Manovra, quante critiche dalle associazioni: dall’edilizia all’ambiente, il fronte dei contrari 15/11/2024
Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
Realizzare un nuovo tetto o ristrutturare quello esistente: materiali, tecnologie e detrazioni fiscali 18/11/2024
Una grande coperta morbidamente adagiata sul terreno. È l’elemento di copertura del nuovo Polo per l’infanzia a caratterizzare e segnalare l’intervento come contrappunto visivo nel territorio pianeggiante. Le componenti del progetto sono semplici ma è complessa la loro aggregazione: sono accostate, penetrano l’una nell’altra, si sovrappongono e si separano, dando luogo a un organismo dinamico e molteplice per stimolare la fantasia e i sensi dei piccoli utenti e rispondere con la flessibilità degli spazi alle esigenze della loro attività. Rispetto all’intorno, l’edificio mantiene e ricerca alcune complementarità, tanto con l’area che lo circonda immediatamente quanto, più in generale, con il misurato e cadenzato paesaggio ravennate, con i suoi materiali e con le tecniche costruttive locali, che derivano da una lunga sedimentazione storica e hanno conservato nel tempo alcuni dei loro caratteri distintivi. Dalla strada l’edificio si presenta come una lunga parete di mattoni faccia a vista, interrotta da vetrate e protetta da un portico, che termina in un’ampia pensilina intorno a un grande albero, segnale dell’ingresso principale. Dal lato verso il canale, attraversato da un ponte di legno, un filare di alberi fiancheggia il percorso attraverso il giardino fino all’ingresso. Non esiste differenza qualitativa né subordinazione tra spazi edificati e spazi aperti: il giardino è integrato con l’edificio e diviso a sua volta in aree corrispondenti agli ambienti interni, per cui è sufficiente lo scorrimento di una parete vetrata per realizzare quella continuità tra esterno e interno che conferisce unità all’intervento. Tutte le sezioni, nuclei generatori dell’edificio, sono di dimensioni e forme analoghe ma variano nell’aggregazione: mentre nel nido si compongono in una configurazione introversa, nella scuola materna – dove il contatto dei bambini col mondo esterno è più diretto – assumono una composizione più estroversa. I tramezzi, gli arredi e le attrezzature mobili permettono varie configurazioni; la luce naturale penetra dalle ampie finestre, dai lucernari sulla copertura e dai patii interni, veri punti focali dell’organismo, che consentono giochi all’aperto protetti e la visione simultanea delle varie attività intorno alle vetrate. Il progetto A sud del canale Lama, su una superficie di 22 mila metri quadrati sorgono, immersi in un grande giardino verde, un asilo nido in grado di accogliere 60 bambini, una scuola materna per 168 bambini con sei sezioni e una cucina, in prossimità della quale trovano spazio anche gli spogliatoi, i servizi del personale e i locali lavanderia. La struttura contiene anche un centro documentazione e uno spazio giochi al servizio dei bambini accompagnati nelle loro attività dai genitori. Il polo scolastico è dotato di tetti fotovoltaici, che convertono l’energia solare in energia elettrica. Gli edifici sono circondati da ampi giardini in cui trovano spazio diverse aree giochi per i bambini. Nel giardino dei più piccoli (denominato “La scoperta della natura”) sono state realizzate un’isola di pavimentazione in gomma colorata su cui saranno poi installati giochi, tra cui anche “La vasca di sabbia”. Nel piccolo bosco è ospitato “Il cerchio magico”, realizzato con sezioni di tronchi di diverse misure disposti a semicerchio e colorati di blu tuareg. I giochi sono costruiti utilizzando le piante stesse: è il caso del “Capanno” e della “Galleria di salice”, ottenuti piegando giovani arbusti di salice fino ad arrivare alle forme volute. In altri casi si tratta di piccole strutture di legno come la “Casa sull’albero”, ovvero una piccola piattaforma rialzata costruita intorno ad un albero, raggiungibile con una scala a pioli e coperta di rampicanti; o ancora “Il Labirinto e la collina”. Pensati per i bambini più grandi della Scuola Materna sono: “Il cantiere” , dove i piccoli potranno realizzare muri e piccole costruzioni con mattoni, assi di legno e teli e, quasi adiacente, “La piantonaia, la compostiera e gli orti”: si tratta di semplici manufatti costruiti con assi di pino svedese, dove si potranno coltivare ortaggi e fiori. C’è anche “Il laghetto in sicurezza”, ai cui bordi saranno piantate ninfee e papiri. A circa 10 centimetri dalla superficie saranno messi in opera dei piatti di acciaio inox su cui si appoggerà una rete elettrosaldata dello stesso materiale, che manterrà lo stagno sempre sicuro per i giochi dei bambini. Tutti i giochi e le diverse parti del giardino sono legati tra loro da una serie di pavimentazioni costituite da lastre di pietra di Luserna posate su malta di cemento a costituire dei “Passi persi”. Romagnaoggi.it La copertura Per descrivere le linee flessuose del progetto gli architetti hanno scelto il nastro in alluminio Prefalz Voltaik in colorazione naturale. Con l’aiuto dei maestri lattonieri di Steel Pool Cantieri, Forlì, e Metal Roof, Monte Urano (AP), la copertura è stata posata a regola d’arte in poco tempo e con accorgimenti di particolare valore. La concezione dell’edificio punta sull’impiego di materiali da costruzione ecologici, estremamente performanti e sicuri, come il legno lamellare e l’alluminio. Con questi due ingredienti è infatti realizzata la copertura dell’ampio complesso: la struttura in legno lamellare a marchio Holzbau è ricoperta da oltre 4200 metri quadri di nastro d’alluminio a doppia aggraffatura fornito da PREFA®. Lo studio De Carlo ha pensato e progettato il disegno della copertura in morbido contrasto con il territorio pianeggiante. La struttura di copertura è stata realizzata con un pacchetto particolarmente curato e costituito da 9 differenti strati per esigenze tecniche, isolanti ed estetiche. La sinuosità della sua forma richiedeva l’impiego di un sistema flessibile, adatto anche a bassissime pendenze, mentre l’estensione del progetto poneva anche un vincolo di praticità in fase di posa e di convenienza del sistema adottato. Tra funzionalità e design, la scelta degli architetti è caduta su Prefalz®, il nastro in alluminio preverniciato per doppia aggraffatura con soli 7 mm di spessore, prodotto da PREFA® e distribuito in esclusiva in Italia da Alpewa Srl. Le lastre flessibili, della larghezza di 650 mm, sono adatte a realizzare coperture con pendenza fino al 5%, in assoluta sicurezza e libertà compositiva. Il sistema della doppia aggraffatura permette una giunzione tra gli elementi sicura e lineare sia lungo le falde che nei punti di raccordo più difficili. In fase di posa gli installatori qualificati delle ditte Steel Pool Cantieri e Metal Roof hanno seguito il progetto degli architetti realizzando in breve tempo tutto il rivestimento della copertura e assecondando alla perfezione le linee morbide del progetto. Dal punto di vista estetico il risultato è riflettente, sinuoso è di grande effetto. La flessibilità dell’alluminio è particolarmente evidente in coincidenza del corpo dell’edificio che ospita la sala giochi, dove la copertura scende con un raggio molto ridotto fino a terra formando anche il rivestimento di facciata. Dal punto di vista tecnico, invece, l’alluminio preverniciato PREFA® offre il vantaggio della leggerezza e della eccezionale resistenza ai carichi e ai cicli di gelo e disgelo. Inoltre, data la vicinanza al mare, la copertura del Polo per L’infanzia Lama Sud di Ravenna sfrutta anche le proprietà antiossidanti e anticorrosive del materiale, perfettamente resistente alla salsedine. I promotori del progetto La costruzione del Polo Scolastico Lama Sud a Ravenna rappresenta per la città un obiettivo davvero centrato rispetto al quale si sono misurate le due Fondazioni – Cassa di Risparmio di Ravenna e Fondazione del Monte – per la prima volta unite a promuovere in piena autonomia un progetto proprio. Un importante elemento di innovazione, questo, rappresentato appunto dal ruolo delle Fondazioni che, nel caso del Polo Lama Sud, sono uscite dalla consueta funzione di Enti erogatori per assumere la veste di ideatori e promotori in prima persona del progetto, iniziato e seguito in tutte le sue fasi fino alla consegna finale al Comune di Ravenna. Il tutto in piena collaborazione – altro aspetto da non sottovalutare, perché originale ed insolito nella pur breve storia delle Fondazioni italiane – attraverso una partecipazione che, nel caso specifico, ha coniugato la volontà e la capacità di entrambe le Fondazioni di rispondere di comune accordo ad un bisogno reale espresso dalla comunità. Il biennio che ha visto impegnati gli addetti ai lavori, dalla progettazione alla realizzazione del Polo, si è tradotto in un risultato ammirevole, anche sotto il profilo estetico. Ciò che si è voluto perseguire infatti è stata la creazione non solo di una struttura socialmente utile e sostenibile, ma anche di un luogo esteticamente valido e riconoscibile. Si è trattato dunque di un intervento di riqualificazione urbana allineandolo alle esperienze europee – soprattutto al modello anglosassone – dove le periferie sono vissute non come appendici, ma come spazi la cui somma costituisce la città contemporanea. Il che presuppone il passaggio dal concetto di centro della città a quello di città dei centri, con di interventi soprattutto sulle nuove identità urbane da affiancare al centro storico. La Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e la Fondazione del Monte in accordo con il Comune di Ravenna hanno scelto dunque, nel caso del Polo Lama Sud, di investire sulla periferia, attraverso un’opera socialmente necessaria ma anche attraverso un “oggetto estetico-architettonico” in grado di migliorare il paesaggio urbano e, pertanto, la qualità della vita che vi si svolge. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto