Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Prendono vita le nuove serre dell’orto botanico di Padova all’insegna di tecnologia e innovazione: il più antico orto botanico universitario del mondo si innova per tecnologia e ingegno grazie anche a un team di aziende che ha reso realtà l’ambizioso progetto dell’architetto Giorgio Strappazzon: un mix di architettura avveniristica, app, greentech e laboratori di ricerca. LE SERRE L’edificio che ospita le nuove cinque serre si presenta come un unico piano di vetro, lungo 100 metri e alto 18, grazie alla messa a punto di un nuovo sistema di fissaggio delle lastre che non prevede profili esterni. I pannelli prodotti da Veneto Vetro sono stati fissati con speciali piccoli tasselli Fischer, gli FZP-G, che infatti non prevedono forature passanti. La superficie dedicata alle piante passa così da 22mila a 37mila metri quadrati. L’architettura, di forte impatto visivo, si posiziona in un contesto di altissimo valore storico, collegando visivamente il complesso di Santa Giustina e Sant’Antonio, e reinterpretando le regole compositive dell’impostazione cinquecentesca dell’antico Hortus cintus. La suggestione offerta ai visitatori è amplificata da specchi d’acqua, laghetti tropicali e cascate; elemento che è il leitmotif del Giardino della biodiversità. Il nuovo edificio si è guadagnato il soprannome di “Giardino delle meraviglie” non solo per la sua maestosa bellezza ma anche per il grado di innovazione. Come spiega il progettista, è stato «concepito come una grande foglia che respira, che produce ossigeno, che si apre e si chiude per regolare la sua temperatura». Una app rileva e interpreta i valori di ossigenazione e temperatura delle piante e crea il clima corretto. «Un edificio a impatto zero sull’ambiente, che purifica l’aria e ottimizza le risorse» dato che forma, articolazione degli spazi e materiali sono ottimizzati per sfruttare al massimo l’apporto dell’energia solare, recuperare le acque piovane e garantire l’autosufficienza energetica e idrica. Anche l’inquinamento atmosferico è considerevolmente abbattuto da una nanotecnologia applicata sulle superfici interne ed esterne. I pannelli opachi sono rivestiti con un composto fotocatalitico che sfrutta i raggi ultravioletti per dar luogo a una reazione chimica (si stimano150 metri cubi per metro quadro ripuliti dagli agenti inquinanti ogni giorno). Lo stesso Renzo Piano durante una visita ha definito il nuovo edificio “un vero miracolo”. Doveva essere pronto in massimo 3 anni, in tempo per Expo 2015, e così è stato. È stato rispettato anche il budget di 20 milioni di euro «per portare avanti i nostri piani abbiamo trovato soluzioni adatte ai mezzi a disposizione e ce l’abbiamo fatta» conferma con orgoglio Strappazzon. L’inaugurazione del 15 settembre 2014 apre le porte di questo nuovo polo d’attrazione con una previsione di 250mila visitatori nei prossimi due anni. LA GALLERIA VETRATA Il Giardino delle meraviglie è, come sintetizza il rettore Giuseppe Zaccaria, “storia, soluzioni tecnologiche e innovazione”. Durante la visita all’interno delle serre i visitatori ammireranno le 1.300 specie vegetali secondo la tematica del rapporto uomo/natura. Le informazioni saranno sì veicolate in forma digitale, grazie alla app sviluppata da H-art con tecnologia iBeacon, ma anche rese spettacolari da decine di pannelli espositivi in vetro temperato di grandi dimensioni realizzati da Veneto Vetro con stampa digitale Cromoglass. La scelta dell’allestimento in vetro stampato è ecologica ed efficiente perché in grado di resistere alle difficili condizioni climatiche delle serre e, al tempo stesso ridurre al minimo i riflessi. La continuità dell’immagine stampata e la sensazione che i vetri siano sospesi nel vuoto sono rese possibili dall’uso di tasselli Fischer, gli FZP-G, che non prevedono forature passanti. «Questo orto botanico – spiega Telmo Pievani, filosofo delle scienze biologiche – è un grande viaggio nel rapporto tra l’uomo e le piante. Di come l’uomo abbia influito sul loro sviluppo e di come anche esse abbiano determinato lo sviluppo dell’uomo». Questo progetto è un caso esemplare di come si possa innovare su tutti campi. Orto Botanico di Padova 2 Orto Botanico di Padova 3 Orto Botanico di Padova 4 Orto Botanico di Padova 5 Orto Botanico di Padova 6 Orto Botanico di Padova 7 Orto Botanico di Padova 8 Orto Botanico di Padova 9 Orto Botanico di Padova 10 Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto