Decumano Carbon Free: l’anello virtuoso che potrebbe essere applicato a tutti i borghi europei 22/10/2024
I lavori di realizzazione del viadotto autostradale di Genova stanno procedendo a ritmi serrati. Sollevato anche il terzo impalcato da 100 metri di lunghezza. Impressionanti i numeri del cantiere: 9mila metri cubi di terre scavate, 60mila di calcestruzzo, 15mila tonnellate di acciaio, 250 pali di fondazione. Decisivo l’impiego delle casseforme per i getti di cemento armato a cura di Pietro Mezzi Indice degli argomenti: I numeri del cantiere L’importanza delle casseforme I lavori per la realizzazione del nuovo viadotto autostradale di Genova procedono a ritmi serrati. È di pochi giorni fa infatti la notizia dell’avvio delle operazioni di sollevamento del terzo impalcato da 100 metri del nuovo ponte che scavalca il Polcevera. Le fasi di realizzazione delle pile della struttura portante (foto © Alberto Brevi) Sempre di alcuni giorni orsono è la notizia dell’accensione delle luci laser del “Ponte di luce per Genova”: un ponte con i colori del Tricolore voluto dall’impresa aggiudicataria Salini Impregilo a simboleggiare la rinascita di Genova (e del Paese). Già a febbraio, la stessa impresa aveva consegnato tutte le 21 pile che compongono la struttura portante del nuovo viadotto. Le fasi di realizzazione delle pile della struttura portante (foto © Alberto Brevi) Dopo il loro completamento e l’innalzamento dell’enorme impalcato sopra la ferrovia, il nuovo ponte è visibile in tutte le opere in verticale e con 750 metri di impalcato, pari a tre quarti della lunghezza totale. Lo sviluppo del progetto, nato dall’idea di Renzo Piano subito la tragedia del crollo del ponte Morandi, prevede un viadotto di acciaio, alto 42 metri, lungo 1.067 metri con un impalcato la cui forma ricorda la chiglia di una nave. Render del ponte Polcevera a Genova L’imponente struttura, sospesa tra terra e mare, è costituita da 19 campate che, posizionate a un interasse tra 50 e 100 metri, formeranno la travata continua dell’opera. I numeri del cantiere Il cantiere è da ricordare anche per i grandi numeri: 9mila metri cubi il volume degli scavi; 60mila metri cubi di calcestruzzo utilizzati per le parti in cemento armato; 15mila tonnellate di acciaio per la carpenteria metallica; 250 pali di fondazione da un metro e mezzo di diametro. Le fasi di realizzazione delle pile della struttura portante (foto © Alberto Brevi) Alla sua costruzione, oltre a Salini-Impregilo e Fincantieri, partecipano decine di imprese tra le quali Peri,che ha fornito sistemi e soluzioni di casseforme all’avanguardia utilizzati per la realizzazione dei plinti di fondazione e per le pile in calcestruzzo armato (18 per il ponte e 3 per le rampe di accesso), alte fino a 39 metri. L’importanza delle casseforme Per la fase di elevazione delle pile è stata utilizzata la cassaforma per pareti Vario GT24 abbinata al sistema di ripresa Peri Rcs con guide; queste ultime hanno permesso il sollevamento dell’unità di ripresa in sicurezza, nonostante le sollecitazioni dovute al vento. Le fasi di realizzazione delle pile della struttura portante (foto © Alberto Brevi) Per la realizzazione delle fondazioni è stata utilizzata la cassaforma per pareti Trio, che permette rapidità e facilità di messa in opera grazie al solo componente di congiunzione che il sistema prevede per accostare, allineare e serrare ermeticamente gli elementi a telaio, la morsa Bfd. La soluzione tecnologica adottata sia per le pile che per i relativi baggioli, è stata Vario GT24, la cassaforma per pareti componibile con la trave reticolare GT24: un sistema versatile, adatto alle realizzazioni di elementi costruttivi in calcestruzzo faccia a vista. Le fasi di realizzazione delle pile della struttura portante (foto © Alberto Brevi) Vario è stata utilizzata per la realizzazione delle pile con altezze fino a 39 metri e una sezione di forma ellittica di 9,50 per 4 metri; per l’elevazione sono state impiegate cinque unità di cassaforma Vario GT24, con cicli di getto di 4,50 metri di altezza e due unità per la realizzazione della rampa d’accesso. I moduli di questa cassaforma sono stati realizzati nello stabilimento Peri di Cremona e consegnati pre-assemblati, operazione questa che ha permesso di ridurre i tempi di messa in opera e un maggior ordine in cantiere. L’accesso in sicurezza alle diverse aree di lavoro è garantito dall’impiego delle scale d’accesso monodirezionali Peri Up Flex 75, alte fino a 40 metri. Le fasi di realizzazione delle pile della struttura portante (foto © Alberto Brevi) Il ponte rappresenta un nuovo modello di costruzione di infrastrutture complesse, in cui imprese private e istituzioni collaborano a realizzare, in tempi adeguati, le infrastrutture che servono al Paese, idea che è alla base del Progetto Italia, l’operazione industriale con cui Salini Impregilo intende rilanciare il settore, sbloccare i cantieri fermi e salvaguardare l’occupazione. Ma sullo sfondo – cosa di queste ultime ore – c’è la possibilità di un stop dei lavori chiesto dai lavoratori per evitare ogni forma di contagio dal coronavirus. I sindacati infatti hanno chiesto un confronto con l’impresa anche per decidere come operare nei prossimi mesi, soprattutto per quanto riguarda gli interventi sulle ultime due campate da 50 metri che rimangono da collegare. Il sindaco di Genova Bucci, che è anche commissario dell’opera, e il presidente della regione Toti hanno comunque ricordato che l’opera non rientra tra quelle oggetto di stop per l’emergenza sanitaria. Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto