partire da quelli provocati dall’impatto sulla copertura di pioggia e grandine, mentre l’accoppiamento di materiali e spessori diversi (metallo e poliuretano) riesce a limitare il passaggio delle vibrazioni provocate dai rumori e le trasforma in un aumento di calore infinitesimale, pronto per essere dissipato dal sistema. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto