I nuovi luoghi del lavoro

Grandi vetrate, interni sul modello residenziale e funzionali spazi comuni: ecco gli uffici del futuro dove sarà più bello lavorare. Il progetto dello studio di Antonio Citterio e Patricia Viel dell’edificio per uffici Nove di Monaco di Baviera, realizzato in uno dei suoi quartieri più promettenti, fa riflettere sull’importanza degli spazi comuni, anche negli ambienti di lavoro, e sulla qualità dei materiali da costruzione. Perché in un luogo che ci fa sentire a nostro agio riusciamo anche ad ottenere profitti lavorativi migliori.

di Claudia Capperucci foto di Rainer Taepper

Chi concepisce la qualità di vita come variabile soggetta e dipendente dall’estetica degli spazi che abita non può prescindere dai luoghi del lavoro, dove passiamo la maggior parte della giornata e una gran parte della nostra esistenza. Per molti architetti un ambiente lavorativo realizzato con particolari criteri estetici favorisce le relazioni professionali e potenzia la produttività. È anche per questa forma mentis che lo studio di Antonio Citterio e Patricia Viel ha vinto il concorso internazionale di architettura indetto per la progettazione dell’edificio per uffici Nove di Monaco di Baviera, nel moderno quartiere Arnulfpark, una zona urbana per anni tecnica, utilizzata per la gestione dei treni (essendo in prossimità della stazione) e oggi riportata a nuova vita, con servizi, hotel di design ed edifici firmati.

Nove, non solo uffici

Nove è uno di questi, un edificio pensato per ospitare principalmente uffici (per un totale di 1.300 posti di lavoro), ma non solo. Al piano terra, si trovano un ristorante e un bar, negozi, showroom e aree per conferenze. Due grandi patii sono disponibili per tutti gli utenti dell’edificio: uno con giochi d’acqua e aree riunioni informali e uno in spirito più flemmatico e contemplativo, secondo il progetto del noto paesaggista svizzero Enzo Enea. Sull’attico sono state concepite speciali aree ufficio con terrazze e giardini pensili e sul tetto è stato posato un ampio manto verde.

Una planimetria, angolare con due cortili interni e sette file di scale a fare da raccordo all’interno dell’edificio ne sintetizzano la forma e la disposizione. Un atrio coperto e vetrato di 23 m di altezza, cuore del progetto che collega le varie unità funzionali al piano terra.

L’intelaiatura delle finestre è scandita da una griglia di 1,35 m (per pareti divisorie interne), con finestre che si aprono ogni due moduli. Inoltre un sistema di accesso molto semplice e flessibile. Anche gli ambienti interni di ufficio possono variare da singole unità di 400 mq, sullo stesso piano o occupare diversi piani. A coloro che utilizzano più di 2.400 mq, il progetto consente l’assegnazione di una scala indipendente e un accesso dedicato al piano terra e al livello del parcheggio.

Le cornici esterne in profili di alluminio anodizzato oro-bronzo definiscono l’aspetto elegante della facciata, stabilendone il carattere prezioso e il senso di leggerezza. Al contrario, la facciata interna integra profili in pietra e bronzo scuro. Il carattere rappresentativo dell’edificio viene sottolineato dalla generosa disposizione attorno all’atrio, dai suoi mobili che portano la firma di Antonio Citterio per Vitra, Flexform e B&B Italia, oltreché dal carattere pubblico dei quattro ingressi principali e dai materiali pregiati.

Tra questi anche la pietra di Vicenza dell’azienda italiana Grassi Pietre, che illumina l’edificio: circa 4.000 mq della Pietra del Palladio, nella declinazione Grigio Alpi, sono stati utilizzati per la parete ventilata, elegante rivestimento delle aree comuni dei vari piani del palazzo e per diverse altre zone di stazionamento e passaggio, come nelle aree di accoglienza e riunione (con funzioni plurime), lungo gli eleganti corridoi e nei vani degli ascensori.

“Un edificio per uffici innovativo ed elegante che unisce l’interior design e l’architettura per fornire generose aree comuni in una struttura che considera l’atrio vetrato a tutta altezza come il suo nucleo principale. Rivestito nel sistema regolabile in bronzo dorato delle lamelle della feritoia e delle schermature solari esterne, la facciata offre un involucro elegante per un interno luminoso e sereno. Gli arrangiamenti spaziali degli spazi interni invitano alla collaborazione, agli incontri casuali e al relax, mentre i piani superiori sono riservati alla tranquillità del lavoro. Cortili interni, giardini e terrazze scorrono dolcemente negli spazi degli uffici, fornendo un ambiente unico, flessibile e piacevole”, si legge sul sito dello studio Citterio – Viel.

Ancora due riflessioni importanti da questo progetto: le grandi vetrate che fluidificano il dialogo con gli esterni ci fanno capire quanto sia importante mantenere un canale con il mondo che ci circonda anche quando la nostra attenzione è prevalentemente focalizzata sulla produttività: guardare all’esterno serve sempre a ricaricarci. Lo stesso vale per la progettazione degli interni, fin ora sottovalutata negli ambienti professionali: secondo gli architetti interni ed esterni si equiparano in valore e importanza.

Il progetto è il simbolo della concezione moderna del lavoro e riflette nei suoi spazi i termini di “smart working” e di “mobilità del lavoro”

Appena nato l’edificio Nove, ha già ottenuto due riconoscimenti: il LEED Platinum (Leadership in Energy and Environmental Design) e il premio European Property Award, destinato alle imprese operanti nei settori immobiliari per la categoria “Miglior sviluppo di edificio adibito ad uffici”. Il primo evidenzia il carattere di green building di Nove: materiali riciclati e responsabilmente utilizzati, comfort per l’utente finale grazie a sistemi di tecnologia edilizia sostenibile e ottimo feedback sulla mobilità grazie ai parcheggi per le biciclette. La facciata completamente vetrata, inoltre, offre una tecnologia all’avanguardia con schermatura solare esterna attraverso lamelle in alluminio regolabili.

 

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