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L’ammodernamento dell’Irccs di Genova sta per iniziare. Si parte con le demolizioni, poi con la costruzione ex novo del padiglione Zero. Quattro le fasi delle operazioni, che si concluderanno nel 2030. Un intervento del valore di 180 milioni di euro frutto del partneriato pubblico-privato. La concessione aggiudicata al RTI Zena Project, guidato dalla Cmb di Carpi A cura di: Pietro Mezzi Mappa dell’ospedale Gaslini al 2030 (credits, cantierenuovogaslini.org) Indice degli argomenti Toggle I lavori di ammodernamentoIl partenariato pubblico-privatoLe quattro fasi dell’interventoIl coinvolgimento degli stakeholder Partiranno a giorni i lavori di demolizione di alcuni fabbricati per la costruzione del padiglione Zero del nuovo ospedale Gaslini di Genova. Dopo la firma dell’accordo di concessione avvenuto lo scorso 23 ottobre tra l’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Giannina Gaslini e la società di progetto concessionaria Zena Project, è arrivata l’ora del via ai lavori di cantiere. È Zena Project – il raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Cmb di Carpi, insieme a Mieci del Gruppo Renovit, società italiana di efficienza energetica e Arcoservizi, società controllata da Cmb e specializzata nel campo gestione del calore – a essersi aggiudicata la concessione per la costruzione e la gestione dell’ammodernamento del nosocomio genovese. Il progetto prevede una profonda riorganizzazione funzionale dell’intera struttura per garantire un ospedale efficiente e tecnologicamente avanzato, all’altezza del ruolo di istituto di ricerca scientifica. I lavori di ammodernamento I lavori consistono nella realizzazione ex novo del padiglione Zero (che ospiterà le funzioni ad alta intensità di cura), la manutenzione straordinaria e la rifunzionalizzazione di cinque padiglioni storici, che verranno riorganizzati dal punto di vista funzionale, e la gestione dei servizi di hard facility management, compresa la fornitura dei vettori energetici. La costruzione del padiglione Zero rientra nella prima fase di intervento del nuovo nosocomio genovese (render, CMB) L’ospedale pediatrico Gaslini ha una lunga storia alle spalle, iniziata negli Anni ’30, ed è attualmente suddiviso in 20 differenti padiglioni, oggi non più adeguati a rispondere alle esigenze di una sanità moderna, basata su strutture organizzate per intensità di cura e su risorse comuni. La soluzione prevista dall’istituto e fatta propria dal progetto prevede la costruzione, al centro dell’ospedale storico e nella parte alta della collina, del nuovo padiglione ospedaliero, questo grazie alla demolizione di due padiglioni esistenti: in questo modo sarà possibile collegarlo agli attuali padiglioni centrali per costituire l’ambito ospedaliero per acuti. Il partenariato pubblico-privato Il nuovo Gaslini rinasce grazie a un complesso progetto di innovazione tecnologica, organizzativa e funzionale, reso possibile grazie al partenariato pubblico-privato. In 18 mesi si è passati, attraverso una gara pubblica europea, dall’idea all’aggiudicazione dei lavori e ora alla fase esecutiva. L’ingresso del padiglione zero dell’ospedale Gaslini (render, CMB) Il padiglione Zero, che rappresenta il cuore dell’intervento, sarà completato nel rispetto delle scadenze previste dal Pnrr (piano che finanzia una quota del progetto del valore di 10 milioni di euro su un’operazione del valore complessivo di 180). Dal punto di vista immobiliare e strutturale l’operazione si completerà in sei anni e mezzo: tre anni per la realizzazione del padiglione Zero, tre anni e mezzo per la ristrutturazione degli altri padiglioni. Nel partenariato è prevista la gestione dei servizi di facility management, compresa la fornitura energetica, per 19 anni dal termine della costruzione del padiglione Zero. La prima fase si concluderà nel giugno del 2026 (render, CMB) Oltre la gestione di questi servizi, il privato finanzia l’operazione con circa 130 milioni. Uno dei vantaggi del partenariato consiste appunto nella possibilità di avviare i lavori pur in assenza dell’intero ammontare dei fondi. L’intera operazione è stata avviata infatti con una disponibilità di risorse limitata: 50 milioni frutto di fondi pubblici e del sistema Gaslini (la Fondazione Gerolamo Gaslini, che ha messo a disposizione 20 milioni, e l’Istituto Giannina Gaslini). Le quattro fasi dell’intervento L’intervento sarà realizzato in quattro fasi: la prima consiste nella realizzazione del padiglione Zero e terminerà a giugno 2026; la successiva nella ristrutturazione dei padiglioni 17, 18 e 6 e si concluderà a giugno 2028; la terza prevede la ristrutturazione del padiglione 16 a finirà ad agosto 2029; con l’ultima si realizzerà la ristrutturazione del padiglione 15 e terminerà nel 2030. Le quattro fasi dell’intervento (credits, cantierenuovogaslini.org) Lo Zero accentrerà tutte le funzioni di emergenza-urgenza, a elevata intensità assistenziale e chirurgica per i bambini, le future mamme e le famiglie. Qui avranno sede infatti un’area di emergenza-urgenza, 12 sale operatorie (di cui tre ibride); otto sale travaglio-parto (di cui una attrezzata per il parto in acqua), 70 posti letto nelle aree di terapia intensiva e subintensiva pediatrica e neonatale, 130 posti letto nell’area ospedaliera delle degenze ordinarie (chirurgiche pediatriche e materno-infantili). In totale i posti letto saranno 493. Mappa dei primi interventi previsti dal progetto (credits, cantierenuovogaslini.org) La seconda fase avrà una durata di circa 18 mesi: ha lo scopo di migliorare l’efficienza organizzativa dell’area medica, emato-oncologica, delle neuroscienze e dell’assistenza territoriale. Verranno creati nuovi ambienti in cui tecnologia, ricerca e assistenza clinica saranno integrati. Nei successivi due anni partiranno anche la terza e la quarta fase: il padiglione 15 sarà completamente dedicato alla ricerca, con la collocazione di tutti i laboratori in un unico edificio, mentre nel 16 troveranno sede le attività a bassa intensità (riabilitazione e ospedale di comunità). Mappa delle ristrutturazioni previste dal progetto (credits, cantierenuovogaslini.org) Successivamente, verranno potenziati i servizi complementari di ricerca, formazione, accoglienza, asilo e nido aziendale, delle piccole superfici di vendita e degli spazi per le associazioni di volontariato. La fase esecutiva prevede anche una riorganizzazione funzionale dell’intero sedime ospedaliero e delle sue aree verdi, e si articolerà su un’architettura flessibile, progettata seguendo i principali protocolli di sostenibilità ambientale. Mappa del verde previsto dal progetto (credits, cantierenuovogaslini.org) Al termine della prima fase partiranno anche i servizi manutentivi, comprensivi della fornitura dei vettori energetici. Il coinvolgimento degli stakeholder Per rispondere alle esigenze dell’utenza e della cittadinanza, il Gaslini ha avviato un processo di coinvolgimento degli stakeholder: enti, scuole, associazioni e abitanti dei quartieri limitrofi, verranno coinvolti con l’obiettivo di informare la popolazione circa le trasformazioni in atto, avvalendosi di Avventura Urbana, società specializzata in queste genere di attività. La concentrazione delle funzioni ospedaliere una volta conclusi i lavori (credits, cantierenuovogaslini.org) Scheda progetto Nuovo ospedale Irccs Gaslini Località: Genova Committente: Regione Liguria Tipologia intervento: demolizione, nuova costruzione, manutenzione straordinaria, gestione energetica Società concessionaria: RTI Zena Project Impresa mandataria: CMB di Carpi Imprese mandanti: Mieci (Renovit), Arcoservizi (Cmb) Progettazione: Consorzio Mythos Coinvolgimento attori locali: Avventura Urbana Valore dell’intervento: 180 milioni di euro (di cui 50 pubblici, di cui 10 del Pnrr) Fasi dell’intervento: 4 Durata dei lavori: 6,5 anni Posti letto: 493 Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto